All’interno di un parco in
un piccolo Comune della Marmilla, a Villanovaforru (SU), sorge un complesso
nuragico scavato alla fine degli anni sessanta, ed è collocato in un luogo di
straordinaria bellezza perché in un colpo solo possiamo intravedere diversi
Comuni, i monti del Gennargentu, la Giara, il Campidano, e sia il golfo di
Cagliari sia di Oristano.
Il complesso nuragico si chiama Genn ’e Mari (o Genna Maria) che significa “la porta del mare”, e ha una struttura di tipo polilobato provvisto di spessi muri costruito tra il XV e l’XI sec a.C., e con annesso un villaggio tra l’XI e il IX sec a.C..
Con lo scavo gli archeologi hanno scoperto tracce di un grosso incendio che causò l’abbandono del villaggio; inoltre hanno evidenziato tracce di vita in età punica romana presso la torre centrale e il cortile destinandoli a luogo di culto per la divinità legata al ciclo agrario, e la presenza umano si estende fino all’età altomedioevale.
Il nuraghe si può facilmente trovare perché è nella vicinanza del paese Villanovaforru, e quindi si può facilmente raggiungere anche a piedi.
Collocare il nuraghe in quel luogo fu una strategia positiva dal punto di vista del commercio perché era un punto che metteva in comunicazione i traffici tra la Marmilla e le coste: il panorama è il testimone.
Il sito archeologico non è stato totalmente scavato e una buona parte del nuraghe è ancora coperto dalla terra, pertanto ciò che si vede, tutto ciò che è emerso e che vediamo potrebbe cambiare aspetto. In breve è un sito archeologico tutto da scoprire.
Il complesso nuragico si chiama Genn ’e Mari (o Genna Maria) che significa “la porta del mare”, e ha una struttura di tipo polilobato provvisto di spessi muri costruito tra il XV e l’XI sec a.C., e con annesso un villaggio tra l’XI e il IX sec a.C..
Con lo scavo gli archeologi hanno scoperto tracce di un grosso incendio che causò l’abbandono del villaggio; inoltre hanno evidenziato tracce di vita in età punica romana presso la torre centrale e il cortile destinandoli a luogo di culto per la divinità legata al ciclo agrario, e la presenza umano si estende fino all’età altomedioevale.
Il nuraghe si può facilmente trovare perché è nella vicinanza del paese Villanovaforru, e quindi si può facilmente raggiungere anche a piedi.
Collocare il nuraghe in quel luogo fu una strategia positiva dal punto di vista del commercio perché era un punto che metteva in comunicazione i traffici tra la Marmilla e le coste: il panorama è il testimone.
Il sito archeologico non è stato totalmente scavato e una buona parte del nuraghe è ancora coperto dalla terra, pertanto ciò che si vede, tutto ciò che è emerso e che vediamo potrebbe cambiare aspetto. In breve è un sito archeologico tutto da scoprire.
Gli scavi archeologici ci permettono di tornare molto indietro nel tempo. Le immagini del tuo post sono emozionanti.
RispondiEliminaLe Voci della guida e lo studio degli archeologi riportano indietro le lancette del tempo … e noi raccogliamo i frutti in base ai finanziamenti. Buon inizio di settimana.
EliminaLeggere questi tuoi post mi fanno riflettere sulle migliaia di persone vissute prima di noi, sulle loro storie, sul loro tempo. In fondo l'umanità, quella più profonda, quella insita in ogni essere umano, non è cambiata da allora. Ciao e buon inizio di settembre.
RispondiEliminasinforosa
Nel momento in cui osservo questi luoghi anch’io medito sul loro stile di vita apparentemente semplice, e prima possibile, quando torno a casa, cerco di documentarmi con libri e riviste, e anche con le classiche chiacchierate tra amici. Ciao
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