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lunedì 22 maggio 2017

Pane fresa e pane carasau … di cotone

Nel continente tutti la chiamano Carta da Musica per il rumore che emette quando si mangia, e chi conosce il prodotto non gradisce questo nomignolo perché è generico e non si distinguono i vari tipi di pane. Non tutti sanno che in base alla grossezza e alla lavorazione ogni varietà di pane sardo prende un nome differente: pane fresa, o pane carasau, o corrias e così via, tutti nomi che possono variare anche in base alla località. Non ricordo quando è stata l’ultima volta che vidi i miei familiari all’opera per preparare il tipico pane sardo conosciuto un po’ ovunque e che distingue la tavolata sarda da quella di altre regioni italiane. Conosco a grande linee la lavorazione e le varie fasi, come ad esempio la seconda cottura, ma non ho mai partecipato attivamente, così ho rappresentato e ho ricostruito la scena come lo so fare io: usando un uncinetto e del cottone.

 
Guardando alcuni personaggi ideati dal sito “la torre di cotone”, ho lavorato la massaia che fa il pane e il fornaio prendendo come punto di riferimento la vasaia, il post del forno del pizzaiolo, e altri personaggi come  il macellaio (per il grembiule), il portatore d'acqua (per il vaso dell'acqua) e il muratore (per la capigliatura del fornaio). Per il forno dovrei raccontare quante volte ho disfatto e rifatto e poi disfatto e rifatto il forno del pizzaiolo ma rischierei di annoiare come non mai tutti i lettori, posso dire che il tetto l’ho rimodulato con un piccolo ritocchino, mentre per il muro ho immaginato la classica forma a rettangolo.
 




 
 
Nel Taccuino ho pubblicato altri post uncinettari, guarda QUI


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