Carissimi lettrici e lettori, sto partecipando a un concorso internazionale per amigurumi designer a tema arcobaleno. Io ho presentato due progetti ed entrambi sono stati accettati. I miei amigurumi rappresentano due bronzetti sardi, e per questa occasione li ho modificati per poter partecipare, infatti, se notate, sono molto colorati. I bronzetti accettati sono “Nuragic archer” e “Nuragic woman”, e rispettivamente sono l’arciere nuragico e la donna col cappello di strega. L’arciere nuragico è composto di diversi pezzi: l’elmo con visiera, paranuca e corna incrociate, il gruppo feretra con frecce, bastone propulsore, vaso e un oggetto misterioso non classificabile dagli archeologi, tutti sostenuti da un’imbracatura, inoltre c’è una pettorale, paragola e polsiera. La donna col cappello indossa un cappello da strega a forma di sombrero con una punta molto lunga, la caratteristica del bronzetto riguarda anche la sua capigliatura perché ha cappelli lunghi e due trecce per lato, inoltre indossa una lunga tunica aderente con delle balze e un mantello frangiato. Per esigenze legate al concorso, il quale prevede rigorosamente i colori dell’arcobaleno, ho modificato le statuine inserendo l’arcobaleno nell’elmo e nel cappello, inoltre, rispetto al bronzetto originale, per l’arciere ho inserito anche un arco di riserva tutto colorato non presente nel bronzetto archeologico.
lunedì 10 novembre 2025
sabato 1 novembre 2025
Voci notturne
Nel 1995, la RAI mise in onda una miniserie scritta dal regista Pupi Avati, un pezzo di storia della tv con un particolare da trascrivere nel Taccuino. Vista la fittissima trama, la miniserie Voci notturne prodotta dalla RAI non riuscì a bucare eternamente lo schermo, perché in pochi capirono il significato del lavoro del grande regista, e pertanto incluso nella lista delle pellicole da incastrare nel dimenticatoio. In base ad alcuni ragionamenti espressi dagli appassionati della tv, Voci notturne è stato concepito nel momento sbagliato, ha incluso scene non adatte per quel periodo ma adeguate ad altri contesti, ad esempio negli anni sessanta/settanta; e il ragionamento non dovrebbe sorprendere. La miniserie è molto particolare, adatto a pochi telespettatori, e per la struttura della pellicola è stato paragonato a un altro classico della tv italiana, un capolavoro in bianco e nero inserito tra in grandi del piccolo schermo.