L’ultima edizione dell’Isola
delle Storie, il Festival Letterario di Gavoi, si è concluso domenica 6 luglio e confesso di avere nostalgia della cricca
barbaricina. Come tutti gli anni nella mia mente conservo il calore delle persone che incontro per le vie di Gavoi, strette di mano
con persone che non conoscevo o che non vedevo da anni, per non parlare delle
risate, delle sorprese e delle visite inattese: si leggeva negli occhi delle
persone il piacere di essere li. Non sono riuscita a seguirlo tutto, sono
arrivata sabato mattina, tuttavia questo non mi ha impedito di recuperare. Ogni
anno desidero vedere il più possibile, ma il programma è fittissimo ed è
impossibile seguire tutti gli appuntamenti. Conoscendo bene il territorio riesco ad
organizzarmi, corro tranquillamente da una parte all’altra senza difficoltà
verso Sant’Antiocru, Binzadònnia, Piazza Mesubìdda, S’Antana ‘E Susu e Didòva. Quest’anno
c’è stato lo spazio anche per la trasferta a Lodine al Belvedere in Piazza San
Giorgio: l’appuntamento era domenica alle 9.45 alla rotonda per prendere la
navetta “dell’armata dei sonnambuli” per ascoltare i Wu Ming.
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dal balcone: s'antana 'e susu |
Nel taccuino trascrivo
gli appuntamenti più entusiasmanti:
"Mezzogiorno di fuoco" a Sant’Antiocru, scottava
di presenze: sabato, Stefano Tura ci ha presentato Chiara Valeri e Vincenzo
Latronico mentre domenica, ci ha guidato dentro “La Meccanica del Bello” con
Antonio Marras e Flavio Manzoni.
"Reading" a Binzadònnia al giardino
comunale scottava parecchio con la lezione di Matteo Bianchi con “Esordienti:
gli errori da non fare”, ci ha insegnato cosa fare o non fare quando un esordiente invia a un editor un email o romanzi da pubblicare; non posso dimenticare l’incontro con Gioele Dix, con “Quando tutto sarà
finito” ci ha parlato di quando non era nato: raccontando del periodo delle
leggi razziali e della guerra abbiamo conosciuto i drammi della sua famiglia.
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Stefano Tura
intervista
Antonio Marras |
E’ stata una sorpresa conoscere la scrittrice
islandese Audur Ava Olafsdòttir, con il suo perfetto italiano ci ha parlato
della sua Isola, ci ha presentato, con la traduzione di Weber, il suo ultimo
lavoro “L’eccezione” senza dimenticare le altre opere “Rosa Candida” e “La
donna è un’isola”.
Lo scrittore Fabio Stassi non si può
scordare, i suoi racconti mi hanno divertito, si è parlato della sua Sicilia, di
emigrazione, di bugie e tanto altro.
L’incontro che mi ha entusiasmato di meno è stato sabato
alle ore 22.30 a Sant’Antiocru con lo scrittore lituano Sigitas Parulskis, un
uomo glaciale (aveva finito le parole a mezzogiorno), nonostante ciò ho preso
ugualmente il suo unico libro tradotto in italiano perché voglio conoscere il
più importante scrittore della Lituania, anche se è stato avaro di informazioni:
è stata un’occasione persa per conoscere la letteratura e la storia del suo Paese.
Attraversando le vie del
Paese si potevano visitare diverse mostre.
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La mostra
"i collage di Szymborska" |
A Casa Maoddi, in via Sant’Antioco,
sono riuscita a vedere la mostra “L’Isola dei tessuti” curata da MURATS, il Museo Unico Regionale
dell’Arte Tessile Sarda: sono stati esposti dei tappeti
antichi. Al Museo Comunale, in via Margherita, c’erano due mostre: al primo
piano c’era la mostra curata da Sebastian Kudas sui collage di Wislawa
Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996 (per la realizzazione
hanno collaborato l’Istituto Polacco di Roma e la Fondazione Szymborska); al secondo
piano c’era la mostra fotografica “Orizzonte in Italia” su un viaggio compiuto
in bicicletta da Antonio Rovaldi.
Prima di chiudere il post
voglio abbracciare tutti i volontari: il Festival esiste e si rinnova l'appuntamento da 11 anni perché
ci sono loro.
Adesso spazio alle
immagini…
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Stefano Tura intervista Chiara Valerio e Vincenzo Latronico |
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Vincenzo Latronico intervista Fabio Stassi |
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Giorgio Vasta intervista Audour Ava Olafsdòttir, traduce J. S. Weber |
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M. Fois intervista Sigitas Parulskis e Susanne Scholl, traduce Irina Dvizova |
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Giorgia Senesi legge per noi |
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Chiara Valerio intervista Wu Ming |
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Elvira Serra intervista Gioele Dix |
Ogni incontro era
preceduto da un preludio musicale
Bellissimo reportage, grazie! Che sogno sarebbe partecipare a questo suggestivo festival...peccato che io non sia molto appassionata di letteratura contemporanea e conosco solo alcuni degli autori che hanno partecipato e per di più solo per nome! Magari un fine settimana a Gavoi potrebbe avvicinarmi alla letteratura contemporanea...ma stand gastronomici niente???
RispondiEliminaNon si parla solo di letteratura, ci sono anche mostre, spettacoli, film, musica e il festival dei bambini. Io sono riuscita a vedere solo una parte del festival: è impossibile seguire tutti gli appuntamenti. Inoltre ci sono i negozi aperti, in ogni angolo trovi banconi-tavolini al coperto o all’aperto per mangiare e bere...e spazi per gli acquisti di ogni tipo…. Grazie dei complimenti. Ciao
EliminaGrazie per avermi invitato, bell'articolo. Se vi interessa vedere altre informazioni sul festival le trovate anche sul mio blog. Grazie Innassia.
RispondiEliminaBenvenuta @Cristiana. Grazie a te di essere passata qui. Ho letto i tuoi post, molto interessante “l’alfabeto dei sentimenti”. La mostra che indichi ha affascinato tutti.
EliminaTorna a trovarmi. Ciao