Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.

sabato 29 novembre 2014

Le perle di Vitalogy

Per rallegrare la mattinata ho ascoltato Vitalogy dei Pearl Jam. Nel pomeriggio ho cercato del materiale per conoscere meglio la storia dell’album, ho esaminato con più attenzione i testi senza trascurare le traduzioni e, per puro caso, ho letto l’anno di pubblicazione: dicembre 1994. Pensate un po’… casualmente ho scoperto che il prossimo mese si festeggia il compleanno dell’album.

Come promemoria, imprimo nel taccuino la scheda dell’album:  

mercoledì 19 novembre 2014

La finestra della Sardegna

Spostiamo le lancette del tempo in senso antiorario fino alla prima settimana del mese di  agosto del 1490 per rivivere ciò che accadde nella capitale della Barbagia; ricordiamo una terribile storia di sangue collegata ad un evento storico e ad una leggenda tramandata di generazione in generazione fino ai giorni nostri. In quegli anni le famiglie più potenti della capitale barbaricina erano gli Arbau, legati agli Aragonesi, e i Ladu che patteggiavano per la casata degli Arborea. Le contese tra le due famiglie sfociarono in una vera disamistade e la guerra esplose, senza via di ritorno, quando scomparve un bambino della famiglia Ladu affidato per la sua educazione ai frati francescani presenti nel territorio tra il 1464 e il 3 agosto del 1490. I Ladu cercarono il bimbo dai frati ma non lo trovarono perché, come tutti i giorni, dopo la lezione, uscì dal convento per tornare a casa, ma senza nessuna motivazione non fece più ritorno. Gli abitanti del luogo, appena appresero la notizia, fecero delle ricerche approfondite in tutto il territorio, ma di lui nessuna traccia, fino a  quando videro un corpo in un pozzo: il bambino fu barbaramente assassinato e gettato nel pozzo del convento. Dell’efferato delitto, senza prove, senza testimoni e senza una sentenza di condanna emanato da un tribunale, furono accusati i frati francescani e contro di loro si scatenò una vera persecuzione,  si organizzò una caccia spietata, ma, i frati, per evitare il linciaggio e quindi la morte, si nascosero per un paio di giorni nella boscaglia sopra gli alberi fino a quando riuscirono a scappare a piedi per raggiungere Oristano.

sabato 1 novembre 2014

Le voci di Liz

Apparentemente sembra di sentire diverse voci provenienti da più vocalists ma è solo una sensazione, realmente chi canta è solo una persona. La voce che sentiamo segue gli strumenti musicali, cambia melodia e fluttua in base al suono che questi emettono. La voce alcune volte è sospirata, quasi impercettibile, si riconoscono degli echi, altre volte si moltiplicano delle grida angosciose o claustrofobiche, si sente da vicino, da lontano e piano piano o all’improvviso si avvicina verso di noi soffocando il finale della frase. Con una buona acustica riusciamo a captare diversi suoni provenienti da tutte le direzioni. Mentre segue il ritmo musicale, sempre accompagnando gli strumenti musicali, la voce cambia il tono che passa dall’acuto al basso più profondo, per questo motivo abbiamo la sensazione che ci siano più persone con un’intonazione diversa. I testi a volte si riescono a seguire fino ad essere totalmente indecifrabili, sembra che l’interprete intoni delle parole inventate oppure che ci sia una nuova lingua coniata sul momento per seguire meglio ritmi psichedeliche, gotiche e medioevali. Le parole sono pronunciate interamente e  all’improvviso si soffocano con alcune lettere e/o con un leggero gorgheggio, spesso capita di sentire erroneamente una parola poi leggendo il testo ci accorgiamo che è un'altra. C’è una miscela di generi dal contenuto barocco, medioevale, ipnotico, sensuale, esoterico e spirituale. La voce,  miscelata con il basso e la chitarra, è capace di far vedere quello che sentiamo: paesaggi oscuri intrisi di tempeste, di vento, i movimenti dell'acqua con zampilli e maree, immaginiamo paesaggi solari dal panorama mozzafiato.