Non ricordo da quanti anni non guardavo il Festival sanremese. È passato talmente tanto tempo da aver scordato tutto. Mi capitava di sbirciare quando da un’altra parte c’era la pubblicità, anche se la mia attenzione era distratta, oppure capitava di ascoltare i pezzi quando apparivano alla radio o direttamente in rete. Quest’anno ho rotto il silenzio, ma non per guardare tutte le puntate super lunghe e interminabili. Quest’anno ho guardato le repliche di due giorni, poi una in diretta ma non tutta tutta, e le restanti tipo un ora e mezza. Non molto se pensiamo alla durata complessiva cinque giorni su sette, dal martedì al sabato fino a ora inoltrata, in più, come sempre, per alcuni interpreti non seguiti in diretta televisiva o visti di sfuggita, li ho cercati nei soliti canali internettiani.
Confesso, sono tra quelle che ha
aspettato il gruppo dei Duran Duran; che dire! Bravissimi. Sono saltati da un
brano all’altro, recenti o dei primissimi anni. È stato un ottimo spettacolo e
hanno suonato divinamente. Però, perché rovinare la loro presenza con quella
recitazione artificiosa e insopportabile, vista e rivista, dal titolo “sposerò
S. Le B.”; proprio una scenetta orribile, e se ho visto bene, non è piaciuta
neanche a loro; una vera mascherata.
Tirando le somme, ho ascoltato
canzoni che non mi sono piaciute, con interpreti piatti, con pezzi scritti
stile già ascoltato, con generi musicali che non gradisco o non ascolto; e tra
di loro salvo pochi artisti.
Tra tutti i concorrenti, ho
apprezzato tantissimo la talentuosa Joan Thiele, la quale ha espresso la Voce
in modo splendido, per cui, a breve cercherò altro materiale per conoscerla
meglio.
Una vera sorpresa e una totale scoperta
è stato Lucio Corsi, all’inizio ho visto me stessa come una bimba o una ragazzina
quando guardavo Peter Gabriel; non so voi, ma quando l’ho visto truccato e
vestito in quel modo ho pensato al cantante dei Genesis … certo … entrambi sono
completamente diversi per stile e per Voci, ma non so, nella mia mente mi è
apparso lui.
Poi c’era Giorgia …. Anche se, sinceramente,
mi aspettavo di più, ma su questo aspetto sorvolo e non mi soffermo.
Inoltre c’era Noemi, la quale ha
confermato il suo stile; però poteva azzardare di più.
Al Festival c’era un altro nome,
una grande professionista che ci ha regalato molti pezzi spalmati in molti
anni, e sto parlando di Marcella Bella, una cantante, secondo me, sottovalutata
in questo appuntamento annuale della musica italiana. È apparsa brillante, con
una Voce che non invecchia e piena di grinta. È un’artista che sta sulla cresta
dell’onda da parecchio tempo e l’ho sempre considerata una grande
professionista, e questa volta ha cantato una canzone stile anni ottanta;
almeno così mi è apparsa.
Ci sono state delle canzoni che non mi convincevano, e dopo averle riascoltate mi sono resa conto che dovevano ricevere più attenzione, e ho cambiato letteralmente parere, come Achille Lauro.
Chiuso il sipario, ho letto la
classifica dei vincitori (o perdenti), e nella mia testa non c’è la stessa
scaletta. In questo piccolo angolo voglio abbozzare una mia classifica:
1 Joan Thiele “Ecco”
2 Lucio Corsi “Volevo essere un
duro”
3 Marcella Bella “Pelle diamante”
4 Giorgia “La cura per me”
5 Noemi “Se t’innamori muori”
6 Achille Lauro “Incoscienti giovani”
Ricordo …
Le Voci con Giorgia: La gatta sul tetto,
Ora lo so, Vivi davvero.
Le Voci dei Duran Duran: Girls on film, Lonely in your nightmare, New moon on Monday, New Religion, Night boat, Planet heart, Rio (album), Save a prayer, Seven and the ragged tiger (album), Union of the snake.
Anche Brunori Sas ha portato una canzone tipicamente Sanremese: testo da paura, buona chitarra, melodia carina...e pensare che non lo conosceva nessuno prima, nonostante l'età e l'esperienza musicale. Lucio Corsi una sorpresa inaudita. E pare che per portare Topo Gigio durante la serata Cover, si sia appellato ad una specie di cavillo/mancanza di chiarezza nel regolamento. Conti forse si è mangiato le mani...ma in fondo è anche nel pieno interesse della RAI l'aver rivisto un contenuto a dir poco storico ed emozionante per una buona fetta della sua utenza. Festival tuttavia un po' troppo celere: siamo passati da un Festival che durava unala vita, con la conduzione di Amadeus che, nel bene o nel male, ha "svecchiato il format, ad un ritorno esageratamente alle origini. Festival sufficiente e non di più.
RispondiEliminaLawrence
Ciao @Lawrence
EliminaLa storia di Topo Gigio è stato un azzardo con un risultato buono. Per i conduttori siamo dello stesso parere, rischiano ma non basta; vedo sempre il solito timbro sanremese con risultati scontati. Avrei voluto vedere il premio nelle mani di Joan Thiele o di Lucio Corsi. In compenso anch'io do una striminzita sufficienza.