Oggi una delle più talentuose artiste inglesi compie 60 anni:
auguri di buon compleanno a Kate Bush. Il suo repertorio artistico è enorme e
le sue qualità, le sue capacità vocali, sono state ben accolte già dall’inizio della
sua carriera diventando il punto di riferimento per altri artisti. Il suo
esordio discografico risale al ‘78 con la canzone "Wuthering Heights",
una ballata che ha rievocato le pagine del noto romnanzo “Cime Tempestose” di
Emily Brontë. Il suo repertorio include musica
d’autore di alto livello, capace di richiamare sonorità etniche, comprendendo
una gamma estesa di generi musicali, passando dal pop, al rock, alla musica
folk. La sua estensione vocale ha contaminato intere generazioni di artiste, e
ancora oggi si percepisce la sua impronta in diversi pezzi musicali. In altre
parole, è un’icona nel mondo discografico e unica nel suo genere; è una donna talentuosa che è riuscita ad esprimersi con la sua Voce in modo genuino in diversi repertori unendo le parole in musica e amalgamandola con il mimo e la
danza. Oltre a "Wuthering Heights", Kate Bush ha portato
alla ribalta canzoni come: Babooshka, Running up that hill, Cloudbusting, Army
Dreamers, The sensual world, Don’t give up, e tanti altre
canzoni, impossibile citarli tutti in un semplice post.
Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.
lunedì 30 luglio 2018
venerdì 13 luglio 2018
Demelza di Winston Graham
La saga dei Poldark
continua con la pubblicazione delle traduzioni integrali in italiano ad opera della casa editrice Sonzogno. Il
secondo libro si intitola “Demelza”, e ancora una volta, riga dopo riga, continuiamo ad
assaporare le vicissitudini di Ross Poldark e di Demelza, con la presenza e la complicità di nuovi e vecchi personaggi.
Nel secondo
episodio, le storie dei Poldark si svolgono in un breve arco di tempo, che vanno
dal 1788 al 1790, ed inizia con la nascita di Julia in un giorno del mese di
maggio, in cui sembra che il tempo sia ossessionato dai caprici con vento e
pioggia.
Al centro del romanzo troviamo Demelza che passa tra momenti di umiliazioni e insoddisfazioni ad attimi di totale appagamento, altalene determinate non dal suo carattere ma dalle condizioni e dalle convinzioni sociali, che non vedono di buon occhio il matrimonio del Capitano Poldark con la figlia di un popolano, e a piccoli passi, a gran fatica, la nostra nuova eroina riesce ad unire i due mondi sfidando i pregiudizi dell’alta società.
Al centro del romanzo troviamo Demelza che passa tra momenti di umiliazioni e insoddisfazioni ad attimi di totale appagamento, altalene determinate non dal suo carattere ma dalle condizioni e dalle convinzioni sociali, che non vedono di buon occhio il matrimonio del Capitano Poldark con la figlia di un popolano, e a piccoli passi, a gran fatica, la nostra nuova eroina riesce ad unire i due mondi sfidando i pregiudizi dell’alta società.
sabato 7 luglio 2018
Dove andiamo nessuno lo sa
Avere un motivetto in testa e non ricordare il titolo,
questo è il problema. Con una breve ricerca su internet ho scoperto i
retroscena del misterioso pezzo musicale, come le cover, tra i quali ho cassato
una breve performance di Adele che fece (forse) ad un concerto.
La canzone di cui sto parlando si intitola “God put a smile upon your face” dei
Coldplay. Con pochi tentativi,
cercando qua e là, ho centrato il titolo e, documentandomi, mi sono accorta che
oggi è il suo compleanno perché è stato pubblicato il 7 luglio del 2003.
Quindi,
per festeggiare custodisco nel Taccuino, il mio spazio virtuale, il testo e i
punti più importanti della canzone, così sono sicura di non perderli nel labirinto
della mia libreria stracolma di libri, codici, fogli e fogliettini.
venerdì 6 luglio 2018
XV edizione del Festival Letterario della Sardegna
La XV edizione del
Festival Letterario di Gavoi, l’Isola delle Storie, è terminata il 1 luglio e
come tutti gli anni, calato il sipario, si entra in uno stato di monotonia
quotidiana. Il Festival Letterario è ricchissimo di appuntamenti letterari,
musica, film, mostre, laboratori, spettacoli e con un numero enorme di incontri
casuali sparsi per le vie del paese. Quest’anno si è concluso con un punto
interrogativo grave e gravissimo: normalmente alla fine dell’edizione ci diamo
un grosso arrivederci per il prossimo anno, invece con la conclusione della 15°
edizione ci siamo lasciati o con un arrivederci o con un addio. Pertanto il
morale è bassissimo. Organizzarlo non è semplice e se non sopraggiungono i
finanziamenti richiesti per coprire interamente le spese è impensabile impostarla
con le dovute attenzioni così come l’abbiamo conosciuta. Essere all’occorrente
di tale situazione direttamente dagli organizzatori, e sapere che uno delle
manifestazioni letterarie più importanti nel suo genere in Italia non è
finanziata con i dovuti contributi, fa salire la pressione arteriosa ai massimi
livelli, soprattutto dopo i risultati ottenuti in 15 anni di programmazione. Perciò
mi auguro di poter assistere alla 16, 17, 18 … edizioni, e spero di non
sentire che il Festival Letterario della Sardegna è stato chiuso per sempre perché chi ha il borsellino in
mano non lo apre per la cultura.
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