Benvenuti nel mio salotto virtuale, un luogo dove posso condividere le mie passioni con chi passa da qui. Si parla di piccole chicche quotidiane, di curiosità lontane e vicine, di storie locali e non solo. Mettetevi comodi e partiamo per un lungo viaggio.

mercoledì 29 luglio 2020

Storia della bambina perduta

A partire dall’ottobre 1976 e fino a quando, nel 1979, non tornai a vivere a Napoli, evitai di riallacciare rapporti stabili con Lila. Ma non fu facile. Lei cercò quasi subito di rientrare a forza nella mia vita e io la ignorai, la tollerai, la subii. Anche se si comportava come se non desiderasse altro che starmi vicina in un momento difficile, non riuscivo a dimenticare il disprezzo con cui mi aveva trattata
Sono salita in ascensore, mi sono chiusa nel mio appartamento. Ho esaminato le bambole con cura, ne ho sentito l’odore di muffa, le ho disposte contro i dorsi dei miei libri. Nel constatare che erano povere e brutte mi sono sentita confusa. A differenza che nei racconti, la vita vera, quando è passata, si sporge non sulla chiarezza ma sull’oscurità. Ho pensato: ora Lila si è fatta vedere così nitidamente, devo rassegnarmi a non vederla più

domenica 26 luglio 2020

La rilegatrice di storie perdute

Un libro da restaurare contiene un segreto nascosto e ben custodito in una minuscola tasca ricavata tra la copertina e la controguardia. 
Il segreto fu riportato in una lettera scritta a mano nell’800 in lingua tedesca da una misteriosa donna, Clarice Marianne Von Harmer, una signora con alle spalle un passato triste e doloroso, perché perse i genitori quando era piccola e adottata dagli zii, e per controllare il suo patrimonio fu promessa sposa a un uomo che venne assassinato e poi data in sposa a un uomo violento. Chi scrisse la lettera non fu una donna qualunque, ma una signora benestante e colta con la passione della lettura, e in un momento difficile conobbe per caso un rilegatore che le insegnò di nascosto dalla società l’arte della legatura. Clarice divenne un’apprendista e un’abile rilegatrice in un periodo nel quale le donne non potevano esercitare la professione, e quando dopo l’ennesima violenza fisica e psicologica fuggì di casa usò le sue competenze per mantenersi economicamente aprendo un laboratorio di legatura; ebbe un enorme successo.

sabato 11 luglio 2020

Vienna

Walked in the cold air
Freezing breath on a window pane
Lying and waiting
A man in the dark in a picture frame
So mystic and soulful
A Voice reaching out in a piercing cry
It stays with you until
The feeling has gone only you and I
It means nothing to me
This means nothing to me
Oh, Vienna