“Nessuno sospetterà di noi, siamo donne. Comportati normalmente, non essere nervosa. Ci servono documenti, rapporti, disegni, diagrammi. Dovremo sempre incontrarci in luoghi pubblici, troppo pericoloso vederci a casa mia. Fai una coppia in più di ogni nuovo documento, non la nascondere, tienila con l’originale finché non potrai consegnarmela. Se vuoi nascondere qualcosa, fallo in bella vista. Sii sempre pronta a improvvisare. Se pensi di essere seguita, entra in un negozio di donne, nessun uomo ti seguirà li dentro”
Il film “Red Joan” s’ispira a una storia vera, quella della spia inglese Melita Norwood, una fisica nucleare, conosciuta nei libri di storia come una delle donne più interessanti e discusse per aver consegnato al KGB documenti contenenti segreti nucleari. La trasposizione cinematografica modifica i nomi e alcune sequenze della realtà, utilizza un continuo flashback, da una parte si sviluppa un breve periodo degli anni ‘90, e dall’altra parte attraversiamo gli anni che vanno dal ’38 fino agli anni Cinquanta, mentre la parte centrale non è rivelata, e le Voci dei protagonisti rivelano segreti tenuti nascosti per anni e reati militari messi in luce al grande pubblico quando sono prescritti.
La storia inizia quando un’anziana signora è accusata
di spionaggio e di alto tradimento per aver trafugato informazioni segrete ai
russi. Joan è accusata di aver raccolto dati e documenti segreti e riservati e
consegnati a uno Stato straniero. L’oggetto delle accuse è grave punibile con
la pena dell’ergastolo, e non si riferisce al trafugamento di semplici documenti,
ma della consegna al nemico di documenti segreti contenenti i risultati di studi
approfonditi di tipo nucleare per creare la bomba atomica.
Le immagini riferiti al “presente” sono state sviluppate con
molti primi piani, e i silenzi sono ben marcati dagli sguardi, dal detto non
detto, e ogni parola ha una posizione ben ponderata, per cui si presume che
ogni frase e ogni risposta pronunciata nasconda o simuli la verità. In primo
piano c’è Joan, l’ex scienziata in pensione, e tutti gli occhi sono puntati su
di lei, e quindi tutti la giudichiamo, la condanniamo o la perdoniamo, nulla
sappiamo di concreto, ma tutto fa presagire di avere difronte un’ex spia
britannica.
Se la narrazione ambientata ai nostri giorni si riferisce a un
unico frammento, rappresentato solo ed esclusivamente dall’interrogatorio per
accertare il ruolo di Joan all’interno di una rete di spie, il passato è
ricostruito con realtà differenti, si svelano situazioni drammatiche con
intrighi e segreti militari, e allo stesso tempo si sviluppano scene di amicizia
e di storie platoniche con al centro un rapporto d’amore/odio tra due studenti che
diventeranno brillanti professionisti capaci di rivoluzionare la storia.
Il presente è ambientato in una stanza ed è sviluppato con poche
Voci, ci sono gli agenti di polizia, un avvocato e la presunta spia; mentre il
passato è rappresentato da più Voci con al centro tre giovani, i quali consegneranno
alla storia il loro contributo per mutare il loro mondo in un nuovo sistema,
per cui questa parte del film risulta più movimentato e carico di avventura e suspense.
Il risultato della pellicola ha zone d’ombra, si dà maggior
spazio ai sentimenti, mentre la parte centrale della storia non è ben
sviluppata, in sostanza mi aspettavo una sceneggiatura colma di Voci di natura
politica o di segreti ben documentati; invece, risulta pacato e a tratti superficiale.
Non svelo la trama, salvo un particolare da non sottovalutare, riguarda la recitazione di Judi Dench (personifica la scienziata spia in pensione) perché compare in poche scene come attrice secondaria, ma il suo talento, la sua professionalità ha invertito i ruoli rubando l’attenzione e le scene agli altri attori anch’essi eccellenti. La perfetta e la brillante recitazione di Judi Dench ha spostato il baricentro della pellicola, ma la bravura degli altri attori non hanno messo nell’angolo la storia dei tre personaggi, che sono: la giovane Joan, una donna riservata, sobria, colta, sulle prime non disposta a collaborare con i russi per poi cedere; il promettente Leo, un comunista che professa il suo pensiero in piazza e a viso aperto e contemporaneamente fa muovere i fili in gran segreto; e Sonya, una donna dai modi liberi e vivaci e come Leo lavora per la causa segreta. E se la recitazione di Judi Dench non ha bisogno di presentazioni, Sophie Cookson, l’attrice che personifica la giovane Joan, è stata capace di evidenziare la maturità della donna, passando dalla riservata e ingenua studentessa a una brillante scienziata, una donna determinata, con l’intenzione di cambiare le sorti del mondo; inoltre è stata capace di sviluppare la crescita interiore della giovane Joan senza artifici, carico di sguardi con frasi ben strutturate. Le due attrici che interpretano la parte di Joan si contendono in modo naturale il predominio della pellicola, ed entrambe adottano modi differenti di recitazione modellate anche dalla struttura della storia. Se guardo l’alto profilo dell’intero cast, in alcuni casi, mi dava l’impressione di vedere due film ben allineati e ben amalgamati l’uno con l’altro; nella prima parte c’è l’anziana Joan con due agenti che la interrogano e che la accusano di alto tradimento; mentre nella seconda parte ci sono la giovane Joan, gli studi all’università, i primi passi all’interno di una società governata e controllata dagli uomini, il lavoro come scienziata, e le sue azioni come spia. In compenso il film è godibilissimo e lo consiglio a tutti.
. È residente in questo indirizzo?
. Unità speciali. Lei è in arresto
. Che succede?
. È accusata di 27 violazioni della legge sul segreto di Stato. Deve
venire con noi.
“La guerra è già cominciata. Mentre al Governo gridano pace a ogni costo veniamo trascinati nel futuro da forze occulte. Dobbiamo agire tutti insieme. Dobbiamo bandire quei nemici che sono l’apatia e il rancore. Radunare i nostri alleati che sono speranza, coraggio, onore. Dobbiamo passare all’azione. Unitevi a noi”
“Se dobbiamo fare in fretta, avrò bisogno dell’aiuto di una scienziata, con una delle menti più brillanti nel campo della fisica atomica. Il suo agitatore può aspettare”
“Tu non hai idea di quello che era. Una guerra, e poi una guerra, e poi una guerra, la morte, il lutto il dolore senza fine, eravamo saturi, non nauseati. Avrei fatto di tutto perché non accadesse di nuovo. Non si trattava di comunismo o fascismo”
Adesso registro altre foto scattate col cellulare mentre guardavo il film:
Schema del film:
Titolo: Red Joan
Regia: Trevor Nunn
Genere: spionaggio, drammatico
Anno: 2018
Durata: circa 100 min.
Interpreti: Judi Dench impersona la spia Joan Stanley da anziana
mentre Sophie Cookson è Joan da giovane. Gli altri attori sono: Tom Hughes (Leo
Galich), Tereza Srbova (Sonya Galich, la cugina di Leo), Stephen Campbell Moore
(Max), Ben Miles (Nick, avvocato e figlio di Joan).
Nessun commento:
Posta un commento
Ricordo ai lettori che il legislatore ha emanato una norma per proteggere i dati personali quando si naviga nei blog, quindi, prima di lasciare un commento, si consiglia la lettura della pagina “Disclaimer, Privacy & Cookie”.