“Mia madre non mi spiegò molto. Mi disse che sarei dovuta andare a servizio. Non era ciò che lei o il mio defunto padre avevano sperato per me, ma così doveva essere. Avrei potuto cavarmela bene, se solo avessi imparato in fretta, o meglio, se avessi imparato a compiacere. Sempre, non solo quando ti conviene, perché sei una fanciulla capricciosa, disposta ad ascoltare tutti tranne la tua carne e il tuo sangue. Avrei forse dovuto immaginare quale affare aveva concluso in mio nome? Forse, ma ero ancora una bambina, anche se avevo già compiuto tredici anni. Non sapevo indovinare il pericolo nel silenzio delle parole. Non conoscevo la sequenza di passi nella danza del sacrificio e del tradimento”
sabato 22 giugno 2024
Il Festival Letterario. Anno 2024
Buone notizie per gli amanti della lettura. Dopo una lunga pausa, torna L’Isola delle Storie, Il Festival Letterario della Sardegna. In questo lungo periodo di pausa sono successe molte cose, alcune legate ai normali ritmi che modificano gli assetti dell’organizzazione, e poi, e poi, per chi conosce il Festival, abbiamo perso illustri personaggi che tanto hanno dato lasciando un’impronta indelebile. Come tutti gli anni ci saranno molti ospiti noti e meno noti provenienti da ogni parte, in più c’è tanto spazio per i più piccoli con il festival per i bambini e con i laboratori, inoltre sono state organizzate anche delle mostre e per finire c'è tanta musica; tutti appuntamenti da scoprire nella prima settimana di luglio in Barbagia.
lunedì 10 giugno 2024
Le luci bianche di Parigi
Un ambizioso romanzo, capace di contenere eventi storici che cambiarono il volto europeo, partendo dalla rivoluzione bolscevica fino alla seconda guerra mondiale, investendo paesi come la Russia, la Germania e la Francia. In questo lungo lasso di tempo, il romanzo è stato scritto prendendo in considerazione molti personaggi, e ognuno di essi è inserito senza sovraccaricare la storia, rendendola reale, bilanciando i loro drammi e le loro aspirazioni. Ogni traccia è ben marcata, e per ciascun personaggio, maggiore e minore, sono inseriti tutti gli elementi per rappresentare e per comprendere la psicologia, le paure interiori, i drammi e i sogni. Ogni evento narrato, immaginato dalla penna della scrittrice, è un tutt’uno con la storia reale europea; ogni passo compiuto da immaginari personaggi non è slegato dalla realtà che tanto segnò il continente europeo.
Coccoi prena
L’origine di questo piatto appartiene al mondo contadino, perché si considerava come un pasto completo, capace di sostenere e ripristinare le energie dopo una lunga giornata di lavoro. Attualmente, è considerato un lievitato da assaporare in un buffet, in un ricevimento, o come stuzzichino prima del pranzo. È ideale come antipasto o come un semplice aperitivo, ma non disdegna in un menu per un semplice pranzo o cena quotidiana. Coccoi prena ha alla base la semola e il lievito madre, per cui prima di inserirlo in un qualsiasi menu, è indispensabile programmare la preparazione per la lievitazione. Il ripieno ha la stessa consistenza degli agnolotti ogliastrini, ma non si possono paragonare perché non hanno una sfoglia a forma di spiga e non si cuociono nell’acqua calda. In parole povere, si può descrivere come una focaccia “aperta” a forma di sacchetto, al cui interno si adagiano le patate bollite insaporite con ingredienti altrettanto genuini e facili da recuperare.
sabato 1 giugno 2024
Transcendence
. Abbiamo sentito parlare molto del progetto PINN, dott. Caster. Ci permetterebbe di vederlo?
. Non ho scelta, vero?
. E sì. Non ha scelta
. Questi sono processori quantistici all’avanguardia. Non c’è
potenza di calcolo più veloce in nessun altro posto al mondo
. Buona sera dottor Tagger
. Ha visto le tue vecchie foto della facoltà
Mustazeddu o Prazida
Oggi trascrivo una ricetta tipica della tradizione sarda, incluso nei ricettari con nomi differenti, in alcune zone si chiama Mustazzeddu e in altre sa Prazzira (entrambi scritti con una o due “z”). È un piatto povero del mondo contadino, e col passare del tempo si è arricchito con nuovi ingredienti, senza perdere la fragranza e il gusto. Questa ricetta l’ho sempre conosciuta nel sud della Sardegna, e mi è sempre stato spiegato che si cucinava prevalentemente quando si panificava prendendo una piccola porzione dell’impasto preparato per il pane, per poi imbottirlo con ingredienti semplici e genuini.