Le lancette del tempo saltano da un’epoca all’altra, tra i giorni nostri e gli anni della Seconda guerra. La trama attraversa forti sentimenti mescolati con la responsabilità, la passione, il dolore e la gioia, in più, c’è un altro elemento ben inquadrato in ogni capitolo: l’incognita di scegliere se condividere le proprie emozioni svelando il passato oppure decidere di tacere. La base della trama sono i colori, per cui ogni oggetto, ogni impulso e ogni emozione si tinge di luce propria o di oscurità, e sono capaci di penetrare e scavare ogni attimo della vita. I colori si espandono e cambiano forma quando la protagonista riceve in dono una valigia strapiena di disegni, perché contengono immagini appartenenti a un passato oscuro.
Il ritrovamento della valigia scoperchia
un passato tenuto nascosto per molti e troppi anni, e la protagonista intende decifrare
il contenuto di ogni disegno, ma c’è un ostacolo: chi conosce il segreto dei
disegni non ha intenzione di svelare ciò che accadde durante l’occupazione
nazista.
I disegni nascosti nella valigia sono ricchi di colori pieni di
misteri, sembra che vogliano parlare, ma senza conoscere ciò che accadde agli
artisti, sarà molto difficile intuire ogni particolare. E per questo motivo, la
protagonista, con ogni mezzo, tenterà di convincere chi conosce i
retroscena dei disegni a esternare i ricordi. Per dare Voce ai colori dei disegni si tenterà, con testardaggine, di svelare una parte della storia di un
piccolo paese.
"La ragazza dei colori", l’ultimo romanzo di Cristina Caboni, si basa su un fatto reale accaduto
durante l’occupazione tedesca a Nonantola, in Emilia Romagna, e modificando
nomi e alcune ambientazioni è riuscita a stimolare la curiosità.
Il mistero dei disegni ci accompagna fino alla fine, e dopo aver
scoperto ciò che accadde nella realtà non si può più accantonare il libro
posandolo nella libreria in modo passivo.
Il bisogno di prendere in mano i libri di storia sorge perché si
ricorda la storia di un piccolo paesino, dove ogni abitante rischiò la vita pur
salvare dei bimbi, infatti li nascosero in una villa fino a organizzare la loro
fuga in Svizzera per impedire che li deportassero in un campo di concentramento.
Il finale del romanzo, con le precisazioni della scrittrice, trafigge l’animo, e in modo semplice, con una scrittura lineare, si aprono le
porte della riflessione.
Come per ogni suo romanzo, Cristina Caboni inizia ogni capitolo
con una serie di nozioni, e questa volta trascrive il significato di alcuni
colori, ed io registro nel Taccuino alcuni esempi:
“Arancio. Colore additivo
e sottrattivo sinonimo di alba e tramonto, rappresenta l’allegria, il sole, la
forza interiore che domina i sensi. E il colore della saggezza e della
consapevolezza” … pag. 15.
“Giallo. Colore primario
sottrattivo. Potente e brillante rappresenta il sole, e dunque la vita. È il
colore dell’azione e della concretezza. Induce al buonumore e alla positività”
… pag. 74.
“Seppia. Ottenuto dal
rosso, verde e blu, è un colore di tonalità scura, creato con pigmenti
organici. Crea affascinanti contrasti. Caldo, accogliente e illuminante, è il
colore dell’eleganza” … pag. 183.
Scheda del libro:
Titolo: La ragazza dei colori
Scrittrice: Cristina Caboni
Genere: romanzo
Casa editrice: Garzanti
Collana: narratori moderni
Anno: 2021
Pagine: 304
Prezzo di copertina: € 18.60
Nel Taccuino ci sono altri romanzi della stessa scrittrice:
La custode del miele e delle api
La rilegatrice di storie perdute
di Cristina Caboni ho letto il Sentiero dei profumi. Molto originale.
RispondiEliminaCiao Innassia.
Ogni volta riesce a incastrare le storie in modo semplice e lineare.
EliminaBuona domenica @Gus
Grazie della recensione, un buon libro
RispondiEliminaGrazie a te per aver letto e commentato il pezzo. Buon proseguimento di giornata.
EliminaBuon Natale Innassia.
RispondiEliminaGrazie carissimo. L'augurio è reciproco.
EliminaSereno Natale.