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mercoledì 1 maggio 2024

Presunto innocente

Un legal thriller americano del 1987, ricordato per una serie di circostanze, tra i quali l’esordio di uno scrittore diventato dal primo momento, subito dopo la pubblicazione, una pietra miliare dell’intero settore, riconosciuto anche dai cinofili per essere stato impresso nel mondo del cinema. Presunto Innocente di Scott Turow riuscì a conquistare sia i lettori e sia i cinofili, e chissà se lo scrittore, mentre scriveva il libro, si rese conto, o se avvertì, qualche segnale sulla portata della storia, del modo di scrivere e sull’esposizione dei fatti; tutti dettagli additati come ben calibrati in una nuova veste letteraria.

Presunto innocente, nel momento in cui apparve sugli scaffali delle librerie, divenne un punto di riferimento per aver descritto a colpi di penna non un classico romanzo giallo con battibecchi normali tra avvocati e imputati. La storia prende in considerazione una serie di elementi, uno in particolare, i tribunali americani e tutto ciò che ruota attorno a questo mondo totalmente diverso dal nostro. Lo scrittore riuscì a incastrare nella giusta dose ogni particolare dall’inizio alla fine della storia, per cui è bandita la trascuratezza su ciò che accade prima e dopo il delitto, e ogni indizio raccolto è creato nelle giuste proporzioni, come i dubbi, compresi quelli falsi necessari per stimolare l’attenzione e la riflessione. Le prove raccolte sono ugualmente ben tracciate, e anche in questo punto, chi legge la storia segue le tattiche degli avvocati sezionandoli nei minimi particolari.

Recentemente l’ho letto dopo aver rivisto il film, e tirando le somme, considerando il genere, la tecnica di scrittura e le ambientazioni, il libro di Scott Turow si può annoverare come il classico thriller stile americano allo stato puro, ben lontano dalle ambientazioni e costruzioni degli indizi e delle prove della nostra Italia, in più, a tratti, incomprensibile per avere una legislazione totalmente diversa.

La parte più difficoltosa della lettura non riguarda la storia ambientata nei tribunali americani, ma sganciare dalla mia mente le immagini del film, cercavo di catturare e confrontare i paragrafi del libro con le sezioni della pellicola; uno strazio, tanto da abbandonarlo e riprenderlo diverse volte. Ma, rispetto al film, il libro approfondisce la parte psicologica dei personaggi, s’inseguono le prove e i ragionamenti con maggior dettaglio, e si respira meglio quell’ambiente fatto di leggi penali complesse, di comportamenti scorretti compiuti da chi dovrebbe eseguire alla lettera ciò che è impresso nel decalogo del buon avvocato.

Lettura consigliata.

 

Scheda del libro:

Titolo: Presunto innocente

Titolo originale: Presumed innocent

Autore: Scott Turow

Traduzione: Roberta Rambelli

Casa editrice: Mondadori

Collana: Best Sellers

Genere: legal thriller

Pagine: 442

Anno: 1991


2 commenti:

  1. Ciao Innassia, quando leggo un legal thriller mi piace entrare in un mondo di ambiguità e poteri nascosti. La verità spesso è una chimera e nessuno è mai del tutto innocente :)

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    1. Ciao. La difficoltà dei legali thriller americani è la legislazione totalmente diversa. In questo genere di lettura non è semplice entrare nei meccanismi proprio per questo motivo; una caratteristica da non prendere sottogamba se si vogliono analizzare i fatti.

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