“Sotto certi aspetti ci
sono nella vita poche ore più piacevoli di quelle dedicate alla cerimonia del
tè del pomeriggio. Vi sono circostanze in cui, sia che si prenda il tè o no
–c’è della gente che non ne vuole sapere- quel momento è in sé delizioso. Le
condizioni alle quali io penso, incominciando a scrivere questa semplice storia,
offrivano un assetto mirabile per l’innocente passatempo. Gli oggetti necessari
alla piccola cerimonia erano stati disposti sulla prateria di una vecchia casa
in campagna inglese, nel cuore di uno splendido pomeriggio estivo. Una parte
della quale era già trascorsa, ma ancora molta ne rimaneva, ch’era della più
bella e fine qualità. Il crepuscolo sarebbe disceso di lì a parecchie ore, ma
l’empito della luce estiva aveva incominciato a scemare, l’aria s’era addolcita
e le ombre s’allungavano sul folto e vellutato tappetto d’erba. Ma a rilento, e
la scena spirava quel largo senso di benessere di chi sa di avere ancora tante
ore davanti, e che di solito, in un tal ora, ci rende così piacevoli scene come
quella. Dalle cinque alle otto corre talvolta una piccola eternità che, nel
nostro caso, non poteva essere che un’eternità di piacere. Le persone che vi
prendevano parte assaporavano quel piacere pacatamente e non appartenevano al
sesso che di solito fornisce regolari adepti a una tale cerimonia. Le loro
ombre si proiettavano sulla linda prateria, dritte ed angolose: l’ombra, cioè,
di un vecchio signore seduto in un’ampia poltrona di vimini, accanto alla bassa
tavola da tè era servito, e quella di due uomini più giovani che passeggiavano
sul prato discorrendo tra loro”
Il pezzo che ho trascritto è tratto dal libro “Ritratto di
signora” di Henry James, noto anche al mondo della celluloide grazie al film
della regista Jane Campion con Nicole Kidman.
In generale, nei post si tende a scrivere una sinossi, e visto l’alta
qualità del romanzo ho preferito trascrivere l’incipit per agevolare la
chiacchierata e tamponare l’imbarazzo di riassumere il capolavoro di Henry
James, uno dei libri che amo di più compreso il film.
Presentare senza sbavature “Ritratto di signora” può comportare
una certa problematicità, perché la protagonista del romanzo è una delle donne
più interessanti e ricercate della letteratura.
Isabel Archer, così si chiama la protagonista, sorprende per la
sua libertà intellettiva ben lontana dalla tipica mentalità inglese di quel
periodo; è una donna completa, intelligente e non superficiale; non ha
comportamenti da provinciale; è di larghe vedute non in voga nella società
femminile ottocentesca; inoltre la caparbietà assieme alla classe, per non
parlare della sua fama di sapere e di conoscere il mondo, sono altri elementi
che la distinguono dalle altre donne a lei contemporanee. Il suo principio è quello di
raggiungere l’indipendenza, pertanto il suo stile di vita la porta a rifiutare due
proposte di matrimonio pur di essere libera di conoscere il mondo; e il suo
opporsi all’unione matrimoniale entro poco tempo non è un capriccio, fa parte
del suo carattere, quello di mettere da parte il classico ruolo delle donne
come moglie e madre mettendo in prima fila la conoscenza, la crescita
interiore, oltre alla libertà.
La strada di Isabel muta improvvisamente e radicalmente quando riceve in eredità un enorme patrimonio, e la ricchezza invece di agevolare il suo nuovo percorso di vita sarà d’intralcio, o meglio una trappola. Ricca, felice e col mondo in mano, gira per l’Europa in compagnia della zia, la sorella della madre, fino a quando cade nel tranello orchestrata da Madame Merle perchè la vuole maritare con il signor Gilbert Osmond, uno snob a caccia di donne ricche. E in conformità a un disegno tracciato da Madame Merle, dopo vari rifiuti, Isabel prende la decisione di convolare a nozze con Osmond contro il volere di tutti, e sarà la trappola che imprigionerà la sua libertà tanta desiderata, un passo fatale che le spalanca la porta dell’infelicità e della solitudine.
La strada di Isabel muta improvvisamente e radicalmente quando riceve in eredità un enorme patrimonio, e la ricchezza invece di agevolare il suo nuovo percorso di vita sarà d’intralcio, o meglio una trappola. Ricca, felice e col mondo in mano, gira per l’Europa in compagnia della zia, la sorella della madre, fino a quando cade nel tranello orchestrata da Madame Merle perchè la vuole maritare con il signor Gilbert Osmond, uno snob a caccia di donne ricche. E in conformità a un disegno tracciato da Madame Merle, dopo vari rifiuti, Isabel prende la decisione di convolare a nozze con Osmond contro il volere di tutti, e sarà la trappola che imprigionerà la sua libertà tanta desiderata, un passo fatale che le spalanca la porta dell’infelicità e della solitudine.
Gli altri protagonisti del romanzo ruotano attorno a Isabel e
lasciano la traccia in ogni pagina, nessuno escluso, iniziando dai personaggi
principali fino a quelli minori: la sua amica Henrietta, Ralph Touchett, Caspar
Goodwood, Lord Warburton, la zia Mrs Touchett, lo zio Touchett, il marito
Gilbert Osmond e la figlia Pansy, e tanti altri personaggi.
Il personaggio più oscuro del romanzo è Osmond, un uomo egoista,
manipolatore, stregato dall’immenso patrimonio di Isabel,
così la plagia paralizzando la sua intelligenza, rendendole la vita
difficilissima allontanandola dal suo mondo, impostandole una raffinata solitudine,
e quindi l’infelicità. Questo tipo di comportamento, asfissiante e impossibile,
lo traccia non solo alla moglie ma anche alla figlia Pansy, un’altra sua
vittima, di diverso genere e pur sempre manipolata.
Un altro personaggio che eccelle nel romanzo è il cugino di
Isabel, Ralph Touchett, un uomo con gravi problemi di salute, il quale consapevole della
propria posizione, vale a dire conscio di non vivere a lungo, non esterna il
suo amore per la cugina e convince il padre a cederli una parte del suo
patrimonio rendendola ricca, invertendo così l’esistenza di Isabel. E Ralph è un
uomo speciale perché osserva in silenzio la sua amata Isabel, anche quando non ci sono
speranze di sposarla, e ha una posizione strategica e di primo piano per la
cugina, rimane ai margini e contemporaneamente standole vicino, anche quando vede
che è in pericolo quando la sua intelligenza è bloccata dalle mani di Osmond.
Isabel è un’eroina con le ali spezzate determinate da scelte
sbagliate e non meditate, e il primo errore inizia col matrimonio, la sua
tomba, e si rende conto del suo nero labirinto senza via d’uscita troppo tardi,
piano piano culminando esattamente nel letto di morte di Ralph. E ancora una
volta Ralph, mentre spira, sarà la sua costola che la indirizzerà a stare in
piedi nonostante il suo dolore e a vivere nonostante i suoi sbagli, e di amare
senza lasciare da parte la speranza perché è l’unica strada percorribile,
perché in base al suo ragionamento “La vita è meglio, cara Isabel: perché nella vita c'è amore. La morte è buone; ma non c'è amore (…) L’amore rimane. Non so perché dobbiamo soffrire tanto. Forse lo scoprirò, ci sono molte cose nella vita (...) ricordatevi
questo, che se siete stata odiata, siete anche stata molto amata ” (pagine 572/574/575).
E sarà sempre Ralph, nel letto di morte, a consegnare alla cugina Isabel le
chiavi autentiche dell’amore, nel bene e nel male, e Isabel ponderà le parole
del cugino e prenderà le sue scelte.
Completare la lettura del romanzo col film è una buona
strategia, in più non discosta molto dal libro, se non per alcuni
particolari, e il carattere dei personaggi è ben tracciato anche grazie alla
maestria della regista miscelato con la preparazione degli attori, iniziando
dalla protagonista Nicole Kidman (impersona Isabel), per poi passare all’attore
Martin Donovan (Ralph Touchett), e all’attrice Shelley Winters (Mrs Touchett,
la zia di Isabel), e via discorrendo. Uno sguardo di primo piano spetta all’eccellente
recitazione di John Malkovich (Gilbert Osmond), un attore che è riuscito a
esprimere la freddezza, la spietatezza e la personalità del personaggio con gli
sguardi, i movimenti facciali e del corpo; un attore che è riuscito a
manipolare la voce rendendo ancora più completo la potenza del personaggio; e la
sua recitazione è talmente perfetta che se si dimentica il film non si può
scordare la sua interpretazione; in più, nella pellicola italiana, il personaggio Osmond è reso ancora
più potente e completo anche dalla Voce del doppiatore.
Per assaporare o ripassare il film indico alcuni link:
Trailer in italiano:
www.youtube.com/watch?v=lbCiyWMuBWk
Colonna Sonora:
www.youtube.com/watch?v=EnVLUWfpXEE
www.youtube.com/watch?v=F1Yy8T5JJGw
www.youtube.com/watch?v=L8wyY4tEH18
Clip:
www.youtube.com/watch?v=jOEpOeYhFcI&t=106s
www.youtube.com/watch?v=4q31eofG0uI
www.youtube.com/watch?v=-DAXwPCh4Kg
Adesso spazio ad alcune immagini del film tratte da internet tramite il motore di ricerca Google:
Scheda del libro
Titolo: Ritratto di signora
Autore: Henry James
Titolo originale: The portrait of a lady
Traduzione: Carlo e Silvia Linati
Editore: Einaudi
Collana: ET classici
Genere: romanzo
Pagine: XXXI, 594
Prezzo di copertina del 2006: € 14,50
Scheda del film
Titolo: Ritratto di signora
Regista: Jane Campion
Genere: drammatico
Anno:1996
Durata: circa140 minuti
Interpreti: Nicole Kidman (Isabel
Archer), Martin Donovan (Ralph Touchett), John Malkovich (Gilbert Osmond),
Shelley Winters (Mrs Touchett, la zia di Isabel), John Gielgud (Mr Touchett, lo zio), Barbara Hershey (Madame
Merle) Viggo Mortensen (Caspar Goodwood), Richard E. Grant (Lord Warburton),
Christian Bale (Edward Rosier), Valentina Cervi (Pansy), Mary Louise Parker
(Henrietta Stackpole).
Nel mese di febbraio avevo pubblicato un post su un altro film della regista Jane Campion, Bright Star, clicca QUI
Nel mese di febbraio avevo pubblicato un post su un altro film della regista Jane Campion, Bright Star, clicca QUI
Il romanzo è un capolavoro, mentre il film è un po' piatto, sicuramente non per colpa di una splendida Nicole Kidman.
RispondiEliminaHai pubblicato un altro post che non è visibile.
Ciao Innassia.
Il film non può competere col libro perché Henry James ha scritto un capolavoro. Per il post non visibile: stavo lavorando a un pezzo per la fine del mese e a causa di un errore l’ho pubblicato per poi annullarlo perché in preparazione. Grazie @Gus
RispondiEliminaIl libro è senz’altro molto più bello del film, l’ho letto tanto tempo fa ma a questo punto lo rileggerò. Grazie Innassia.
RispondiEliminasinforosa
Io l’ho riletto recentemente per assaporare meglio alcuni aspetti utili al post. Buona serata @Sinforosa
EliminaHenry James era un perfezionista e questo traspare in ogni suo libro. La cura e l'attenzione che usava per ritrarre in maniera perfetta quell'epoca e i suoi protagonisti, è eccezionale.
RispondiEliminaIl film si avvicina molto al libro, del resto anche la Champion non è da meno in quanto a cura dei particolari. Molto bravi gli attori che hanno reso al meglio i protagonisti del romanzo.
Mi hai fatto venir voglia di rileggerlo.
Buona serata.
Tra una libro e l'altro ho riletto il romanzo e per conoscere altri punti di vista ho curiosato un po in giro: alcuni lettori non riuscivano a leggere il libro per la complessità del romanzo, e solo alla fine si sono resi conto di avere tra le mani un capolavoro della letteratura. Il film si presta meglio a una platea più estesa grazie anche alla preparazione di eccellenti attori e un'ottima regista. Ti auguro Buona rilettura @Mariella
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