“Sembrerebbe essere presente tra di noi un predatore di qualche tipo, magari si tratta di un coyote o di un lupo. Il suo modo di uccidere e di strappare il pelo, ma di lasciare la carne lacerata può voler dire che questo animale è vittima di una pazzia. E nelle prossime due settimane bisognerà vigilare per stanare questo coyote. Sorvegliamo con attenzione i nostri bambini mentre giocano sulle colline. Quanto all’altra eventualità, siamo più che convinti che il nostro confine non sia stato violato. Le creature innominabili sono molto più grandi di qualsiasi coyote, e ce ne saremmo accorti se fossero arrivati qui”
- Abbiamo giurato di non tornare mai più. Tu l’hai giurato
- Quale era lo scopo del nostro vivere qui? Non dobbiamo
dimenticare che è nato dalla speranza di qualcosa di buono, ed è giusto
- Non avresti dovuto prendere una decisione senza di noi
- Sono colpevole, Robert. Ho preso una decisione col cuore. E
non riesco più a incrociare uno sguardo e vedere quello che ho visto negli
occhi di August senza una giustificazione. Fa troppo male e non riesco a
sopportarlo.
- Hai messo in pericolo tutto quello che abbiamo costruito
- Secondo voi chi porterà continuità in questo posto? A questa
vita? Credete di vivere per sempre? È in loro che sta il nostro futuro. È con
Ivy e Lucius che questo modo di vivere una retta continuerà. Sì, ho rischiato e
spero di poter essere sempre capace di rischiare tutto per una retta e giusta
causa. Se noi non prendessimo questa decisione non potremmo mai più definirci
innocenti. E io non sono disposto a perderla
- Lasciatelo andare
La pellicola è un thriller
psicologico, dove la paura per il mondo esterno è al centro dell’attenzione, dove
l’isolamento, o meglio l’autoreclusione, è l’unico modo per sopravvivere. L’ambientazione è ristretta all’interno di un
villaggio organizzato secondo le regole dettate dall’assemblea degli anziani, i
quali, in nome della sopravvivenza, in passato stipularono un accordo con il
male oscuro, chiamato “le creature innominabili”. Il contratto è mostruoso e
semplice: gli umani non possono oltrepassare le mura della comunità e le
creature innominabili non possono invadere il villaggio. Costantemente, e reciprocamente,
entrambe le parti rompono l’accordo. Se la maggior parte della popolazione non
oltrepassa il confine, c’è sempre qualcuno che osa, soprattutto i giovani, e
automaticamente il villaggio è preso d’assalto dal male.
Alla base dell’accordo c’è una
menzogna, perché concretamente gli anziani misero in atto un marchingegno
tenuto segreto alle nuove generazioni. La comunità è isolata perché in passato gli
anziani decisero di vivere felicemente e serenamente rompendo i ponti con la
società civile. In gran segreto, alcuni elementi, composti di accademici, dopo
aver vissuto esperienze negative, inventarono una nuova struttura sociale;
decisero di vivere in una comunità ambientata nell’Ottocento, senza le comodità
dell’era moderna. Per mettere in atto questo tipo di comunità, inesistente e
reclusa, era indispensabile inventare la presenza del male oscuro composto di
belve malvage, così, rinchiudendo all’interno del villaggio le nuove
generazioni, ignari del segreto, non potevano scoprire la realtà. Lo stato
mentale della comunità, creato su misura dagli uomini, è fortemente influenzato
dalla divisione tra il bene (la comunità) e il male (le creature innominabili).
Lo stato psicologico è costantemente vigilato dagli anziani, e se nella carta
tutto può essere calcolato, quotidianamente s’intravedono ostacoli che mettono
in crisi il sistema.
La trama del film racchiude dei simbolismi per far accendere la mente allo spettatore, nasconde dei segnali, dei sentimenti, per analizzare la società moderna, mettendo in luce gli aspetti positivi e negativi del capitalismo moderno. Il dibattito tra gli anziani, se tenere o meno una società fondata sulla menzogna lasciando liberi le nuove generazioni, si attorciglia e si manovra per accendere l’attenzione sul sistema della nostra società. E per cogliere quest’aspetto è necessario collegare l’inizio del film con le ultime sequenze, perché solo in questo modo si può capire il senso della trama.
Scheda del film:
Titolo: The village
Regia: M. Night Shyamalan
Genere: thriller psicologico
Anno: 2004
Durata: 108 min.
Interpreti: William Hurt (Edward Walker), Sigourney Weaver (Alice Hunt),
Joaquin Phoenix (Lucius Hunt), Adrien Brody (Noah Percy), Bryce Dallas Howard (Ivy
Walker), Brendan Gleeson (August Nicholson), Cherry Jones ( Mrs. Clack), Jess
Adam Eisenberg (Jamison), Judy Greer (Kitty Walker), Michael Pitt (Finton Coin),
Jayne Atkinson (Tabitha Walker).
Annotazione: nel Taccuino c’è un’altra Voce con Bryce Dallas
Howard, The Help, clicca QUI
N.B. Le Voci iniziali in corsivo sono tratte dal film e le ho sbobinate per
il Taccuino.
Mai più arrivato ai livelli de Il sesto senso, questo The village è comunque la pellicola con la quale riesce a ripercorrere in parte la geniale impresa ..
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RispondiEliminaCiao. Il Sesto senso è geniale, ha un qualcosa in più, ti incolla allo schermo, pensi di capire per poi scoprire un'altra verità; invece con The Village, se stai attento, si riesce a indovinare che cosa sta accadendo.
Un triste rispolvero dell'ignoranza, testardaggine e superstizioni dei secoli scorsi, mica solo dell'800! Per sperare nella "meglio gioventù" vanno potate le parti guaste dell'albero genealogico, o si commetteranno gli stessi errori del passato per fare in modo di non poter correggere mai i nuovi errori dei nuovi arrivati. Perché il Mondo è fatto di sbagli che se non vengono corretti ma solo ripetuti, si accumuleranno inevitabilmente!
RispondiEliminaLawrence
Ciao @Lawrence. In questo specifico film non parlerei della testardaggine, ma della voglia di allontanarsi dalla vita sociale. Per tenere in vita il nuovo sistema, si mettono in atto strumenti per caricare la paura e la superstizione. Un sistema difficile da attuare; c'è sempre qualcuno che si ribella.
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