Con la mente di una lettrice, con la lettura del libro incluso
tra i classici moderni, definito anche come tra i classici dei classici, mi
sono trasferita negli anni Venti, in quel periodo noto come l’età del jazz.
Con
la voce narrante di Nick Carraway ho riconosciuto un mondo frivolo, fatto di lusso
sfrenato, ricchezze immense, il tutto condito con feste sfarzose
all’inverosimile organizzate da un uomo misterioso, la cui vera identità è
ignorata da tutti coloro che lo circondano, un uomo dal passato oscuro che nel
fine settimana usa la sua Rolls-Royce per trasportare uomini e donne dalla
città alla sua grande villa.
E sì, questa volta ho riletto il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald:
Il grande Gatsby. A dispetto della lettrice comune attenta ai particolari dei
personaggi principali, la prima volta che lo lessi mi incuriosirono i
personaggi del romanzo che invadevano la casa lussuosa perché pur di apparire e
partecipare alle feste sfarzose dell’uomo del momento, non si occupavano del
suo oscuro passato, di colui che non badava a spese, per non parlare degli uomini
e delle donne che si autoinvitavano e che annoiavano con i loro discorseti
anche il lettore meno attento. La prima volta che lo lessi mi colpì immensamente
l’uomo dai mille misteri circondato da persone superficiali, determinato nel trovare
la sua bella che lo abbandonò per un altro quando non aveva i mezzi economici
sufficienti per un’esistenza dignitosa.
La storia personale e pubblica del Gatsby la conosciamo in gran parte dai lunghi discorsi sviluppati dai personaggi durante le feste, o in compagnia di un aperitivo, o con le conversazioni a tu per tu con il suo vicino di casa, Nick Carraway; e dato che alle sue feste fa solo delle brevi apparizioni, le notizie sul suo oscuro passato raramente si materializzano o pendono direttamente dalle sue labbra.
Il Gatsby è circondato da molte persone, anzi troppe anche per una casa immensa, di cui alcune sono personalità di un certo rilievo ed altri invece sono uomini e donne insignificanti, e con tutto questo fermento alle sue feste mondane per un certo periodo mancava solo la sua prediletta: Daisy.
Il Gatsby è circondato da molte persone, anzi troppe anche per una casa immensa, di cui alcune sono personalità di un certo rilievo ed altri invece sono uomini e donne insignificanti, e con tutto questo fermento alle sue feste mondane per un certo periodo mancava solo la sua prediletta: Daisy.
La sua vita è circondata da falsi miti e da false credenze, e
c’è solo una certezza per il lettore: accumulando immense ricchezze, arricchendosi
con ogni mezzo e diventando il Re senza corona delle feste mondane di West Egg,
acquista una casa lussuosa sperando di rincontrare la sua ex e di
riconquistarla con il frastuono dei suoi ricevimenti sfarzosi, tutte feste
sontuose organizzate solo per Daisy anche se concretamente nessuno, compresa la
sua preferita, erano al corrente dei suoi obiettivi.
Con la seconda lettura l’attenzione si sposta sulla vera
identità dell’uomo, sui retroscena della sua vita passata, e sui particolari,
sui pregi e difetti di ciascun personaggio, e soprattutto su quel periodo
immortalato come l’età del jazz. Come tutte le letture a
distanza di anni si dimenticano molte parti della storia, e in questo caso, con
la rilettura, ho rinfrescato la mia memoria su una parte del romanzo, in particolare la
scena finale attinente ad una tragedia degna di un libro giallo, nel quale assistiamo al tramonto di uno degli uomini più stravaganti e misteriosi della letteratura
moderna.
Brani da ricordare ….
… “Quando ti viene voglia
di criticare qualcuno ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i
vantaggi che hai avuto tu” … pag. 7
… e il lunedì otto
domestici, compreso un giardiniere supplementare, lavoravano tutto il giorno
con redazze e spazzoloni e martelli e forbicioni a riparare i danni della notte
precedente … pag. 53
… “questo Gatsby mi ha
mandato uno chauffeur con l’invito” mi guardò un momento come se non riuscisse
a capire. “Sono io Gatsby” disse improvvisamente. “No!” Esclamai “Oh ti chiedo
scusa” “Credevo tu lo sapessi, vecchio
mio. Temo di non essere un buon padrone di casa” … pag. 63
… “è da molto che
conoscete Gatsby?” chiesi “da parecchi anni” rispose compiaciuto “Ho avuto il
piacere di conoscerlo subito dopo la guerra. Capii allora di aver scoperto un
uomo di gran razza dopo un’ora che gli parlavo. Mi sono detto: Ecco il tipo
d’uomo che si vorrebbe portare a casa per presentarlo alla madre e alla
sorella” … pag. 92
… aprì per noi due pesanti
armadi brevettati che contenevano una massa di abiti e vestaglie e cravatte e
camicie accumulate come mattoni a gruppi di dozzine (…) Prese una pila di
camicie e incominciò a gettarcele davanti una per una, camicie di lino semplice,
di seta spessa, di flanella leggera, che perdevano le pieghe cadendo, e coprivano
la tavola in un disordine multicolore … pag. 116
… Fu quando la curiosità
per Gatsby giunse al culmine, che un sabato sera le luci del palazzo non si
accesero e, oscuramente com’era incominciata, la sua carriera di Trimalcione
finì … pag. 139
Scheda del
libro
Titolo: Il
grande Gatsby
Autore: Francis Scott Fitzgerald
Titolo originale: The Great Gatsby
Traduttrice:
Fernanda Pivano
Genere: romanzo
Genere: romanzo
Editore:
Mondatori del 1996
Collana: I
Miti
Pagine: 220
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RispondiEliminaCiao Inassia,
RispondiEliminada tempo non passavo dal tuo spazio e, come sempre, ho trovato n post molto accurato e interessante su un autentico capolavoro. Condivido quello che scrivi rispetto alla rilettura a distanza di tempo, di recente mi è capitato con "I promessi sposi" che a scuola...meglio stendere un velo pietoso!:-D.
Ho nominato il tuo "Taccuino", blog che conosco ev ammiro da tanto tempo,anche se la frequenza è saltuaria,per un premio virtuale che spero ti farà piacere.Lo troverai nel mio blog "Parole qua e là".
Ti aspetto a presto e tanti auguri per il Natale che si avvicina:-)
Marilena.
P.S.: ho avuto problemi con il messaggio precedente( vedi commento cancellato)
Grazie mille. Ho appena letto la comunicazione. Premio gradito e passerò dal tuo blog per leggere con più attenzione le motivazioni. A prestissimo
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