Il romanzo è ambientato in un vecchio convento,
situato presso una collina a nord di Firenze, durante la fine del secondo
conflitto mondiale. La Villa San Girolamo, così si chiama il convento, è stata occupata prima dai tedeschi e successivamente trasformato in un ospedale provvisorio dagli alleati.
Il convento, come il terreno circostante, è cosparso in ogni angolo da
ordigni inesplosi, ed è diventato semideserto dopo essere stato abbandonato.
Anche se il luogo è semidevastato, un rudere pericolante e ricoperto di bombe
inesplose, è stato trasformato in un rifugio da tre uomini ed una donna: Caravaggio,
Kip, Hana e un paziente senza identità.
Hana è un’infermiera canadese addestrata al
Women’s College Hospital ed è sbarcata in Sicilia per lavorare negli ospedali italiani da
campo. Dante Caravaggio è un vecchio amico del padre di Hana, è un ladro
dipendente dalla morfina, è un invalido dopo che gli hanno amputato i pollici da entrambe le
mani, e si è arruolato nei servizi ufficiali di spionaggio per riuscire ad
avere informazioni segrete, vale a dire trovare e catturare una spia probabilmente scappato in Italia. Kirpal Singh, soprannominato Kip, è
un giovane sikh di 26 anni, è un
artificiere esperto mandato dall’Inghilterra in Italia per sminare i campi dalle bombe inesplose o
abbandonate dai tedeschi. Il misterioso paziente inglese, ustionato su tutto il corpo in un
incendio nel deserto, è stato salvato dai beduini che lo hanno portato in una
base britannica, poi trasportato in Tunisia, e da qui imbarcato per l’Italia in
compagnia di un libro di Erodono colmo di appunti, pensieri e arricchito da
foto e disegni.
In un ospedale da campo a Pisa, Hana fa
conoscenza con un misterioso paziente inglese ustionato su tutto il corpo, in fin di vita, e che
non ricorda la sua identità. La giovane infermiera, dopo aver assistito soldati
feriti in guerra, aver visto corpi dilaniati dalle bombe e dai proiettili, lavorato
giorno e notte senza dormire e riposare, forse sotto shock per la perdita del
padre, del compagno e dopo un aborto, decide di occuparsi del paziente e di
rifugiarsi nel convento Villa San Girolamo in parte fatto esplodere dai
tedeschi, ancora pericolante e non ancora del tutto sminato. Nel vecchio
monastero, Hana trova un pianoforte e diversi libri della letteratura classica, come L’ultimo dei Mohicani, e per stimolare la mente
dell’uomo misterioso, incomincia a leggere i romanzi ad alta voce. Hana si prende cura del paziente schedato come
inglese, lo medica e alleggerisce le sofferenze con la morfina, e mentre lo
veglia, tra un’amnesia e ricordi allucinati del misterioso uomo, sfoglia e legge, oltre ai romanzi
del convento, il libro di Erodoto e contemporaneamente ascolta le sue storie o
ciò che restituisce la sua memoria.
Tra flashback, momenti di lucidità e ricordi
sbiaditi dalla morfina, il paziente inglese racconta all’infermiera di aver
lavorato per lunghi anni nel Sahara perché stava mappando il deserto assieme ad
altri esploratori, tra cui Madox, il suo miglio compagno di lavoro. Nei
racconti allucinati dalla morfina, il paziente parla di un giardino, delle sue
avventure nel deserto, e soprattutto riemergono dalla sua mente l’amore per una
donna colta, forse sua moglie.
Nel convento arriva Kip, un uomo agile nello
sminare i terreni dalle bombe anche quando materializza sul campo che il
fabbricante deliberatamente ha modificato la forma, l’innesco e l’ingranaggio
con sofisticati trabocchetti per impedire di renderli inoffensivi. Nella Villa San Girolamo
li raggiunge anche Caravaggio dopo avere sentito il nome di Hana da alcuni
medici mentre era in convalescenza per curare entrambe
le mani.
Tra una chiacchierata e l’altra, si riportano
a galla le storie personali e professionali dei tre uomini e dell’unica donna
presente nel convento: la situazione familiare di Kip, di come è diventato un
artificiere qualificato, come si sminano le bombe, e perché si trova in Italia;
la vera occupazione di Caravaggio durante la guerra e il perché dell'amputazione dei pollici; la storia di Hana che
parte dal Canada per lavorare in Italia; e più di ogni altra cosa le vicende del paziente in fin di vita e che usa un apparecchio acustico per poter sentire quello che succede. Tra tutti i protagonisti del romanzo, incuriosisce
lo sconosciuto senza identità, e con l’arrivo di Caravaggio, incominciamo a
conoscerlo meglio.
Caravaggio, giunto al convento, senza rivelare il suo vero scopo, cerca di estorcere informazioni direttamente dal paziente agonizzante. Caravaggio ha un particolare doppio senso che lo porta ad ipotizzare che il signore che giace nel letto agonizzante non sia un innocuo paziente inglese, ma la spia che stava cercando nel Sahara e che fece perdere le sue tracce. Precisamente Caravaggio riesce ad estorcere direttamente dalla bocca del paziente ustionato la sua vera identità, quali furono i suoi reali interessi nel gruppo di esploratori nel Sahara, e riesce a capire chi è la donna oggetto dei suoi ricordi; quindi, il paziente mente.
Katharine, così si chiama la donna misteriosa, è stata l'amante del paziente ustionato, quindi non è sua moglie ma di Geoffrey Clifton, un fotografo aereo assoldato dai servizi segreti britannici e in missione segreta nel Sahara per mappare dettagliatamente il Nord Africa, e che si infiltrò nella spedizione di Almásy; per cui, l'esploratore Almásy era l'amante di una donna inglese moglie di un infiltrato. Inoltre, Caravaggio riesce a farsi raccontare di come si unirono alla spedizione i coniugi Geoffrey Clifton-Katharine dopo aver incontrato un amico ad Oxford e da cui ottennero notizie sulle loro ricerche nel Nord Africa, e in special modo si fa raccontare la loro tragica fine. Con i vari colloqui il paziente butta la spugna e salta fuori la sua vera identità, ma non come se lo immaginò Caravaggio e i suoi superiori.
Caravaggio, giunto al convento, senza rivelare il suo vero scopo, cerca di estorcere informazioni direttamente dal paziente agonizzante. Caravaggio ha un particolare doppio senso che lo porta ad ipotizzare che il signore che giace nel letto agonizzante non sia un innocuo paziente inglese, ma la spia che stava cercando nel Sahara e che fece perdere le sue tracce. Precisamente Caravaggio riesce ad estorcere direttamente dalla bocca del paziente ustionato la sua vera identità, quali furono i suoi reali interessi nel gruppo di esploratori nel Sahara, e riesce a capire chi è la donna oggetto dei suoi ricordi; quindi, il paziente mente.
Katharine, così si chiama la donna misteriosa, è stata l'amante del paziente ustionato, quindi non è sua moglie ma di Geoffrey Clifton, un fotografo aereo assoldato dai servizi segreti britannici e in missione segreta nel Sahara per mappare dettagliatamente il Nord Africa, e che si infiltrò nella spedizione di Almásy; per cui, l'esploratore Almásy era l'amante di una donna inglese moglie di un infiltrato. Inoltre, Caravaggio riesce a farsi raccontare di come si unirono alla spedizione i coniugi Geoffrey Clifton-Katharine dopo aver incontrato un amico ad Oxford e da cui ottennero notizie sulle loro ricerche nel Nord Africa, e in special modo si fa raccontare la loro tragica fine. Con i vari colloqui il paziente butta la spugna e salta fuori la sua vera identità, ma non come se lo immaginò Caravaggio e i suoi superiori.
Mentre Caravaggio riesce ad identificare lo
sconosciuto come l’esploratore Ladislaus de Almásy ricercato in tutto il Nord Africa, Kip
smina il territorio dalle mine inesplose. È un uomo tranquillo, disponibile, e
instaura un rapporto speciale con l’infermiera, tutto scorre bene fino a quando
capisce che il fratello ha ragione quando critica i business degli inglesi,
oppure quando diceva di non voltare mai le spalle agli europei o stringergli le
mani anche quando fanno affari o tracciano le carte geografiche. Il cambiamento
di vedute di Kip avviene mentre ascolta la radio e sente la notizia
dell’esplosione delle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki; da questo momento non
sarà più lo stesso. Kip entra nella stanza del paziente e con le lacrime agli
occhi punta un fucile, per fortuna non spara, ma prende la sua motocicletta e
lascia il convento e soprattutto lascia Hana per sempre.
Assieme alle notizie rivelate dal paziente inglese, fuse con i racconti di Caravaggio, si chiude il cerchio sui misteri, sulle ricerche degli esploratori europei nel Sahara, sugli amori, relazioni adulterine e tradimenti sviluppati nelle terre del Nord Africa.
Assieme alle notizie rivelate dal paziente inglese, fuse con i racconti di Caravaggio, si chiude il cerchio sui misteri, sulle ricerche degli esploratori europei nel Sahara, sugli amori, relazioni adulterine e tradimenti sviluppati nelle terre del Nord Africa.
Il paziente inglese è un capolavoro di Michael Ondaatje, e per i
ripetuti flashback non è di semplice lettura, le difficoltà riscontrate sono
da attribuire alla capacità di separare, capire ed immaginare la differenza tra
situazioni reali, confuse o oscurate dalla mente. Le storie si accavallano, inoltre
il tempo, lo spazio e i luoghi si alternano, da una parte c’è il presente,
l’Italia, e dall’altro c’è il passato di Caravaggio e del paziente Almásy nel
Nord Africa, in più seguiamo il paese natio e le storie familiari di Kip e di
Hana. La base del romanzo poggia sulla memoria dei quattro protagonisti, sui
loro racconti personali e tormentati dalla guerra, con storie che riguardano
situazioni maturate in passato e nel presente.
A fianco dei quattro
protagonisti principali, le storie sono arricchite dall’avventura degli
esploratori nel Nord Africa, dall’amore e dalle insidie del deserto, conosciamo
i luoghi del Sahara, come il Gilf Kebir, la caverna dei nuotatori e Zerzura. E
come in ogni guerra, a fianco dell'avventura e della memoria, si inseguono
vicende legate allo spionaggio con ricerche e scambi di informazioni tra spie, controspionaggio e servizi segreti: in questo caso per i messaggi in codice utilizzavano il libro "Rebecca la prima moglie" di Daphne Du Maurier.
Come ogni autore serio, alla fine del libro, nei
ringraziamenti, si avverte il lettore che alcune storie narrate e alcuni
personaggi sono ispirati a personalità storiche realmente esistiti, ed si evidenzia
che il romanzo poggia in gran parte su situazioni e avventure frutto della sua
fantasia.
Lo scrittore si riferisce al pezzo grosso del romanzo, il paziente inglese sfigurato dal fuoco, perché si è ispirato alla figura dell’esploratore ungherese László E. Almásy, l’uomo che scoprì la grotta dei nuotatori presso Gilf Kebir e cercò Zerzura (nel Taccuino avevo pubblicato un post su un suo libro intitolato Sahara sconosciuto, guarda QUI). Gli altri personaggi realmente esistiti sono Sir Robert Clayton East e Lady Dorothy Clayton, divenuti nel romanzo i coniugi Clifton. Naturalmente se confrontiamo le loro vere storie con quelle del romanzo non ci vuole molto a capire quanto siano distanti.
Lo scrittore si riferisce al pezzo grosso del romanzo, il paziente inglese sfigurato dal fuoco, perché si è ispirato alla figura dell’esploratore ungherese László E. Almásy, l’uomo che scoprì la grotta dei nuotatori presso Gilf Kebir e cercò Zerzura (nel Taccuino avevo pubblicato un post su un suo libro intitolato Sahara sconosciuto, guarda QUI). Gli altri personaggi realmente esistiti sono Sir Robert Clayton East e Lady Dorothy Clayton, divenuti nel romanzo i coniugi Clifton. Naturalmente se confrontiamo le loro vere storie con quelle del romanzo non ci vuole molto a capire quanto siano distanti.
Scheda del libro:
Titolo: il paziente inglese;
Autore: Michael Ondaatje;
Titolo originale: the
english patient;
Traduttore: Marco Papi;
Genere: romanzo;
Editore: Garzanti;
Pagine: 327
Ogni quattro giorni lei
gli lava il corpo annerito cominciando dai piedi piagati. Bagna una spugna e
tenendola al di sopra delle caviglie ne strizza l’acqua su di lui alzando gli
occhi al suo mormorare, incontrando il suo sorriso. Al di sopra degli stinchi
le ustioni sono più profonde. Oltre il purpureo. L’osso … pag. 13
Lei prende il libro d’appunti dal tavolino accanto al
letto. È il libro che l’uomo ha portato con sé attraverso le fiamme, una copie
delle Storie di Erodono fra le cui pagine ha inserito e incollato pagine di
alti libri, annotazioni, personali, che vengono ora cullate dal testo di
Erodono. Inizia a leggere la sua calligrafia minuta … pag. 26
L’uomo con le mani bendate si trovava nell’ospedale
militare di Roma da più di quattro mesi quando sentì per caso dell’inglese
ustionato e dell’infermiera, e udì il nome di lei … pag. 37
Si verificano tradimenti in guerra, che sono cose da
ragazzi a confronto dei nostri tradimenti umani in tempo di pace … pag. 109
“Caravaggio pensa di sapere chi sei” disse Hana. L’uomo nel
letto non rispose … pag. 183
Era tra i dipinti familiari che aveva scoperto anni prima. Giraffe, bestiame, l’uomo con le braccia alzate e il copricapo piumato, altre figure nell’inequivocabile posizione dei nuotatori. Bermann aveva ragione quando parlava dell’esistenza di un lago antico … pag. 184-185
Al Cairo, tra una spedizione e l’altra, nessuno vedeva
Almásy molto spesso. Sembrava distante o inquieto. Durante il giorno lavorava
nel museo e la notte frequentava i locali del mercato meridionale del Cairo. Si
perdeva in un altro Egitto … pag. 263
“Ti abbiamo sempre sorvegliato. Per tutto il deserto. E i
servizi segreti, conoscendo il tuo nome, erano ancora più interessati.
Volevano catturare anche te. Dovevi essere ucciso … pag. 273
ho letto il resoconto del romanzo. Quando avrò un pò di tempo lo leggerò senz'altro; sicuramente merita.
RispondiEliminaA me il libro è piaciuto tantissimo. Ti consiglio di leggerlo e se conosci il film ti può aiutare a velocizzare la lettura. Ciao Rita
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