martedì 1 novembre 2016

Il paziente inglese di Michael Ondaatje

Il romanzo è ambientato in un vecchio convento, situato presso una collina a nord di Firenze, durante la fine del secondo conflitto mondiale. La Villa San Girolamo, così si chiama il convento, è stata occupata prima dai tedeschi e successivamente trasformato in un ospedale provvisorio dagli alleati. Il convento, come il terreno circostante, è cosparso in ogni angolo da ordigni inesplosi, ed è diventato semideserto dopo essere stato abbandonato. Anche se il luogo è semidevastato, un rudere pericolante e ricoperto di bombe inesplose, è stato trasformato in un rifugio da tre uomini ed una donna: Caravaggio, Kip, Hana e un paziente senza identità.
Hana è un’infermiera canadese addestrata al Women’s College Hospital ed è sbarcata in Sicilia per lavorare negli ospedali italiani da campo. Dante Caravaggio è un vecchio amico del padre di Hana, è un ladro dipendente dalla morfina, è un invalido dopo che gli hanno amputato i pollici da entrambe le mani, e si è arruolato nei servizi ufficiali di spionaggio per riuscire ad avere informazioni segrete, vale a dire trovare e catturare una spia probabilmente scappato in Italia. Kirpal Singh, soprannominato Kip, è un giovane sikh di 26 anni, è un artificiere esperto mandato dall’Inghilterra in Italia  per sminare i campi dalle bombe inesplose o abbandonate dai tedeschi. Il misterioso paziente inglese, ustionato su tutto il corpo in un incendio nel deserto, è stato salvato dai beduini che lo hanno portato in una base britannica, poi trasportato in Tunisia, e da qui imbarcato per l’Italia in compagnia di un libro di Erodono colmo di appunti, pensieri e arricchito da foto e disegni.


 
In un ospedale da campo a Pisa, Hana fa conoscenza con un misterioso paziente inglese ustionato su tutto il corpo, in fin di vita, e che non ricorda la sua identità. La giovane infermiera, dopo aver assistito soldati feriti in guerra, aver visto corpi dilaniati dalle bombe e dai proiettili, lavorato giorno e notte senza dormire e riposare, forse sotto shock per la perdita del padre, del compagno e dopo un aborto, decide di occuparsi del paziente e di rifugiarsi nel convento Villa San Girolamo in parte fatto esplodere dai tedeschi, ancora pericolante e non ancora del tutto sminato. Nel vecchio monastero, Hana trova un pianoforte e diversi libri della letteratura classica, come L’ultimo dei Mohicani, e per stimolare la mente dell’uomo misterioso, incomincia a leggere i romanzi ad alta voce. Hana si prende cura del paziente schedato come inglese, lo medica e alleggerisce le sofferenze con la morfina, e mentre lo veglia, tra un’amnesia e ricordi allucinati del misterioso uomo, sfoglia e legge, oltre ai romanzi del convento, il libro di Erodoto e contemporaneamente ascolta le sue storie o ciò che restituisce la sua memoria.
 
Tra flashback, momenti di lucidità e ricordi sbiaditi dalla morfina, il paziente inglese racconta all’infermiera di aver lavorato per lunghi anni nel Sahara perché stava mappando il deserto assieme ad altri esploratori, tra cui Madox, il suo miglio compagno di lavoro. Nei racconti allucinati dalla morfina, il paziente parla di un giardino, delle sue avventure nel deserto, e soprattutto riemergono dalla sua mente l’amore per una donna colta, forse sua moglie.
 
Nel convento arriva Kip, un uomo agile nello sminare i terreni dalle bombe anche quando materializza sul campo che il fabbricante deliberatamente ha modificato la forma, l’innesco e l’ingranaggio con sofisticati trabocchetti per impedire di renderli inoffensivi. Nella Villa San Girolamo li raggiunge anche Caravaggio dopo avere sentito il nome di Hana da alcuni medici mentre era in convalescenza per curare entrambe le mani.
 
Tra una chiacchierata e l’altra, si riportano a galla le storie personali e professionali dei tre uomini e dell’unica donna presente nel convento: la situazione familiare di Kip, di come è diventato un artificiere qualificato, come si sminano le bombe, e perché si trova in Italia; la vera occupazione di Caravaggio durante la guerra e il perché dell'amputazione dei pollici; la storia di Hana che parte dal Canada per lavorare in Italia; e più di ogni altra cosa le vicende del paziente in fin di vita  e che usa un apparecchio acustico per poter sentire quello che succede.  Tra tutti i protagonisti del romanzo, incuriosisce lo sconosciuto senza identità, e con l’arrivo di Caravaggio, incominciamo a conoscerlo meglio.




Caravaggio, giunto al convento, senza rivelare il suo vero scopo, cerca di estorcere informazioni direttamente dal paziente agonizzante. Caravaggio ha un particolare doppio senso che lo porta ad ipotizzare che il signore che giace nel letto agonizzante non sia un innocuo paziente inglese, ma la spia che stava cercando nel Sahara e che fece perdere le sue tracce. Precisamente Caravaggio riesce ad estorcere direttamente dalla bocca del paziente ustionato la sua vera identità, quali furono i suoi reali interessi nel gruppo di esploratori nel Sahara, e riesce a capire chi è la donna oggetto dei suoi ricordi; quindi, il paziente mente. 

Katharine, così si chiama la donna misteriosa, è stata l'amante del paziente ustionato, quindi non è sua moglie ma di Geoffrey Clifton, un fotografo aereo assoldato dai servizi segreti britannici e in missione segreta nel Sahara per mappare dettagliatamente il Nord Africa, e che si infiltrò nella spedizione di Almásy; per cui, l'esploratore Almásy era l'amante di una donna inglese moglie di un infiltrato. Inoltre, Caravaggio riesce a farsi raccontare di come si unirono alla spedizione i coniugi Geoffrey Clifton-Katharine dopo aver incontrato un amico ad Oxford e da cui ottennero notizie sulle loro ricerche nel Nord Africa, e in special modo si fa raccontare la loro tragica fine. Con i vari colloqui il paziente butta la spugna e salta fuori la sua vera identità, ma non come se lo immaginò Caravaggio e i suoi superiori. 
 
Mentre Caravaggio riesce ad identificare lo sconosciuto come l’esploratore Ladislaus de Almásy ricercato in tutto il Nord Africa, Kip smina il territorio dalle mine inesplose. È un uomo tranquillo, disponibile, e instaura un rapporto speciale con l’infermiera, tutto scorre bene fino a quando capisce che il fratello ha ragione quando critica i business degli inglesi, oppure quando diceva di non voltare mai le spalle agli europei o stringergli le mani anche quando fanno affari o tracciano le carte geografiche. Il cambiamento di vedute di Kip avviene mentre ascolta la radio e sente la notizia dell’esplosione delle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki; da questo momento non sarà più lo stesso. Kip entra nella stanza del paziente e con le lacrime agli occhi punta un fucile, per fortuna non spara, ma prende la sua motocicletta e lascia il convento e soprattutto lascia Hana per sempre.

Assieme alle notizie rivelate dal paziente inglese, fuse con i racconti di Caravaggio, si chiude il cerchio sui misteri, sulle ricerche degli esploratori europei nel Sahara, sugli amori, relazioni adulterine e tradimenti sviluppati nelle terre del Nord Africa.
 
 
 
 
Il paziente inglese è un capolavoro di Michael Ondaatje, e per i ripetuti flashback non è di semplice lettura, le difficoltà riscontrate sono da attribuire alla capacità di separare, capire ed immaginare la differenza tra situazioni reali, confuse o oscurate dalla mente. Le storie si accavallano, inoltre il tempo, lo spazio e i luoghi si alternano, da una parte c’è il presente, l’Italia, e dall’altro c’è il passato di Caravaggio e del paziente Almásy nel Nord Africa, in più seguiamo il paese natio e le storie familiari di Kip e di Hana. La base del romanzo poggia sulla memoria dei quattro protagonisti, sui loro racconti personali e tormentati dalla guerra, con storie che riguardano situazioni maturate in passato e nel presente.
A fianco dei quattro protagonisti principali, le storie sono arricchite dall’avventura degli esploratori nel Nord Africa, dall’amore e dalle insidie del deserto, conosciamo i luoghi del Sahara, come il Gilf Kebir, la caverna dei nuotatori e Zerzura. E come in ogni guerra, a fianco dell'avventura e della memoria, si inseguono vicende legate allo spionaggio con ricerche e scambi di informazioni tra spie, controspionaggio e servizi segreti: in questo caso per i messaggi in codice utilizzavano il libro "Rebecca la prima moglie" di Daphne Du Maurier.  
 
Come ogni autore serio, alla fine del libro, nei ringraziamenti, si avverte il lettore che alcune storie narrate e alcuni personaggi sono ispirati a personalità storiche realmente esistiti, ed si evidenzia che il romanzo poggia in gran parte su situazioni e avventure frutto della sua fantasia.
Lo scrittore si riferisce al pezzo grosso del romanzo, il paziente inglese sfigurato dal fuoco, perché si è ispirato alla figura dell’esploratore ungherese  László E. Almásy, l’uomo che scoprì la grotta dei nuotatori presso Gilf Kebir e cercò Zerzura (nel Taccuino avevo pubblicato un post su un suo libro intitolato Sahara sconosciuto, guarda QUI). Gli altri personaggi realmente esistiti sono Sir Robert Clayton East e Lady Dorothy Clayton, divenuti nel romanzo i coniugi Clifton. Naturalmente se confrontiamo le loro vere storie con quelle del romanzo non ci vuole molto a capire quanto siano distanti. 
 
 
Scheda del libro:
Titolo: il paziente inglese;
Autore: Michael Ondaatje;
Titolo originale: the english patient;
Traduttore: Marco Papi;
Genere: romanzo;
Editore: Garzanti;
Pagine: 327
 
 
Alcune frasi da ricordare:
 
Ogni quattro giorni lei gli lava il corpo annerito cominciando dai piedi piagati. Bagna una spugna e tenendola al di sopra delle caviglie ne strizza l’acqua su di lui alzando gli occhi al suo mormorare, incontrando il suo sorriso. Al di sopra degli stinchi le ustioni sono più profonde. Oltre il purpureo. L’osso … pag. 13
 
 
Lei prende il libro d’appunti dal tavolino accanto al letto. È il libro che l’uomo ha portato con sé attraverso le fiamme, una copie delle Storie di Erodono fra le cui pagine ha inserito e incollato pagine di alti libri, annotazioni, personali, che vengono ora cullate dal testo di Erodono. Inizia a leggere la sua calligrafia minuta … pag. 26
 
L’uomo con le mani bendate si trovava nell’ospedale militare di Roma da più di quattro mesi quando sentì per caso dell’inglese ustionato e dell’infermiera, e udì il nome di lei … pag. 37
 
Si verificano tradimenti in guerra, che sono cose da ragazzi a confronto dei nostri tradimenti umani in tempo di pace … pag. 109
 
“Caravaggio pensa di sapere chi sei” disse Hana. L’uomo nel letto non rispose … pag. 183


Era tra i dipinti familiari che aveva scoperto anni prima. Giraffe, bestiame, l’uomo con le braccia alzate e il copricapo piumato, altre figure nell’inequivocabile posizione dei nuotatori. Bermann aveva ragione quando parlava dell’esistenza di un lago antico … pag. 184-185



Cominciò a rivoltare mentalmente la spoletta sottosopra, a valutare ogni possibilità logica. Poi la ripose in posizione orizzontale. Svitò la camera d’innesco e, chinatosi, avvicinò l’orecchio fino a toccare la superficie ruvida di ottone. Nessuno scatto metallico … pag. 211
 
Al Cairo, tra una spedizione e l’altra, nessuno vedeva Almásy molto spesso. Sembrava distante o inquieto. Durante il giorno lavorava nel museo e la notte frequentava i locali del mercato meridionale del Cairo. Si perdeva in un altro Egitto … pag. 263
 
“Ti abbiamo sempre sorvegliato. Per tutto il deserto. E i servizi segreti, conoscendo il tuo nome, erano ancora più interessati. Volevano catturare anche te. Dovevi essere ucciso  pag. 273
 


2 commenti:

  1. ho letto il resoconto del romanzo. Quando avrò un pò di tempo lo leggerò senz'altro; sicuramente merita.

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    1. A me il libro è piaciuto tantissimo. Ti consiglio di leggerlo e se conosci il film ti può aiutare a velocizzare la lettura. Ciao Rita

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