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domenica 17 marzo 2024

La casa delle Voci

Il personaggio principale è uno psicologo infantile, e la sua specializzazione consiste nel far emergere i ricordi seppelliti nella mente dei bambini con una tecnica particolare: l’ipnosi. Il Dott. Pietro Gerber è un professionista della mente infantile, e abitualmente collabora con i Tribunali dei minori per risolvere casi delicatissimi in cui sono coinvolti i piccoli pazienti. La sua specialità, appunto l’ipnosi infantile, è perfetta e in poco tempo cattura l’attenzione dei bimbi riuscendo a risolvere casi eclatanti, tanto da soprannominarlo “l’addormentatore di bambini”. Per Gerber, l’ipnosi è un’ottima tecnica perché consente di arrivare nel profondo inconscio dei bimbi, capace di sollecitarli per rivelare verità nascoste nella mente, e quindi permette di guarirli per sempre da traumi difficili da identificare nel breve e lungo periodo e ardui da estirpare.

Un giorno, Pietro Gerber riceve una telefonata da una collega australiana per discutere di uno strano caso che riguarda una sua paziente di nome Hanna Hall; la dottoressa in poche battute le confida che ha bisogno del suo aiuto per districare un caso unico e difficile che può risolvere solo lui. Quella telefonata inculca in Pietro una serie di perplessità, perché Hanna è una donna adulta; ci pensa, e decide di fissare un appuntamento con la nuova misteriosa paziente.

Strato dopo strato, s’inizia a comporre la psiche della paziente, e si scoperchia un passato fatto di luoghi sempre diversi, di genitori che cambiano in continuazione la dimora lontano da sguardi indiscreti obbligando Hanna a non instaurare rapporti con gli estranei perché stanno scappando. Il cambio della dimora comporta anche la modifica dei nomi, una volta si chiamano in un modo e poi in un altro, con nomi sempre diversi; il reale nome è incerto, e a un colloquio la paziente si presenta così: Sono Biancaneve, Aurora, Cenerentola, Bella, ShahrazadI.

Si scopre che Hanna deve rigorosamente seguire le regole impartite dai genitori, tra i quali: gli estranei sono il pericolo; non dire mai il tuo nome agli estranei; se un estraneo ti chiama per nome devi scappare; non avvicinarti agli estranei e non farti avvicinare da loro; fidati soltanto di mamma e papà. Hanna tenta di ricordare questi luoghi con una mente oscura, e la Casa delle Voci stimola le ricerche e le riflessioni.

Vari interrogativi appaiono in diversi contesti, inizialmente con le regole rigide, e poi quando leggiamo che i genitori di Hanna le avevano legato un campanello alla caviglia perché i morti potevano riprenderla dalla terra, o quando durante un incendio la madre le fa bere l’acqua della dimenticanza, o quando sappiamo che quando scappavano da un luogo all’altro trasportavano una cassa di legno con il corpo del fratellino morto in circostanze poco chiare.

Alcune domande appaiono prive di risposte, e per comprendere il significato di ogni nuovo tassello è necessario arrivare fino in fondo delle indagini ribaltando in un colpo solo le certezze acquisite.

Hanna è una paziente misteriosa, potrebbe mentire, recitare una parte o essere affetta dalla doppia personalità, o peggio essere una manipolatrice; ogni dubbio è lecito.

Lo studio della paziente Hanna trascina Gerber in un mondo che aveva dimenticato tanto da investire in pieno la sfera privata, diradando la trama su più orizzonti.

Una volta che Gerber ci trascina fino alla fine, sbrogliando il privato e la sua missione lavorativa, quando ormai stanno per ultimare i capitoli, mi assale un pensiero: c’ero quasi arrivata.

La casa delle Voci di Donati Carrisi è un thriller psicologico che si dovrebbe leggere tutto d’un fiato, ma che la quotidianità ci impedisce di terminarlo in poche ore. Ogni sospetto, ogni Voce e ogni ricordo, trasforma il thriller in un miscuglio di generi sempre più fitti di dubbi, per cui si incrociano il paranormale, il mistero; tutti enigmi che rimbalzano nella psiche di pochi personaggi.  Le domande che si materializzano durante la lettura sono varie, come ad esempio, nasce spontaneo l’interrogativo del perché un professionista stimato, specializzato in un ramo, decida di applicare le proprie competenze in pazienti che non vorrebbe o potrebbe seguire.

Gli ingranaggi dei tasselli inizialmente sono senza risposte, la trama è cupa, con capitoli brevi e lenti, e se la storia è cupa fino alla fine e difficile da districare, all’improvviso il finale accelera in poche righe per risolvere il mistero in una manciata di battute. Quando la storia sta per giungere alla fine, si nota che lo scrittore aveva inserito tutti gli elementi per trovare autonomamente la soluzione dei misteri, per cui, si dovrebbero fiutare nella nostra mente prima di vedere la Voce “fine”; all’incirca a metà libro.

 


Scheda del libro:

Titolo: La casa delle Voci

Scrittore: Donato Carrisi

Casa editrice: Tea

Genere: thriller

Pagine: 400

Anno: 2019

Prezzo di copertina: € 5,00


P.S. 'La casa delle Voci' è il primo libro che avevo letto di Donato Carrisi, e come capita quando il tempo libero è risicato, non l'avevo ancora recensito. Oggi lo posso spuntare dall'elenco delle Voci da trascrivere nel Taccuino.


4 commenti:

  1. Carrisi è per me una garanzia. Amo i suoi romanzi ricchi di suspense che coinvolgono il lettore. Il lato oscuro della psiche umana intriga sempre e la tua ottima recensione esprime al meglio i lati positivi del romanzo. Un saluto :)

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    1. Ciao. Per me è la prima esperienza con Carrisi. Ha la capacità di incollarti alle pagine, e i personaggi come le ambientazioni sono ben costruiti. Grazie del commento. Alla prossima...

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  2. Non ho mai letto i romanzi di Donato Carrisi, spero di poterlo fare al più presto.
    Bella recensione, un saluto 😘

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    1. Scrive benissimo, non è banale e la lettura non è passiva, perché ti coinvolge tanto da seguire le piste assieme ai protagonisti. Te lo consiglio. Ciao.

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