L’autobiografia di Eric Lomax è un bestseller attualissimo e stracolmo di spunti per interpretare lo stato psicologico di chi ha subito torture in guerra. Lo scrittore descrive la sua vita prendendo in considerazione tre diversi momenti, il prima (una vita tranquilla), i tragici momenti della guerra e il dopo (la gestione della libertà). La sua si direbbe una vita tranquilla, fatta di passioni (i treni, la ferrovia), un ottimo lavoro (alle poste), e tutto finisce con un colpo di spugna quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale, perché arruolandosi nei Corpi Reali dei Trasmettitori vede sfumare drammaticamente ogni progetto e ogni sogno.
Internato in un campo di concentramento giapponese, la sua
passione per i treni si trasforma in un incubo, perché il destino, o la mala
sorte, sfrutta la sua abilità ‘assumendolo’ come operaio per costruire una
ferrovia tra la Birmania e Siam, chiamata ‘la ferrovia della morte’ per le
condizioni di lavoro in cui operano.
Lomax e i suoi compagni vivono nel campo di concentramento tra
soprusi, privazioni, torture fisiche e psicologiche, e quando i giapponesi
scoprono una radio clandestina costruita con le loro agili mani per ascoltare e
diffondere le notizie della BBC, l’incubo invece di affievolirsi col passare
del tempo accresce sempre di più.
Le torture sono all’ordine del giorno, e analizzando una delle
poche possibilità per scappare dall’inferno, spinge Eric a trascrivere
dettagliatamente la zona in cui si trova in una mappa, ma è un sogno, perché i
suoi carcerieri lo trovano e le torture si sommano alle altre torture.
Eric presto si accorge che esiste un altro stratagemma per
allontanarsi dal campo di concentramento, scopre che la via di fuga non è evadere
ma entrare come malato grave in un ospedale. Eric, ormai stremato e a un passo
dalla morte, studia nei minimi dettagli come imbrogliare i suoi carcerieri, e
con tanta pazienza mette in atto il suo piano, e finalmente lascia il campo di
concentramento per entrare nell’ospedale dove riceve cure adeguate al suo
fragile stato fisico e mentale.
Finalmente la guerra finisce e torna in patria, in Scozia, ma scopre
drammaticamente che il suo pilastro, quello che l’ha aiutato a sopravvivere nel
campo di prigionia, non c’è più. Durante la prigionia, per distrarsi e per
sopportare tutte le umiliazioni e le torture, pensava alla madre senza sapere
che la guerra l’aveva portata via per sempre, non solo, il padre lo informa che
dopo la morte della madre si è risposato; per cui non potrà più ripristinare il
suo passato, e la vita tranquilla è solo un ricordo. La sua battaglia da adesso in poi non consiste
solo nel gestire una situazione familiare che non gradisce, o portare avanti
un’altra vita, ma riuscire a combattere le cicatrici lasciate dalla guerra.
I ricordi, il dolore e l’odio sono un solo corpo della sua nuova
vita da uomo libero, e tra i tre spicca l’odio. La via del perdono non fa parte
del suo moto, e la vendetta è il sentimento che lo accompagna in ogni istante.
Nella sua nuova vita non riesce a esternare i suoi sentimenti, solo
una persona lo aiuta ad affrontare il suo stato psicologico, la moglie. Dopo anni di silenzio interiore, con l’aiuto
della moglie, combatte gli spettri della guerra, legge, si documenta e per puro
caso scopre che uno dei suoi torturatori è ancora vivo. Lo perdonerà? L’odio lo
accecherà ancora di più? Sempre con l’aiuto della moglie prende la decisione di
incontrare il suo carnefice, e scopre che tra i due c’è un punto in comune:
entrambi, anche se in senso opposto, sono stati prigionieri di un mondo che non
volevano, che entrambi hanno vissuto gli anni della guerra e del dopo guerra con
la stessa sofferenza.
Scheda del libro:
Titolo: Le due vie del destino
Autore: Eric Lomax
Titolo originale: The railway man
Traduzione: Andrea Berardini
Genere: autobiografia
Casa editrice: Vallardi
Anno: 2014
Pagine: 298
Prezzo di copertina: € 14.90
Buona anche trasposizione cinematografica del romanzo.
RispondiEliminaLe Voci cinematografiche sono un altro elemento del Taccuino. Interessante confrontare la sceneggiatura con il libro. Buona giornata.
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