lunedì 3 ottobre 2022

Le due vie del destino

L’autobiografia di Eric Lomax è un bestseller attualissimo e stracolmo di spunti per interpretare lo stato psicologico di chi ha subito torture in guerra. Lo scrittore descrive la sua vita prendendo in considerazione tre diversi momenti, il prima (una vita tranquilla), i tragici momenti della guerra e il dopo (la gestione della libertà). La sua si direbbe una vita tranquilla, fatta di passioni (i treni, la ferrovia), un ottimo lavoro (alle poste), e tutto finisce con un colpo di spugna quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale, perché arruolandosi nei Corpi Reali dei Trasmettitori vede sfumare drammaticamente ogni progetto e ogni sogno.

Internato in un campo di concentramento giapponese, la sua passione per i treni si trasforma in un incubo, perché il destino, o la mala sorte, sfrutta la sua abilità ‘assumendolo’ come operaio per costruire una ferrovia tra la Birmania e Siam, chiamata ‘la ferrovia della morte’ per le condizioni di lavoro in cui operano.

Lomax e i suoi compagni vivono nel campo di concentramento tra soprusi, privazioni, torture fisiche e psicologiche, e quando i giapponesi scoprono una radio clandestina costruita con le loro agili mani per ascoltare e diffondere le notizie della BBC, l’incubo invece di affievolirsi col passare del tempo accresce sempre di più.

Le torture sono all’ordine del giorno, e analizzando una delle poche possibilità per scappare dall’inferno, spinge Eric a trascrivere dettagliatamente la zona in cui si trova in una mappa, ma è un sogno, perché i suoi carcerieri lo trovano e le torture si sommano alle altre torture.

Eric presto si accorge che esiste un altro stratagemma per allontanarsi dal campo di concentramento, scopre che la via di fuga non è evadere ma entrare come malato grave in un ospedale. Eric, ormai stremato e a un passo dalla morte, studia nei minimi dettagli come imbrogliare i suoi carcerieri, e con tanta pazienza mette in atto il suo piano, e finalmente lascia il campo di concentramento per entrare nell’ospedale dove riceve cure adeguate al suo fragile stato fisico e mentale.

Finalmente la guerra finisce e torna in patria, in Scozia, ma scopre drammaticamente che il suo pilastro, quello che l’ha aiutato a sopravvivere nel campo di prigionia, non c’è più. Durante la prigionia, per distrarsi e per sopportare tutte le umiliazioni e le torture, pensava alla madre senza sapere che la guerra l’aveva portata via per sempre, non solo, il padre lo informa che dopo la morte della madre si è risposato; per cui non potrà più ripristinare il suo passato, e la vita tranquilla è solo un ricordo. La sua battaglia da adesso in poi non consiste solo nel gestire una situazione familiare che non gradisce, o portare avanti un’altra vita, ma riuscire a combattere le cicatrici lasciate dalla guerra.

I ricordi, il dolore e l’odio sono un solo corpo della sua nuova vita da uomo libero, e tra i tre spicca l’odio. La via del perdono non fa parte del suo moto, e la vendetta è il sentimento che lo accompagna in ogni istante.

Nella sua nuova vita non riesce a esternare i suoi sentimenti, solo una persona lo aiuta ad affrontare il suo stato psicologico, la moglie.  Dopo anni di silenzio interiore, con l’aiuto della moglie, combatte gli spettri della guerra, legge, si documenta e per puro caso scopre che uno dei suoi torturatori è ancora vivo. Lo perdonerà? L’odio lo accecherà ancora di più? Sempre con l’aiuto della moglie prende la decisione di incontrare il suo carnefice, e scopre che tra i due c’è un punto in comune: entrambi, anche se in senso opposto, sono stati prigionieri di un mondo che non volevano, che entrambi hanno vissuto gli anni della guerra e del dopo guerra con la stessa sofferenza.

 


Scheda del libro:

Titolo: Le due vie del destino

Autore: Eric Lomax

Titolo originale: The railway man

Traduzione: Andrea Berardini

Genere: autobiografia

Casa editrice: Vallardi

Anno: 2014

Pagine: 298

Prezzo di copertina: € 14.90


2 commenti:

  1. Buona anche trasposizione cinematografica del romanzo.

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    1. Le Voci cinematografiche sono un altro elemento del Taccuino. Interessante confrontare la sceneggiatura con il libro. Buona giornata.

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