Nick Parisi ha organizzato un’intervista collettiva per esplorare la rete gestita dai blogger. Lui lo chiama un “esperimento”, io lo chiamerei un test per rilevare gli aspetti positivi/negativi, le difficoltà e i punti di forza dei blog. Per rispondere alle domande, Nick ha suggerito due strade, o scriverle in un commento direttamente nel suo post oppure pubblicare un post direttamente nei nostri blog. Le domande sono varie ed io ho deciso di partecipare all’intervista pubblicando un post nel mio Taccuino. Prima di svelare le mie risposte, consiglio di leggere il blog Nocturnia di Nick (clicca QUI), così si possono scoprire di prima mano le regole per partecipare all’intervista e le risposte degli altri blogger che hanno accettato l’invito.
Queste sono le mie risposte.
1: Cosa conoscevi della rete prima di diventare blogger/gestori
di webzine/youtuber/podcaster?
Ho cominciato a rovistare i siti per motivi professionali, e
quindi solo per questioni di studio e di lavoro. Dopo i siti sono comparsi i
blog sempre più massicciamente, in un primo momento li leggevo in modo
sporadico per ottenere con rapidità dell’ottimo materiale per le mie ricerche,
in seguito sono diventati familiari. I blog hanno incominciato ad avere lo
stesso valore dei siti, forniti di pubblicazioni sempre più competenti e valide, così ho iniziato a iscrivermi, a intervenire assiduamente pubblicando
i miei commenti o seguendo le iniziative organizzate dai blogger.
2: Cosa ti ha fatto decidere di aprire un tuo
blog/webzine/canale youtube o un tuo podcast? Racconta i tuoi inizi.
Nei blog degli altri commentavo e seguivo assiduamente i
progetti e le varie iniziative, tutto era tranquillo fino a quando alcuni
blogger hanno deciso di chiudere o sospendere le pubblicazioni, così ho riflettuto
se potevo aprire un mio blog, e dopo varie indecisioni ho capito che potevo
scrivere dei post in un angolo tutto mio da personalizzare in base ai miei
gusti.
3: La tua concezione e le tue idee sul blogging.
Dal mio punto di vista non deve diventare un lavoro, per questo
settore ci sono i pubblicisti, di conseguenza non seguo un calendario con
scadenze fisse. Sono consapevole che le pubblicazioni sono aperte e visibili ai motori di ricerca e che restano nella blogsfera per anni dove tutti possono trovarmi,
e senza conoscere ciò che si gradisce, non seguo i gusti dei lettori ma
ciò che interessa a me, non per spirito di narcisismo ma per un concetto legato
alla ragionevolezza, altrimenti non l’avrei mai aperto e avrei continuato a
seguire le pubblicazioni degli altri blogger intervenendo nei commenti.
4: Qual è il tuo rapporto con internet oggi?
Tranquillo e normale. È uno strumento utilissimo in tutti i campi,
e lo utilizzo senza dimenticare la carta e le persone fisiche.
5: Qual è invece il tuo rapporto con i social? Amore? Odio? Un
sano uso oppure distanza incolmabile?
Dipende dal mezzo che prendiamo in considerazione. Ognuno ha una
storia a sé, e a differenza del blog nella rete sociale conosco personalmente una parte dei contatti. WhatsApp lo uso per mettermi in contatto con le persone
non virtuali, e un mezzo che ha velocizzato le comunicazioni sostituendo anche
la posta elettronica, e lo uso per comunicare e per stare vicino ai miei familiari
e agli amici o colleghi, per telefonare e inviare messaggi e/o documenti, e con le
videochiamate annullo la lontananza. Se parlo degli altri social, sono un
semplice passatempo: Instagram lo vedo come uno svago; per trovare del
materiale e per conoscere nuovi siti e blog, recentemente ho aperto Pinterest;
invece con Twitter pubblicizzo i post del blog. Faceb ha un discorso a parte perché
stavo perdendo tutti i contatti e tutte le iniziative culturali e no, non
ricevevo più email e le telefonate arrivavano all’improvviso quando la frittata
era già cotta e mangiata, involontariamente mi stavo e mi stavano isolando; in
breve tutti sapevano di tutto ciò che capitava nel mio territorio, e io ero a
casa all'oscuro di tutto. Fino a quando ho perso la pazienza e ho preteso dei
chiarimenti su questo nuovo sistema, sull’esclusione di tutte le persone che
non hanno questi strumenti. Mi hanno spiegato che su questo canale transita
tutto dalle questioni più semplici e banali fino agli appuntamenti per
organizzare o partecipare a una qualsiasi iniziativa, e si stanno “eliminando” le
email perché faceb ha una capacità di tracciare in modo più veloce una platea
più ampia. Su sollecitazione di due mie amiche mi sono iscritta su questa
piattaforma per stare in contatto prevalentemente con gli amici non virtuali, e
anche se non sosto a lungo se non per scambiare o condividere del materiale o
per accorciare le distanze, ho trovato questo pianeta colmo di notifiche e
appunti, e in questo periodo, con la pandemia, è stato utilissimo, ad es mi
informo su ciò che accade nel mio territorio.
6: Cosa ti ha portato e cosa invece ti ha eventualmente tolto
l’attività sul blog?
Mi ha tolto pochissimo, sicuramente una parte del mio tempo
libero, ma non influisce negativamente perché la sua funzione è anche quella di
riempire lo spazio libero. Invece, mi ha arricchita, e non è la classica frase
frettolosa. In alcuni casi, prima di scrivere un pezzo approfondisco
l’argomento, e se aggiungo i post che leggo nei blog sparsi nella blogsfera posso
dire a 360° di arricchire le mie giornate.
7: Com’è cambiata la rete rispetto ai tuoi inizi?
Totalmente diversa, i siti e i blog sono più dinamici con più dati
che spuntano in ogni angolo, è tutto più veloce e immediato, e si può lavorare, o leggere i post, o commentare non solo da casa ma ovunque
con un telefonino. Rispetto agli inizi ci sono più spazi, più servizi e si possono aprire
dei blog professionali al pari dei siti.
8: Il momento migliore e quello peggiore? L’evento che ti ha
dato più soddisfazione e quello che ti ha dato più fastidio o creato più
problemi?
La soddisfazione più grande c’è stata quando un’insegnate che
stimo ha approvato il mio lavoro e mi ha incoraggiata a continuare col mio
progetto, quando mi hanno chiesto di scrivere un pezzo per un’iniziativa
culturale, e quando hanno diffuso un mio post in un sito di un festival
letterario. Le soddisfazioni appaiono all’improvviso quando fanno circolare i
post, e non mi riferisco esclusivamente alle classiche condivisioni da parte di
persone che non conosco, ma parlo degli amici che si scambiano i post, e questo lo
trovo sorprendente perché sono consapevole di non essere in grado di scrivere
come dovrei. I problemi provengono dal sistema, inizialmente avevo una
connessione lentissima e non riuscivo a lavorare, e recentemente, con la nuova
interfaccia, ho affrontato più di una difficoltà; il nuovo servizio si è
rivelato più macchinoso, soprattutto quando devo caricare le immagini perché il
sistema mi cambia il carattere o la posizione (e mi fermo qui per non occupare
tutto lo spazio con le lamentele).
9: Dì la tua rispetto al fenomeno degli haters? Personalmente ti
hanno infastidito? E se si come si neutralizzano?
Non mi sono capitati, se non qualche commento furi luogo o
qualche pubblicità che ho cancellato immediatamente senza preavviso.
10: Un blog o un sito che consiglieresti?
Tutti i blog che seguo.
11: Sempre in tema di consigli, che cosa diresti a qualcuno che
volesse aprire un nuovo sito?
In questo caso non si può rispondere a bruciapelo; bisogna saper
ascoltare il futuro blogger.
12: Gli errori tipici che si possono commettere in rete.
La risposta si collega alla domanda precedente, perché bisogna
saper scrivere e pubblicare un pezzo o un commento, ogni parola può comportare
delle conseguenze, iniziando dal penale fino all’accanimento dei lettori per
aver affrontato un argomento che non gradiscono.
13: Vita privata ed attività online: dì la tua.
Devono essere totalmente separate; il privato non riesco a
condividerlo in rete e lo difendo.
14: Su internet possono nascere vere amicizie?
Oltre a costruire una collaborazione e un affetto reale, la
blogsfera è aperta a ogni tipo di amicizia.
15: Internet, legislazione e libertà di parola, se ti va, dì
sempre la tua.
La libertà di parola si deve difendere ovunque. E poi tutti lo
sappiamo, ciò che si scrive in un blog, o in un sito, o in un commento, non si può
nascondere e ognuno lascia una traccia, anche se cancelliamo. La rete è
virtuale e visibilmente libera, il rispetto per se stessa e per gli altri vige
anche qui, e il grande fratello, quello del codice penale, quello chi ci
sanziona o chiude il servizio, ci osserva ovunque anche quando non ci siamo
o dormiamo.
16: Che anno è stato il 2020 per te singolarmente (preso come
blogger/youtuber o podcaster o altro) e per internet in generale.
Il 2020 sarà ricordato per sempre come un anno disastroso.
Spesso ho usato la rete per distrarmi, e i blog sono stati un mezzo per
staccare e rilassare la mente. Ho sfruttato le app per accorciare le distanze
tra me e le persone care perché lontane e irraggiungibili, e con il
confinamento obbligatorio in prima fila ci sono state le videochiamate, un alto
esempio di alta tecnologia.
17: Previsioni e programmi per il futuro.
In questo momento so che non mi posso spostare e vivere come prima, che vicino a me ci sono o ci sono stati dei focolai, persone che conosco personalmente sono direttamente esposti al virus, alcuni l'hanno beccato e altri che conosco indirettamente sono deceduti ….il giorno più bello sarà quando vedrò la parola "fine". Se penso al blog, vedo la tranquillità, e spero di continuare sulla stessa onda migliorando la
grafica, e mi auguro di riuscire a scrivere al meglio i concetti che ho in testa.
Io ho pubblicato qui:
RispondiEliminahttps://precipizio.blogspot.com/2020/10/interviste.html
Ok Gus.
EliminaMolto ponderate le tue risposte.
RispondiEliminaCalme e precise.
Vero, bloggare forse ci toglie un po' di tempo libero, ma forse sarebbe tempo che sprecheremmo per non fare niente di costruttivo, chissà.
E invece dai, siamo una finestra aperta.
Moz-
Ciao Miki. Bloggare non è tempo perso, bloggare è costruttivo, nascono amicizie, c’è il passaparola di novità di ogni genere, e in questo periodo, assai strano, passare da un blog al altro riempie il vuoto creato dalla pandemia.
EliminaTi ringrazio per aver partecipato, molto belle le tue risposte, tutte estremamente ponderate. Forse hai ragione tu, più che di un esperimento, potremmo chiamarlo un test. Una cosa che ho notato è che quasi tutti i partecipanti abbiano conservato il loro entusiasmo degli inizi e che mantengano un bel legame con la rete. Adesso cado ad inserire il link del tuo post in calce al mio.
RispondiEliminaGrazie per la tua partecipazione.
È un test che ci consente di esplorare il terreno dal di dentro e non per sentito dire. Ognuno di noi ha una storia da raccontare. Il primo periodo non si può dimenticare, ricordo passo per passo, dalla ricerca del link alla costruzione vera e propria della casetta con gadget da sperimentare. Bei momenti. Ciao Nick.
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