martedì 10 ottobre 2023

L’abbazia di Northanger

Nessuno, vedendo Catherine Morland da bambina, avrebbe mai immaginato che fosse destinata a diventare un’eroina. La condizione sociale, il carattere del padre e della madre, il suo stesso aspetto e il temperamento: tutto era contro di lei”. Così inizia il romanzo di Jane Austen, noto per essere un’opera minore dell’autrice, carico di parodie, tanto da prendere in giro il genere gotico sentimentale in voga tra il XVIII e il XIX secolo. Se lo paragono agli altri romanzi, lo considero atipico e ben lontano dalle eroine descritte nei suoi romanzi più popolari.  La protagonista Catherine Morland è molto diversa dalle eroine austeniane perché non è bellissima e non ha doti particolari; il suo carattere non include quella spiccata intelligenza di Elizabeth tratto dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio; ancora, se diamo uno sguardo alla figura di Ann di Persuasione non è audace, o se la paragoniamo alle eroine di Ragione e Sentimento non segue la razionalità o la passione.

Catherine è una ragazza giovane ingenua, lavora con la fantasia e insegue i personaggi dei libri gotici, per cui scambia la finzione per la realtà. In sostanza, il personaggio principale femminile si può considerare come un’antieroina, insegue gli intrighi e le oscurità gotiche dei libri di Anne Radcliffe; per cui trasportando i romanzi nel quotidiano si trasforma in detective, cercherà di capire misteri non reali, immagina situazioni fantasiose, come ad esempio un delitto, oppure trasforma il proprietario di un’abbazia in un carnefice accusandolo di mettere sotto chiave sua moglie in una camera segreta. Tutti gli elementi estrapolati dai libri gotici li modella nella sua mente, e i frutti della sua fantasia svaniscono come una bolla di sapone, perché i suoi ragionamenti sono tipici di una persona ingenua.  

Ho trovato la storia delicata e ironica dal doppio significato. Inizialmente la protagonista appare infantile e bruttina e con l’esperienza matura, in più si capta un messaggio nascosto. Pur consigliando la lettura, si avverte il lettore che i romanzi gotici sentimentali descrivono argomentazioni che non appartengono alla realtà; si avverte di non elaborare un contesto frutto della fantasia per incollarlo nella vita reale, e di non mescolare la ragione con l’irrazionalità.

Nel romanzo si tratteggiano gli argomenti in modo acerbo e non banale, o meglio se lo paragoniamo ad altri romanzi della stessa autrice, si notano delle differenze nel linguaggio, nella ricostruzione degli ambienti e dei personaggi, e anche se in tono minore non mancano quegli elementi ironici e pungenti tipici dei suoi scritti.

Il romanzo L’abbazia di Northanger ha una storia molto particolare. L’autrice riuscì a completarlo e a venderlo a Benjamin Crosby per 10 scellini al solo scopo di pubblicarlo, invece l’editore non portò a termine il suo compito, e il romanzo seguì la via dell’oblio. Il silenzio dell’editore durò molti anni, così Jane Austen scrisse una lettera per porre fine all’oblio del suo romanzo firmandosi col soprannome M.A.D. (Mrs. Ashton Dennis), il cui acronimo tradotto dall’inglese indica la parola “pazza”. L’editore rispose che il suo acquisto non prevedeva l’automatica pubblicazione, e offrì la sua disponibilità a cederlo dietro il corrispettivo di un compenso.  Jane Austen non accettò immediatamente l’offerta e lo considerò poco lusinghiera per la sua fama. Il manoscritto venne acquistato dal fratello Henry solo dopo diverso tempo, e l’effetto prodotto dal tempo che passa sono evidenziati nel libro. Il primo effetto fu la modifica del nome della protagonista, inizialmente apparve come Susan, ma avendo già un altro romanzo con lo stesso titolo divenne Catherine. Oltre a ciò, Jane Austen decise di avvertire il lettore che tra la stesura e la pubblicazione erano passati ben tredici anni, e in questo lasso di tempo la società matura modificando i costumi e le opinioni. L’autrice, in modo ironico, informò i suoi lettori sulla stranezza del caso, esattamente riferisce di aver venduto il romanzo a un editore, il quale, senza conoscere la motivazione, non lo pubblicò.

A causa di questo, il romanzo L’abbazia di Northanger fu pubblicato postumo nel 1818, mentre le date della stesura riportano gli anni compresi tra il 1798 e il 1799, e l’anno della conclusione del romanzo è il 1803. Anche se sono passati tutti questi anni, L’abbazia di Northanger è uno dei romanzi più letti della scrittrice e allo stesso tempo meno conosciuto, e per questo motivo consiglio la lettura.

 


Scheda del libro:

Titolo: L’abbazia di Northanger

Autrice: Jane Austen

Genere: romanzo

Casa editrice: BUR

Prezzo di copertina: € 4,65

Pagine: 277

Anno: 2001

 

Ricordo ai lettori gli altri romanzi della stessa autrice presenti nel Taccuino: Mansfield Park, Emma, Persuasione.

 

Le Voci cinematografiche tratte dai libri di Jane Austen presenti nel Taccuino: L’abbazia di Northanger, Mansfield Park, Emma, Persuasione, Amore e inganni.


6 commenti:

  1. Ciao Innassia, ultimamente sto recuperando la lettura di tutti i romanzi della Austen e questo sarà una delle mie prossime letture... la tua recensione mi ha incuriosita ancora di più ;-)

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    1. Ciao. Rispetto alle altre opere è più leggero. Se lo paragoniamo alle altre opere, questo romanzo è particolare per la presenza di una protagonista femminile definibile come un'anti eroina e molto ingenua. Leggilo.

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  2. Ciao Innassia, adoro Jane Austen, ma purtroppo ho letto solo Orgoglio e Pregiudizio, Ragione e Sentimento, ed Emma.
    Questo mi intriga molto, lo leggerò sicuramente.
    A presto
    Fra

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    1. Leggilo, così potrai confrontare lo stile di questo libro con gli altri. Ti accorgerai di avere tra le mani un romanzo acerbo, e per questo elemento si può considerare atipico.
      Buona domenica e buona lettura.

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  3. Ciao Innassia, ho appena scoperto il tuo blog accurato e interessante. "L'abbazia di Northanger" mi sembra un bel romanzo psicologico con venature gotiche che non ho ancora letto. Devo sicuramente recuperarlo. Un caro saluto :)

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    1. Benvenuta nel Taccuino.
      Il libro ha un contenuto decisamente leggero, e c'è un continuo riferimento alle letture della protagonista. Si legge tutto d'un fiato. Buona lettura e buon fine settimana.

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