venerdì 13 novembre 2020

Il quinto potere

È nota a tutti l’importanza della libertà di espressione, un diritto che si sposa con la prassi di salvaguardare l’identità di donne e uomini che lavorano al servizio dello Stato o per altre organizzazioni, e in barba alla consuetudine dettata dal limite di tali diritti, un uomo è riuscito far oscillare queste due certezze. I segreti di Stato sono sempre stati gli elementi principali d’incalcolabili libri noir, gialli e di spionaggio, e di tantissime pellicole, e all’inizio del nuovo secolo, un uomo, esattamente un pirata informatico, nella vita reale va oltre la fantasia letteraria svelando uno dopo l’altro notizie riservate. Un film biografico racconta come quest’uomo ha divulgato notizie segrete e mai rese pubbliche perché bollate col sigillo “Top Secret”, mettendo così a dura prova la libertà di stampa.

Il film “Il Quinto Potere” ha sintetizzato in poche battute la nascita di uno dei siti più letti, un sito senza veli perché sono stati pubblicati interamente documenti di Stato, lettere, cablogrammi. L’immenso materiale è stato svelato senza censurare una parola spargendo nei meandri internettiana notizie impubblicabili con nomi, cognomi, date e indirizzi con le relative firme di uomini di Stato o appartenenti a organismi collaterali, con un effetto a cascata serio e preoccupante, quello di mettere in serio pericolo le persone figuranti nei documenti e la sicurezza nazionale di diversi Stati.

Il film racconta uno delle vicende più clamorose che ha fatto tremare i palazzi del potere di tutto il mondo, e in 129 min schematizza ciò che Julian Assange ha creato, la mente e il padre del sito Wikileaks, e racconta la stretta collaborazione e l’amicizia tra l’hacker più famoso e il suo collaboratore Daniel Domscheit-Berg.

Recentemente l’ho rivisto e ancora una volta non sono riuscita a identificare il genere, perché a colpo d’occhio è sensazionalista, con contenuti politici, un film documentario con una spruzzatina di suspense, un po' tutto, o se volete lo posso classificare come un contenitore misto con vari elementi intrecciati dalla stessa linea d’onda. La prima volta che l’ho visto ho notato l’aspetto sensazionalistico, in questa seconda visione mi sono resa conto dell’insufficiente e difettoso spessore della cronistoria, probabilmente determinata dalla struttura del film. Il risultato finale ha accentuato l’accostamento di due differenti livelli, da un lato l’amicizia dei due personaggi principali, e dall’altro lato il loro dualismo, ed entrambi sono fagocitati da un altissimo livello di preparazione proveniente da un nuovo settore in continua crescita: il settore informatico. Mi sono resa che questi fitti momenti sono stati raccontati in modo pasticciato, un aspetto che mi era sfuggito la prima volta; ho notato dei buchi nella narrazione, a tratti vuote, e all’improvviso con accelerazioni e accavallamenti generali. In breve mi aspettavo più fibrillazione sia nelle scene sia nelle battute, ed esprimo questi pensieri perché il sito ha stravolto il concetto della libertà d’espressione, e perché il diritto all’informazione e la libertà di stampa hanno oltrepassato un limite mai visti prima, il confine della censura.

“Il Quinto Potere” ha raccontato la potenza di Wikileaks in modo spento, e se pensiamo che i contenuti del sito hanno generato un nuovo sistema per divulgare le notizie ”Top secret” senza limiti sconvolgendo la stampa non cartacea, il film non decolla e non ha riportato nel modo giusto l’importanza dell’intera vicenda. L’aspetto tangibile che ha permesso di salvare il film è stato il cast, anzi ne sono certa, gli attori hanno salvato l’intera pellicola. Gli attori Benedict Cumberbatch, che ha impersonato Julian Assange, e Daniel Brühl, che ha interpretato la parte del collega Daniel Domscheit-Berg, hanno bucato lo schermo, e se uniamo le capacità delle attrici Alicia Vikander e Laura Linney e dell’attore Stanley Tucci, bisognerebbe premiare il loro duplice lavoro: la recitazione e aver salvato il film.   

Tirando le somme, vista la portata dell’argomento principale del film, da “Il Quinto Potere” mi aspettavo di più e ancora di più.



Il Trailer


Colonna sonora

Scheda del film

Titolo: Il Quinto Potere

Regista: Bill Condon

Genere: biografico

Anno: 2013

Durata: 129 min.

Cast: Benedict Cumberbatch (Julian Assange), Daniel Brühl (Daniel Domscheit-Berg), Alicia Vikander (Anke), Stanley Tucci (James Boswell), Laura Linney (Sarah Shaw), Carice Van Houten (Birgitta Jonsdottir), Moritz Bleibtreu (Marcus), Dan Stevens (Ian Katz), Peter Capaldi (Alan Rusbridger), David Thewlis (Nick Davies).


Altri Screenshot














































 
 

Ricordo che nel Taccuino potete trovare anche altri film con gli stessi attori:

Benedict Cumberbatch: “The Imitation Game” e “La talpa”;

Daniel Brühl: "7 giorni a Entebee";

Alicia Vikander: “Generazione perduta”;

Stanley Tucci: “Julie & Julia” e “Hunger Games”.


Annotazione: tutte le foto le ho scattate col cellulare mentre stavo guardando il film. 


 

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