Un capo d’abbigliamento non è soltanto un pezzo di stoffa da
utilizzare per proteggere o coprire un corpo, deve avere anche la capacità di emettere
emozioni a chi lo indossa e a chi lo osserva. Un vestito deve risaltare
l’anima, ogni creazione deve proteggere e offrire sicurezza, e ogni corpo deve
avere un abito creato su misura per esaltare il carattere e il lato nascosto di
chi lo indossa. Queste capacità non riguardano soltanto gli abiti nuovi e mai
indossati, ma anche quelli vecchi, quelli rinchiusi in un armadio, perché ogni
capo indossato può donare emozioni, ogni piccolo e insignificante straccio è
capace di trasformarsi in una nuova vita.
Ogni lavoro di sartoria sprigiona emozioni, e ogni creazione è
unico e adattato per il corpo e per l’anima, e chi li deve indossare trova se
stesso in un’altra dimensione. In ogni abito viene cucito in punti nascosti un
sacchetto, un scrapolario, il quale racchiude delle frasi, dei pensieri, delle
semplici parole, oppure della lavanda e dei fiori; e sono questi sacchetti che
aprono l’anima di chi lo indossa sprigionando una luce autentica e diversa
rispetto a un altro abito dello stesso genere con le stesse caratteristiche, e
la differenza tra un capo e l’altro proviene dalle mani di chi l’ha cucito.
Solo due sarte sono in grado di creare un capo con queste
caratteristiche, trasformando un’anonima stoffa in un gioiello per l’anima,
e sono Maribelle e Camilla Sampietro, una visse durante la Seconda guerra
mondiale e l’altra ai giorni nostri. Le protagoniste di quest’arte antica sono donne
forti, risiedono in luoghi e in un tempo differente, sono consapevoli di aver
questa innata dote, tendono a non dimenticare le loro radici, e riescono ad
affermarsi nel mondo della moda sprigionando emozioni.
Le loro storie affascinano e ci incollano fino alla fine del
libro, e personalmente la figura più affascinante la riservo a Maribelle o
meglio Maribenia, nota anche come Caterina Frau o anche col nome “la Tessitrice dei
sogni”, le cui doti la inserirono tra le leggende della moda.
Le soddisfazioni e i successi professionali di Maribelle non coincidono di pari passo con quelle familiari, perché la vita privata non fu coperta d’oro, perché durante la seconda guerra fu investita da drammi familiari, tra i quali la scomparsa della figlia Adele.
Le soddisfazioni e i successi professionali di Maribelle non coincidono di pari passo con quelle familiari, perché la vita privata non fu coperta d’oro, perché durante la seconda guerra fu investita da drammi familiari, tra i quali la scomparsa della figlia Adele.
Maribelle affidò la figlia a persone di fiducia, e in modo
tragico e con l’inganno le venne tolta, e per tale motivo e con la speranza di
rintracciarla e portarla a casa, con le sue mani creò degli abiti tutti per lei cucendo gli
scrapolari pieni di desideri e speranza, e per tutta la vita li conservò in un
baule. Maribelle tenne e custodì questo segreto fino a quando un giorno lo
confidò all’altra figlia Marianne a patto di cercarla e di trovarla per
consegnarle il baule. Marianne disobbedì per ripicca e per gelosia, e in un
momento particolare della sua vita, chiese a Camilla di aiutarla, e tra una
ricerca e l’altra, rintracciando lettere e capi d’abbigliamento custoditi da
una collezionista di abiti della “Tessitrice dei sogni”, conosciamo ciò che ci
fu dietro la sparizione di Adele e che cosa successe a Maribelle durante la Seconda
guerra mondiale.
Il baule pieno di abiti unici e rari è il punto di contatto tra
la “Tessitrice dei sogni” e la sua ammiratrice Camilla, e tra abiti e stoffe
piene di speranza ricostruiamo le loro vite prendendo in considerazione il
pubblico e il privato.
“La stanza della tessitrice” di Cristina Caboni è un romanzo
pieno di colpi di scena, e in ogni passo si intrecciano storie parallele
sviluppate in epoche diverse; è un libro in cui emergono due figure femminili
con un talento innato sui quali ruotano gli altri personaggi, e anche se hanno
vissuto in periodi diversi, il filo che li unisce è l’arte della sartoria, il
concetto della famiglia allargata, la famiglia intesa non esclusivamente quella
di sangue, ma anche quella che si crea con l’accoglienza o con l’affidamento.
Cristina Caboni ancora una volta ci parla di donne con capacità straordinarie che si emancipano e che realizzano i loro sogni con l’arte di trasformare un tessuto in un articolo prezioso, e tra alti e bassi si raccontano storie di famiglie allargate in luoghi lontani.
In questo romanzo ci sono i dissapori, le liti familiari, il rancore, la rivincita, il perdono, la voglia di emergere e ricominciare da capo.
Cristina Caboni ancora una volta ci parla di donne con capacità straordinarie che si emancipano e che realizzano i loro sogni con l’arte di trasformare un tessuto in un articolo prezioso, e tra alti e bassi si raccontano storie di famiglie allargate in luoghi lontani.
In questo romanzo ci sono i dissapori, le liti familiari, il rancore, la rivincita, il perdono, la voglia di emergere e ricominciare da capo.
Il romanzo, oltre a raccontare la storia di due sarte, contiene
anche dei preziosi concetti da trascrivere e conservare, perché ogni capitolo
inizia con la nozione e caratteristiche delle stoffe più importanti, ad esempio
si legge:
“Broccato. Tessuto con
complesse figure in rilievo, prezioso e lucido, simbolo di ricchezza.
Anticamente realizzato in seta, fili d’oro e argento, oggi viene utilizzato per
tendaggi e arredi” … pag. 42
“Gobelin. Tessuto operato,
con diversi motivi colorati che imitano lo stile degli antichi arazzi francesi.
Utilizzato per borse, tappeti e giacche di grande personalità. Dona
consapevolezza e forza” … pag. 136
“Macramé. Trina ricavata
dalla lavorazione di un filo, che crea un tessuto simile al pizzo capace di
valorizzare abiti e donare loro
originalità” … pag. 186
“Orbace. Tessuto di lana,
tipico della tradizione tessile sarda, affonda le sue origini in un periodo
arcaico. Mediante un trattamento particolare a base di acqua, le fibre vengono
infeltrite, dando alla stoffa impermeabilità e robustezza. Alcuni studi
suggeriscono che fosse il tessuto utilizzato dai legionari di Roma per
confezionare le proprie vesti” … pag. 239
Scheda del libro:
Titolo: La stanza della tessitrice
Autrice: Cristina Caboni
Genere: romanzo
Editore: Garzanti
Anno: 2018
Pagine: 300
Prezzo di copertina: € 18,60
Ricordo i precedenti romanzi della stessa autrice:
Il sentiero dei profumi
La custode del miele e delle api
Il giardino dei fiori segreti
La rilegatrice di storie perdute
Ricordo i precedenti romanzi della stessa autrice:
Il sentiero dei profumi
La custode del miele e delle api
Il giardino dei fiori segreti
La rilegatrice di storie perdute
Il ricominciare da capo è il comportamento migliore.
RispondiEliminaCiao Innassia.
Il passato non si può eliminare con una spugnetta, sarà sempre presente e non si può dimenticare. Buona giornata
EliminaCiao! Sono una nuova iscritta! :)
RispondiEliminaIo è da tantissimo che voglio leggere qualcosa della Caboni, ma non mi decido mai!
Tranne questo che ancora non l'ho recuperato, gli altri li ho tutti in libreria! Devo solo iniziarne uno!
Benvenuta @Sara,
Eliminaio ho iniziato per puro caso con 'La custode del miele e delle api', l'avevano appena restituito e la bibliotecaria mi aveva suggerito di leggerlo: è una delle scrittrici più richieste. Buona lettura.
Ho amato tutti i libri che ho letto di Cristina Caboni! La rilegatrice si storie perdute resta il mio preferito forse semplicemente perché l'ho letto per primo, ma raccontano tutti storie bellissime.
RispondiEliminaDevo ancora leggere La custode del miele e delle api.
Ciao @Elisa. "La custode del miele e delle api" mi ha incuriosita perché la scrittrice è un'apicoltrice e nel romanzo ha lasciato l'impronta della sua esperienza, in più c'è il "Quaderno del Miele" e ogni capitolo inizia con le caratteristiche di un particolare miele, e piano piano abbiamo un piccolo "dizionario" da conservare.
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