Un libro da restaurare contiene un segreto nascosto e ben
custodito in una minuscola tasca ricavata tra la copertina e la controguardia.
Il
segreto fu riportato in una lettera scritta a mano nell’800 in lingua tedesca
da una misteriosa donna, Clarice Marianne Von Harmer, una signora con alle
spalle un passato triste e doloroso, perché perse i genitori quando era piccola
e adottata dagli zii, e per controllare il suo patrimonio fu promessa sposa a
un uomo che venne assassinato e poi data in sposa a un uomo violento. Chi scrisse la lettera non fu una donna qualunque, ma una signora
benestante e colta con la passione della lettura, e in un momento difficile conobbe
per caso un rilegatore che le insegnò di nascosto dalla società l’arte della
legatura. Clarice divenne un’apprendista e un’abile rilegatrice in un periodo
nel quale le donne non potevano esercitare la professione, e quando dopo l’ennesima
violenza fisica e psicologica fuggì di casa usò le sue competenze per
mantenersi economicamente aprendo un laboratorio di legatura; ebbe un enorme successo.
Clarice decise di affidare un suo segreto in un libro dal titolo
”Discorso sulla natura” di un noto
autore dell’800, Christian Fohr, e per due secoli rimase imprigionato nella
tasca abilmente ricavata come i rilegatori sanno fare. Passano gli anni e
nessuno si accorse del libro con la tasca e la lettera non venne mai scoperta,
fino a quando ai giorni nostri Sofia Bauer, un’appassionata di rilegatura e
dello scrittore Fohr, riceve in regalo da un libraio il misterioso libro con la
promessa di restaurarlo.
Sofia inizia le fasi della restaurazione, e quando arriva il
momento di separare la copertina dalla controguardia scopre la tasca, con
delicatezza estrae la lettera, la legge attentamente e si rende conto di avere
tra le mani un tesoro inestimabile.
Sofia vuole approfondire l’identità della donna sconosciuta, e per
ottenere maggiori informazioni, su suggerimento del librario, si mette in
contatto con Tomaso Leoni, un noto esperto in grafologia, proprietario di
un’agenzia che si occupa di perizie grafologiche e nel privato un cacciatore
di libri antichi. I due stipulano un contratto e iniziano le ricerche che li
porteranno in diverse città, Monaco, Roma e Vienna. Presto si rendono conto che
il libro fa parte di una trilogia e quello che hanno in mano è il primo volume,
e per individuare gli altri due hanno un solo indizio: il marchio della
rilegatrice che porta il nome di chi scrisse la lettera, e delle note al
margine del libro scritte da due persone diverse, presumibilmente l’autrice
della lettera e il romanziere.
Sofia e Tomaso iniziano le ricerche per rintracciare gli altri
due volumi, li scovano e ciascuno con una lettera scritta dalla stessa persona
come nel primo volume e nascoste nello stesso punto, vale a dire in una tasca non
visibile se non agli esperti in legatura.
L’intuito e il contenuto delle lettere suggeriscono l’obiettivo
di Clarice, in altre parole, scrivendo e nascondendo le lettere in tre libri
dello stesso autore, tentò di svelare a piccole dosi un segreto da affidare
soltanto a chi ama i libri, forse perchè lei fu una rilegatrice in un periodo
buio per le donne, le quali non potevano esercitare questa professione.
“La rilegatrice di storie
perdute” di Cristina Caboni è un romanzo sull'amore per i libri e sulla
libertà donato dal sapere impresso nei saggi e nei romanzi; è un romanzo sui
libri antichi e sui segreti di un’arte antica, la legatura. La lettura è
accompagnata dalla curiosità e dalla voglia di identificare l’identità di Clarice
e Christian, inoltre inseguiamo ogni indizio pur di trovare l’intera trilogia
sparse nel mondo dei libri, e correndo dietro le ricerche e i ragionamenti di
Sofia e Tomaso troviamo la soluzione dell’enigma all'ultima pagina. Con la lettura
denudiamo il privato e il pubblico di due donne apparentemente
diverse perché appartenenti a due periodi storici lontani. Infatti, Sofia scopre delle similitudini tra il suo mondo e quello della donna che visse in un’altra epoca; entrambe sono indipendenti e hanno lo stesso amore per i libri e delle affinità nel privato. Le protagoniste sono simili con piccole diversità, una vive ai
giorni nostri e vuole scappare dal passato e da un matrimonio fallito per iniziare una nuova vita, e l’altra fugge dal suo Paese per vivere in un nuovo mondo lontano dal violento marito;
entrambi, anche se per situazioni differenti, scappano e riescono ad ottenere un prezioso
aiuto per invertile la propria sorte, Sofia lo riceve da Tomaso e Clarice dallo
scrittore Christian; e ciò che li unisce sono le lettere e i libri.
Alcune frasi tratte dal libro:
“Le fiamme della candela
illuminano il tavolo sul quale ha posato il foglio. La superficie del legno è
liscia, lucida. La carta scivola lieve tra le sue dita sottili. In basso un
piccolo sbalzo della stessa forma del ciondolo che porta al collo. L’ha
impresso lei stessa. È quello il suo simbolo, ciò che ha scelto” …pag. 9
“E quella bambina, lo vedeva
dai modi e dal portamento, era senza dubbio un’aristocratica. Gli stracci che
indossava non riuscivano a mascherare la delicatezza dell’ossatura, i
lineamenti finemente cesellati, i capelli sottili come oro brunito” … pag.
52
“Lei imparò a tendere la pelle,
a stendere l’albume e a decorare in oro, a dipingere le stoffe e decidere i
formati che le sarebbe servita per i quaderni in ottavo e in sedicesimo. E,
come marchio indelebile, imparò l’importanza del silenzio e della prudenza”
…pag. 72
“Mentre iniziava a
tracciare i caratteri calligrafici che tanto amava, l’unica cosa che udiva era
il suono del metallo che frusciava sulla carta. Una melodia fatta di gesti che
lo rappresentava. La sua concentrazione aumentava a ogni carattere, finché non
ci fu più nient’altro” …pag. 158
Scheda del libro
Titolo: La rilegatrice di storie perdute
Autrice: Cristina Caboni
Genere: romanzo
Editore: Garzanti
Prezzo di copertina: 17,60
Anno: 2017
Pagine: 296
Ricordo i precedenti romanzi della stessa autrice recensiti nel
Taccuino:
Il sentiero dei profumi, clicca QUI;
La custode del miele e delle api, clicca QUI;
Il giardino dei fiori segreti, clicca QUI.
E' bello leggere chi ha il dono del saper scrivere.
RispondiEliminaCiao Innassia.
Cristina Caboni ha dimostrato di avere il dono della scrittura. Io al contrario non l''ho mai ricevuto mi riservo di annottare le mie impressioni in un Taccuino virtuale. Ciao Gus.
Eliminainteressante...grazie!!!
RispondiEliminaOgni romanzo che scrive è interessante e la scrittura è scorrevole. Buon pomeriggio
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