. È vero che suo marito
è il pittore più venduto al mondo?
. No, le informazioni
che hai appena dato sono false. Primo, Walter e io non siamo più sposati, e
secondo, lui non è un pittore
. Mah, sono un po’
confuso. Non è lui l’artista degli occhi pazzi?
. No, anche se se ne è
preso i meriti per dieci anni. Sono io l’unica pittrice della famiglia
In una trasmissione radiofonica di Honolulu si denunciò uno dei
casi più clamorosi dell’arte contemporanea, e si svelò una vera e propria truffa direttamente dalla persona plagiata.
L'evento fece il giro del mondo, ed è stato narrato in una nota pellicola di Tom Burton del 2014, dal titolo "Big eyes". Il film racconta la storia vera di un riscatto al femminile della pittrice americana Margaret Keane, la quale plagiata dal secondo marito, Walter Keane, lo citò in giudizio in un tribunale americano vincendo la causa.
Il periodo preso in considerazione merita la nostra attenzione, perché negli anni cinquanta una donna pittrice non riusciva a emergere perché “donna”, di conseguenza il mercato delle artiste era pari al nulla, e i truffatori trovavano terreno fertile dettato dalle leggi sociali.
Nel film non si espongono semplici opere da guardare in una mostra, ma un sistema ben articolato in cui si rivoluzionò il panorama della pittura sempre più legato a un nuovo concetto d’industria di massa, e sempre più orientata a pubblicare in serie i soggetti dei dipinti da duplicare e vendere sul mercato sotto qualsiasi forma, partendo dalle cartoline, alle magliette, alle borse e quanto altro.
L'evento fece il giro del mondo, ed è stato narrato in una nota pellicola di Tom Burton del 2014, dal titolo "Big eyes". Il film racconta la storia vera di un riscatto al femminile della pittrice americana Margaret Keane, la quale plagiata dal secondo marito, Walter Keane, lo citò in giudizio in un tribunale americano vincendo la causa.
Il periodo preso in considerazione merita la nostra attenzione, perché negli anni cinquanta una donna pittrice non riusciva a emergere perché “donna”, di conseguenza il mercato delle artiste era pari al nulla, e i truffatori trovavano terreno fertile dettato dalle leggi sociali.
Nel film non si espongono semplici opere da guardare in una mostra, ma un sistema ben articolato in cui si rivoluzionò il panorama della pittura sempre più legato a un nuovo concetto d’industria di massa, e sempre più orientata a pubblicare in serie i soggetti dei dipinti da duplicare e vendere sul mercato sotto qualsiasi forma, partendo dalle cartoline, alle magliette, alle borse e quanto altro.
La trama si può riassumere in poche righe senza svelare i particolari.
Walter Keane conosce per caso una pittrice sconosciuta che svendeva le sue opere, Margaret, una signora ingenua, perbene e con alle spalle un divorzio e una figlia da mantenere. Walter, sposandola, si impossessa e sfrutta le doti e il talento della moglie Margaret spacciando i quadri come suoi.
La pittrice, innocentemente, si allea col marito per mettere in atto un inganno al solo ed esclusivo fine di commercializzare senza intoppi i suoi quadri dagli occhi grandi, perché donna, e di comune accordo li spacciano come appartenenti a Walter, perché uomo e dal nome spendibile.
I quadri di
Margaret hanno un enorme successo a livello planetario per l’originalità dei
soggetti, i bambini con gli occhi grandi, scelta determinata da un suo pensiero: considerava gli “occhi” come
lo specchio dell’anima.
In poco tempo, arriva un'inattesa fama internazionale, e Margaret, piano piano, si rende conto di non essere
direttamente corresponsabile della truffa, ma di essere stata raggirata,
plagiata e tradita dal marito per impossessarsi del suo talento a fini commerciali.
La storia della
truffa si conclude con un divorzio, una denuncia radiofonica pubblica, e per stabilire la reale paternità dei dipinti con gli occhi grandi, la lite sfocia
in una dura battaglia legale a colpi di “pennello” dentro le mura dei tribunali .
Il lieto fine
della storia sta dalla parte della la vera artista, Margaret, perché
dimostra in tribunale di essere la pittrice delle opere dipingendo i famosi bambini con gli occhi grandi, mentre Walter con
sotterfugi si rifiuta di dipingere.
L’ex marito di Margaret, Walter Keane, sconfitto in tribunale e condannato
al risarcimento dei danni, perdendo così la paternità degli originali dipinti,
non accettò mai la sentenza emessa dal giudice. E pieno di amarezza, per tutta la vita continuò ad affermare di non essere un plagiario e di essere il vero artista dei dipinti. Walter Kane, dal giorno della sentenza non dipinse più un
quadro e morì in totale povertà.
Dopo un lungo soggiorno alle Hawaii, attualmente Margaret vive in California e non ha mai smesso di dipingere.
Dopo un lungo soggiorno alle Hawaii, attualmente Margaret vive in California e non ha mai smesso di dipingere.
Altre Voci tratte direttamente dal film e sbobinate da me:
“A quei tempi, le donne
non se ne andavano da casa, non senza un lavoro o delle prospettive. Lei non
aveva altro che i suoi quadri nel bagagliaio e sua figlia sul sedile posteriore”
(Voce narrante)
Datore di lavoro: Non si
presentano molte donne qui. Suo marito approva che lei lavori?
Margaret: Io e mio marito siamo separati.
Datore di lavoro: Separati?
Margaret: So bene di non
avere nessuna esperienza lavorativa, ma ho tanto bisogno di questo lavoro. Ho
una figlia da mantenere. Non sono brava a
… amo dipingere.
Walter: Devo farti una
domanda. Come mai questi grandi occhi strani?
Margaret: Oh, vedi io penso che si vedano tante cose
negli occhi. Gli occhi sono lo specchio dell’anima.
Walter: Sì, ma tu li fai come fossero frittelle! Sono
troppo sproporzionati.
Margaret: Sì, gli occhi sono il modo in cui esprimo
le mie emozioni. Li ho sempre disegnati così. Da piccola, un’operazione mi ha
lasciato sorda per un periodo, e così mi sono ritrovata a fissare con lo
sguardo. Mi affidavo agli occhi della gente.
Walter: Lei vale molto
di più di quegli spiccioli. Non si deve vendere così a buon mercato.
Margaret: Sono contenta che gli sia piaciuto.
Walter: Oh, lei è ben
oltre quella soglia, il suo cuore è nei suoi lavori … Lo sa Margaret, lei si
sottovaluta, e non poco. Le mostro come si agisce.
Walter: Chi ha scritto
questo schifo?
Un critico d’arte: Signor
Keane, non è il luogo. Forse dovrebbe scrivere una lettera all’editore.
Walter: Di che cosa hai
paura? Solo perché tutto il mondo ama i miei quadri vuol dire che sono opere da
buttare?
Un critico d’arte: No,
ma non vuole dire neanche che siano arte. L’arte dovrebbe elevare specialmente
in un salone dell’istruzione.
Walter: Tu non sai di
che parli. Perché una persona diventa un critico? Perché non è in grado di
dipingere.
“17 milioni di dollari. Il
mondo dell’arte è in fermento. Oggi assisteremo alle dichiarazioni di apertura
del processo di Margaret contro Walter Keane. Un processo che può produrre il
più grande risarcimento per diffamazione nella storia delle Hawaii” (un
cronista)
Altre immagini del film prelevate dalla rete
Link utili …
Trailer in italiano: https://www.youtube.com/watch?v=H0r7S981GLk
Trailer in lingua originale:
https://www.youtube.com/watch?v=2xD9uTlh5hI
Colonna sonora:
https://www.youtube.com/watch?v=LZ4CJb8i3yo
Scheda del film
Titolo: Big eyes
Regista: Tom Burton
Genere: biografico
Durata: 105 min.
Anno: 2014
Cast: Amy Adams (Margaret Keane),
Christoph Waltz (Walter Keane), Krysten Ritter (l’amica di Margaret), Terence
Stamp (John Canaday), Danny Huston (Dick Nolan).
Nel Taccuino puoi trovare un altro film interpretato dall'attrice Amy
Adams, Julie & Julia, clicca QUI
Ricorda: tutte le immagini sono tratte da internet tramite il motore di ricerca Google.
Bello "Big eyes"! :) questo è il link della mia recensione se vuoi leggerla ➡ http://gattaracinefila.blogspot.com/2017/06/la-storia-vera-di-margaret-keane-e.html
RispondiEliminaIo tifo per la donna.
EliminaCiao Innassia.
@Vanessa letto. Concordo. Come te penso a un film "poco burtoniano". La storia è incredibile e il film è piacevole. Grazie del link.
RispondiElimina@Gus si tifa per la parte lesa senza dimenticare l'ottima interpretazione dell'attrice Amy Adams. Del personaggio aprezzo il coraggio di denunciare ...
Ciao a tutti
Fu veramente uno dei più clamorosi casi dell'arte mondiale, il film di Burton poi descrive bene i fatti dalla parte di lei.
RispondiEliminaCiao Nick. Io ho conosciuto la storia della colossale truffa direttamente dal film. E un’altra volta scopro un pezzo del mondo direttamente dal cinema.
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