domenica 17 marzo 2019

L’ambiguo malanno

I romani avevano tre nomi: un primo, detto praenomen, che era il nome individuale; un secondo, detto nomen, che era in nome gentilizio; e un terzo, il cognomen, che indicava il gruppo familiare di appartenenza. Ma le donne, a differenza degli uomini, non venivano designate con tre nomi, ma solo con due: il nome gentilizio e quello familiare: in altri termini, non venivano mai indicate con il nome individuale (…) Quando nello stesso gruppo esistevano più donne e potevano nascere equivoci, si usavano aggiungere Maior e Minor (maggiore e minore), o Prima, Secunda, Tertia, e via dicendo.

  
Ottenere delle risposte chiare sulla condizione della donna nel mondo contemporaneo non è semplice e per trovarle c'è bisogno di uno stratagemma, che consiste nell’intraprendere un lungo viaggio nella storia immergendoci nella lettura, in questo modo si possono comprendere meglio i vari passaggi compiuti con tanta fatica da donne anonime, dimenticate o inserite nelle enciclopedie.
Lo scopo del viaggio nel tempo consiste nel prendere come punto di riferimento il passato per capire il presente, e captare i segnali che vorrebbero far ritornare indietro le lancette delle conquiste tanto faticosamente ottenute nei secoli, anche se non ancora complete.  
Al fine di ottenere alcune risposte, in questi giorni ho letto il libro “l’ambiguo malanno”, un saggio scritto da Eva Cantarella, una delle storiche dell’antichità e del diritto antico che stimo di più per essere stata capace di esporre argomenti non alla portata di tutti in modo semplice, lineare e senza giri di parole, raggiungendo i lettori, esperti e persone che percorrono i primi passi.
Il saggio storico espone i tratti più importanti della condizione femminile nel periodo greco, romano e bizantino iniziando dalla preistoria, ed è stato elaborato dividendo in due parti l’argomento, nella prima parte la “Grecia” e nella seconda parte “Roma”, al cui interno è suddiviso in capitoli e questi in paragrafi forniti di note. La parte del libro che ho apprezzato di più è stata quella concernente il periodo greco, perché ho acquisito nuove informazioni che non conoscevo o avevo dimenticato, mentre la parte romana è stata una sorta di ripasso con l'aggiunta di nuove informazioni.
La storica ripercorre il passato di questioni delicatissime della vita della donna evidenziando concetti giuridici, politici, culturali, sociali e religiosi, e pagina dopo pagina si percepisce il quotidiano vissuto entro due ruoli ben marcati: quello maschile e quello femminile. Le fonti giuridiche tracciano gli elementi fondamentali, ben arricchite di testimonianze scritte e orali di donne e uomini, servendosi anche della letteratura antica, come i poemi.
Il viaggio nel tempo fornisce alcuni spunti, da approfondire in altri testi, sui percorsi intrapresi dalle donne per raggiungere la parità di genere, un valido strumento per capire i retroscena del presente, tutte informazioni ben scritte e non indirizzate esclusivamente agli addetti ai lavori perché è un saggio rivolto a tutti quelli che vogliono saperne di più in modo semplice iniziando dall’antichità.
Eva Cantarella fornisce una serie di elementi fondamentali per avere un minimo d'informazioni e una prima impronta sulla vita delle donne nell'antichità, ad esempio: nel libro si rilevano una serie di elementi partendo dal concetto di matriarcato distinguendo le varie casistiche, la differenza tra il potere femminile, il diritto matrilineare e materno; si parla della differenza dei ruoli tra uomo e donna, tra donne libere, schiave e concubine non percepibili in alcuni testi; i problemi dell’omosessualità maschile e femminile sono ben tracciati; il potere dell’uomo, figura rappresentato dal padre e dal marito, rende l’idea della situazione delle donne, senza trascurare altre questioni come il fidanzamento, il matrimonio, l’adulterio, il divorzio e l’aborto; indicativo il significato della figura dei “frutti”, vale a dire i figli; il concetto di eredità e di proprietà stimola le coscienze; la differenza tra madre, moglie, concubina e prostitute in tutti gli episodi della società greco e romana colmano alcune lacune. Molto interessante la parte che sviluppa il concetto della funzione “dell’esposizione” dei neonati con un duplice significato, da una parte i neonati e dall’altra le neonate, distinguendo le libere dalle schiave: in questa parte ho appreso notizie che non avevo mai affrontato nei testi storici.
Il dibattito che si instaura dentro la mente del lettore è ulteriormente sollecitato dal significato della “riproduzione”, o meglio, sia per i greci e per i romani, del significato che si attribuisce alle donne libere e schiave come “strumento” per fare figli.
In breve, la scrittrice ha posto le basi da ampliare e da analizzare in altre opere, e l’alternanza della parità tra i sessi nella storia greca e romana accentra l’attenzione perché si scoprono alcune modifiche legislative, senza slegarle dalle consuetudini e dai costumi ben radicati e difficili da annullare o limitare; tutti quesiti strettamente collegati al concetto dell’assoluto potere maschile escludendo le donne dal potere decisionale all'interno della società e della famiglia.
 
 

 
Scheda del libro
Titolo: l’ambiguo malanno
Sottotitolo: Condizione e immagine della donna nell’antichità greca e romana
Autrice: Eva Cantarella
Casa editrice: Feltrinelli
Collana: Universale Economica Saggi
Genere: saggio storico
Prezzo di copertina: € 9,00
Pagine: 270
Anno: 2010
 
 
 

Le prime righe che aprono il post sono tratte dal libro, e le trovi a pagina 186 e 187.
 

6 commenti:

  1. L' argomento mi interessa, approfondirò con la lettura di questo libro.
    Grazie per avermelo segnalato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È un saggio prezioso per chi inizia o vuole un punto di riferimento per successive letture. È un saggio da consigliare a tutti. Buona lettura @Nick

      Elimina
  2. Bisognerebbe leggere tutti i libri scritti dalla Cantarella.
    Ciao Innassia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi hai letto nel pensiero. Cantarella è una studiosa del diritto di famiglia greco e romano, storica del diritto antico e insegnante, ha una capacità innata di spiegare il passato con definizioni adatte a tutte le età. Ci saranno altre letture. Buona giornata @Gus

      Elimina
  3. È sempre interessante approfondire per poter capire meglio la strada percorsa e quella che resta da fare. Grazie per la segnalazione. Buona serata.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È un libro fittissimo di dati e notizie raramente dibattute nei libri scolastici. Ci sono degli spunti per capire il presente, c’è un sapere da sfruttare per sorvegliare il legislatore e chi ammalia con disegni di legge rivoluzionarie ma che all'opposto sono camuffate da cattive intenzioni. Buon inizio di settimana @Sinforosa

      Elimina

Ricordo ai lettori che il legislatore ha emanato una norma per proteggere i dati personali quando si naviga nei blog, quindi, prima di lasciare un commento, si consiglia la lettura della pagina “Disclaimer, Privacy & Cookie”.