domenica 1 settembre 2024

Senso. Film del 1954

Mi dici chi ti credi di essere? Hai una tale opinione di te stessa da non poter stare a tavola con una sgualdrina? Che differenza c’è fra voi due? Te lo dico io: lei è giovane ed è bella e gli uomini per lei pagano, mentre tu invece… cosa c’è da guardarmi in quel modo? Non mi piace essere guardato così, hai capito? Mi credi impazzito? No, non sono impazzito. Non sono mai stato tanto lucido in vita mia. Ascoltami e cerca di capirmi. Cerca di vedermi come veramente sono, non come mi ha creato la tua immaginazione. L’idea che ti sei fatta di me è pura fantasia, inventata da te, e non ha niente a che vedere con quello che sono. Che sono io, come vivo, con quali mezzi? Col danaro che mi procuro in due modi: quello che mi faccio dare dalle donne e quello che rubo barando al gioco. Sono un maestro in tutte e due le cose. Ecco la mia sostanza, ho anche qualche altra qualità: sono un disertore perché sono un vigliacco, e non mi dispiace di essere né un disertore né un vigliacco. Cosa m’importa che i miei compatrioti abbiano vinto oggi una battaglia in un posto chiamato Custoza quando so che perderanno la guerra e non solo la guerra. E l’Austria fra pochi anni sarà finita e un intero mondo sparirà; quello a cui apparteniamo tu ed io. E il nuovo mondo di cui parla tuo cugino non ha nessun interesse per me. È molto meglio non essere coinvolti in queste storie e prendersi il proprio piacere dove lo si trova. E tu del resto la pendi come me, altrimenti mi avresti dato del denaro per pagarti un’ora d’amore

Voci cariche di schiettezza che porteranno alla rovina uno degli amanti più conosciuti del cinema degli anni cinquanta. Queste parole sono state pronunciate in un film italiano coperto da ombre e luci, da Voci positive e da Voci negative. 

Il film Senso di Luchino Visconti ha dato un alto contributo al cinema italiano nel mondo, e se ancora si ammira e si parla di questo capolavoro, si può ribadire che la pellicola è di altissima qualità.

Il film è tratto da un racconto del 1883 di Camillo Boito, ed è ambientato nel 1866 a Venezia alla vigilia della terza guerra d’indipendenza quando l’occupazione degli austriaci stava giungendo alla fine, per cui, il soggetto della storia è da considerare delicata e complessa, e in questi casi non sempre la critica concorda con le scelte del regista.  

Quando uscì nel ’54, il film fu coperto da pesanti critiche indirizzati su diversi tronconi, in primis l’aspetto storico e politico per poi proseguire con le scelte artistiche del regista; Luchino Visconti venne accusato di aver scritto un film sulla storia della nascente Italia, dando un timbro di tipo spettacolare a scapito della realtà.

Senso è ricordato per essere stato colpito duramente dalla censura, si contano molte scene tagliate, valutazioni negative provenienti da varie parti, e tra le motivazioni si legge “per immoralità” o per non gradire il contenuto, compromettendo così, ad esempio, il finale perché fu riscritto. Con la censura ci fu l’automatica riduzione della durata complessiva del film. Il frutto della censura porta ancora i segni, tra i quali la perdita delle scene originali del finale, ormai irrecuperabili e andate perdute per sempre.

Gli ingredienti della storia sono eterogenei, in prima fila ci sono i sentimenti legati al patriottismo, all’amore per la propria terra, alle lotte per liberare il proprio Paese dagli austriaci, un altro troncone riguarda aspetti più profondi, quelli umani, i sentimenti del cuore. 

I resoconti della storia sono narrati dopo molti anni dalla protagonista, e svela una serie di sentimenti contrastanti, nel quale la mente pende verso l’amor di patria e il cuore si indirizza verso altre vie, quelli dell’adulterio e del tradimento. La protagonista svela come gli opposti siano separati da un filo sottilissimo, per cui pur stando dalla parte dei patrioti allo stesso tempo può maturare il tradimento per amore, e se la passione platonica per un nemico sfocia in un lampo, quando emerge la ragione si raccolgono frutti amari. Valutando i sentimenti del cuore, ci si rende conto quanto l’umiliazione possa far cessare l’amore in un istante, e se si intromettono anche l’inganno e l’umiliazione colpendo i tratti più intimi, si compiono azioni senza via d’uscita, come la denuncia del proprio amante per diserzione portandolo alla forca.

Oltre ai sentimenti umani del cuore e della mente, ci sono altri ingredienti che rappresentano la realtà in un momento storico in cui affiora un nuovo soggetto, appunto l’Italia unita, e in alcune scene si mostra una borghesia ancorata al proprio status sociale e non all'altezza della situazione, incapaci di accettare o di adattare il proprio stile di vita al nuovo che avanza, oppure, all’opposto, si descrivono gli animi di persone che per amor di patria compirono azioni estreme.

Il film Senso di Visconti, pur essendo stato colpito duramente dalla critica e da insospettabili personalità, attualmente è considerato un capolavoro del cinema italiano, ed è incluso tra le opere più importanti, citato positivamente tra più parti per essere stato capace di imprimere il passaggio dal neorealismo al realismo.



































 

Scheda del film:

Titolo: Senso

Regia: Luchino Visconti

Genere: storico, drammatico

Anno: 1954

Durata: circa 120 min.

Interpreti: Alida Valli (Contessa Livia Serpieri), Heinz Moog (Conte Serpieri), Farley Granger (tenente Franz Mahler), Massimo Girotti (Roberto Ussoni), Rina Morelli (Laura), Sergio Fantoni (il patriota Luca), Marcella Mariani (Clara), Goliarda Sapienza (una patriota).

  

Annotazione 1: le foto le ho scattato col cellulare quando stavo guardando il film, per questo motivo sono molto mosse e non perfette.

Annotazione 2: le Voci iniziali in corsivo sono tratte dal film e le ho sbobinate per il Taccuino.


Nessun commento:

Posta un commento

Ricordo ai lettori che il legislatore ha emanato una norma per proteggere i dati personali quando si naviga nei blog, quindi, prima di lasciare un commento, si consiglia la lettura della pagina “Disclaimer, Privacy & Cookie”.