martedì 21 novembre 2023

In un vicolo cieco

Una miniserie per la tv con un cast degno di essere impresso in questo angolo virtuale. Le quattro puntate ci immergono in ambientazioni di tipo thriller psicologico, e le sorprese alimentano il livello del mistero. La psicologia dei personaggi è ben rappresentata, nel quale la mente umana è spacchettata in modo tale da avere il dubbio sulla realtà raccontata. Il dibattito è sempre aperto, si evidenzia la vita di ciascun soggetto iniziando dalla protagonista femminile.

La dottoressa Yvonne Carmichael è una borghese in carriera, la quale conduce un’esistenza perfetta agli occhi della società, fatta di lavoro e famiglia, tanto perfetta da sorprendere quando inaspettatamente si comporta come una persona normale, quando inverte le sue scelte dando una nuova veste alla sua vita. La perfezione della vita si tramuta in un’illusione nel momento in cui appare la passione inglobata nei segreti inconfessabili, tra i quali l’adulterio e un omicidio.

Il personaggio maschile veste i panni di un soggetto misterioso, non si riesce a captare la sua identità, il suo passato è un enigma, nessun elemento è a disposizione per tracciare un minimo d’informazione sul suo passato, conosciamo solo il suo nome: Mark Costley.  

Le Voci dei personaggi principali, quelli di Yvonne e del misterioso Mark, spacchettano una trama non banale. Nella prima parte la storia è alimentata dalla passione inconfessabile (l’adulterio) consumata nei luoghi pubblici, come nel bagno di un bar o per strada. La passione è intensa, gli amanti Yvonne-Mark rompono la monotonia quotidiana, anche se i sensi di colpa di lei ogni tanto si manifestano. La storia adulterina muta radicalmente quando Yvonne rifiuta le avance di George, un amico, e subisce violenza, e sconvolta chiede aiuto al suo amante. Mark, invece di assisterla come da prassi, apre un altro portone: esattamente si spalancano le porte del tribunale per omicidio. I due finiscono in prigione per aver assassinato George, e durante il dibattimento i misteri inconfessabili diventano di pubblico dominio, come la relazione extra coniugale e la vita oscura di Mark.

La sentenza era incerta fino alla fine, per le parti e per lo spettatore, e si conclude con la parziale assoluzione per Yvonne, e Mark condannato per omicidio colposo perché affetto da disturbo della personalità. La sentenza non era prevedibile, chi ascoltava il dibattimento ora prendeva le difese delle parti e dopo cambiava opinione.

La sentenza dettava chi era colpevole e chi innocente, ma con un particolare. Se il verdetto pronunciava il nome dell’innocente, lo spettatore della miniserie raccoglie nuove prove quando Yvonne si reca in prigione per trovare l’ex amante, e le opinioni di chi ascolta oscillano tra il sospetto e il dubbio; e se c’è una sentenza emessa da un tribunale ufficiale, i giochi tra le parti non chiudono il cerchio.

Il caro Mark soffriva di disturbo della personalità, e quando Yvonne le chiese di aiutarla e si sfogò dicendogli di “spaccare la faccia e di uccidere” George (il mostro che l’aveva violentata), non capì il messaggio. La parola “uccidere” era una metafora, aveva un altro significato, era la sintesi di uno sfogo ma Mark, non essendo in grado di interpretare le reali intenzioni dell’amante, nel momento in cui affrontò George venne a galla il suo problema mentale: invece di sfidarlo, lo ammazzò. Ci chiediamo: ma effettivamente la parola “uccidere” pronunciata da Yvonne era effettivamente una metafora?

Le carte si riaprono con la visita di Yvonne in prigione per parlare con chi è stato accusato di omicidio, e lo spettatore non saprà mai chi è il vero colpevole, perché si aprono le porte della discussione fino all’infinito, e ognuno scriverà la propria sentenza. In mano abbiamo pochi elementi da spacchettare: l’incontro tra una donna appagata e un uomo misterioso e le carte del processo; troppo pochi. Sì, la storia finisce con il dubbio. Il finale è ambiguo, la responsabilità di Yvonne è sfuggente, c’è solo una certezza: se per la legge è libera, la sua vita personale e familiare non sarà più la stessa.






















 

Scheda della miniserie:

Titolo: Apple tree yard - In un vicolo cieco

Regia: Jessica Hobbs

Soggetto: romanzo Fino in fondo di Louise Doughty

Genere: thriller psicologico

Composizione: miniserie tv in 4 puntate

Anno: 2017

Interpreti: Emily Watson (Yvonne Carmichael), Ben Chaplin (Mark Costley)

 

Annotazione: nel Taccuino c’è un’altra Voce con Emily Watson, Testament of youth, clicca QUI

 

N.B. immagini prelevate dalla rete tramite il motore di ricerca Google.


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