“C’è una storia, una leggenda. Narra di un uccello che canta una sola volta nella vita. Da quando lascia il nido, cerca disperatamente un grande rogo e non trova risposta finché non l’abbia trovato, e solo allora lui canta, canta più soavemente di ogni altra creatura e cantando si precipita sulla spina più lunga e più affilata del rovo. Ma, mentre sta morendo, vince il tormento atroce della sua agonia superando nella melodia l’allodola e l’usignolo. L’uccello di rovo sacrifica la sua vita per cantare una sola volta, ma il mondo intero si ferma e tace per ascoltarlo, e Dio sorride lassù in Paradiso”
“Che significato
ha Padre?”
“Che alla perfezione si perviene soltanto a prezzo di grande sofferenza”
Il 27 marzo del 1983, uscì negli USA una miniserie che fece la
storia della tv, sia per gli strepitosi ascolti e sia per aver attivato
l’attenzione su un argomento definibile per alcuni blasfemo: l’amore genuino e
platonico tra un sacerdote e una giovane donna. La miniserie s’intitola “Uccelli di rovo”, e se per le nuove
generazioni il titolo è privo di significato, per la storia della tv è
paragonabile a un colossal. Il successo internazionale potrebbe suscitare
perplessità se lo paragoniamo agli argomenti trattati nelle miniserie attuali,
ma all’epoca, quarant’anni fa, fece scalpore e scandalo. Il successo lo leggo
nella trama ben tracciata e ben nutrita, non è la classica storia di una
famiglia benestante, si parla di un amore da nascondere perché proibito, perché
non tollerabile e accettabile dalla società, dalla fede e dal potere
ecclesiastico. Accettare l’amore tra un sacerdote cattolico e una donna,
significherebbe aprire un portone sigillato da secoli, un portone da non aprire
mai, le cui vie potrebbero portare verso una sconfitta. Ascoltare i cuori
accesi dall’amore proibito, significherebbe mettere in discussione un articolo
potente della Chiesa di Roma, il celibato dei sacerdoti. E la miniserie mette
in dubbio questo commando, ed evidenzia che non si possono mettere le catene ai
sentimenti. La storia della miniserie non è incentrata soltanto sui sentimenti
proibiti, ma anche sulle ambizioni, sul potere, sulla carriera, sui problemi
del mondo del lavoro, sui rapporti tra madre e figlia, tra padre e figlio,
sulla gelosia, sulla debolezza, sulle tragedie familiari, sui tormenti e la
tristezza dell’anima, e inoltre sulle leggi dettate dalla consuetudine di una
società che non vuole accettare di cambiare e su un potere enorme, quello della
Chiesa di Roma. Tutta la storia è divisa in quattro parti, e le Voci provengono
da attrici e attori stellari, dei grandi professionisti della recitazione mondiale;
accenno alcuni nomi: Barbara Stanwyck, Richard Chamberlain e Christopher
Plummer. La miniserie è stata un’occasione anche per conoscere nuovi attori e
attrici come la protagonista Rachel Ward. Anche se ottenne un buon successo di
pubblico, in questo momento si è perso di vista e non sempre è trasmesso in tv.
Oggi compie quarant’anni, e per l’occasione l’ho rivisto in rete, in alcuni
casi le riprese sono da considerare superate, come alcune parti della
sceneggiatura, ma la sostanza non è sbiadita. Uccelli di rovo è una miniserie inserita tra i colossal della tv,
ha scosso le coscienze con la storia d’amore proibita, e come tutte le storie
proibite non tramonterà mai e appassionerà sempre la storia tra Ralph e Maggie.
Mentre guardavo la miniserie in rete, ho scattato delle foto, non sono uscite bellissime, però imprimo ugualmente nel Taccuino le immagini più significative:
Scheda della miniserie:
Titolo: Uccelli di rovo
Regia: Daryl Duke
Titolo originale: The thorn birds
Soggetto: romanzo di Colleen McCullough
Genere: drammatico, sentimentale
Durata: 463 min.
Anno: 1983
Innassia, spiegami.
RispondiEliminaNel mio blog roll trovo solo un post, mentre nell'Elenco lettura ci sono tre storie.
Perché?
Il blog roll ha una funzione limitata e registra solo l'ultima pubblicazione, mentre nell'elenco lettura si trovano tutte le pubblicazioni.
EliminaHo risolto.
EliminaBasta cliccare sulla *home* e compaiono i tre post.
Ciao Innassia.
👌👋
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