Fulgida stella, come tu lo sei
Fermo foss’io, però non in solingo
Splendore alto sospeso nella notte
Con rimosse le palpebre in eterno
A sorvegliare come paziente
Ed insonne Romito di natura
Le mobili acque in loro puro ufficio
Fulgida stella, come tu lo sei
Fermo foss’io, però non in solingo
Splendore alto sospeso nella notte
Con rimosse le palpebre in eterno
A sorvegliare come paziente
Ed insonne Romito di natura
Le mobili acque in loro puro ufficio
La dolcezza del gusto dei piselli si sposa molto bene con l’agnello; pertanto nel Taccuino non poteva mancare un altro appetitoso piatto gastronomico. Le Voci di sempre parlano di questa ricetta come un classico della cucina sarda, e in ogni casa, con variazioni familiari, territoriali o in base al palato, non manca mai nelle occasioni più speciali. La tradizione vuole rigorosamente carne genuina a km zero; e così sarà. La preparazione è semplice. Questa è una delle tante ricette dell’agnello in umido con i piselli impressa in svariati ricettari.
Oggi parlo di uno dei libri più interessanti che io abbia mai letto, perché apre la mente, mette in discussione le nostre certezze e il nostro stile di vita sempre più “manipolato” da un sistema industriale ormai massicciamente presente nel quotidiano. Ogni paragrafo, sviluppa concetti basilari per comprendere meglio come nutrire il nostro corpo in modo consapevole e sano. I termini longevità e salute sono sempre ben sviluppati in ogni occasione, ma qui si oltrepassa un semplice concetto, si dimostra come il cibo nutre il nostro corpo allungando o accorciando la vita, e come vivere sani per poter raggiungere e allungare la vecchiaia in salute.
Ogni epoca storica affronta drammi, lutti, tragedie, e ognuno è legato dallo stesso filo: capire nel più breve tempo possibile che cosa sta accadendo, arrancare ogni esperienza, aggrapparsi a ciò che si dispone, fuggire, salvarsi, tamponare le incompetenze. Ciò che lega i momenti drammatici di tipo sanitario è la non conoscenza, oltre alla paura, e leggendo ciò che accadde in passato, fanno venire i brividi per come non è mutata la reazione del genere umano difronte a ciò che appare e che non si conosce.
Non è un libro di fantascienza, non è un romanzo concepito per incollare i lettori alle pagine in modo passivo, e non è una guida per turisti. È un libro sulla realtà, dove gli estremi sono inesplorati. Esattamente si riferisce come si vive in un territorio sconosciuto, dove non ci sono animali, persone, virus e batteri, dove non ci sono i colori ad eccezione del bianco, dove il Sole scompare per parecchie settimane, dove si mangiano alimenti scaduti perché non esistono i negozi e nessuno può rifornirti di cibi freschi, dove i profumi sono irriconoscibili, dove la temperatura esterna è di meno 80 gradi sotto lo zero e quella percepita ha un altro numeretto al di sotto di tale temperatura, e quando corre il vento la temperatura corporea percepisce un altro numeretto estremo, in più c’è carenza di ossigeno, l’aria è secca e le ferite si rimarginano anche dopo parecchi mesi.
“Il buon cittadino è quello che non può
tollerare nella sua patria
un potere che pretende d’essere superiore
alle leggi”
(Citazione di Cicerone)