La storia abbraccia due periodi temporali, il presente della quattordicenne Adelina, e il passato di zia Amalia, ed entrambi gli intervalli si congiungono in un unico romanzo senza appesantire la lettura. Capitolo dopo capitolo conosciamo due realtà contrapposte che si legano reciprocamente, una bimba respira avventure appartenenti al presente e per rimbalzo quella del passato della zia, e in sintonia c’è quella di una donna adulta che sta tra i due intervalli. I due piani su cui si appoggia il romanzo determinano la forza dell’intera opera, e come un incanto assaporiamo due modi di pensare e di vivere la realtà.
La trama è originale, quasi fiabesca con tinteggianti pagine assomiglianti
a un tic appartenente a diversi lettori, quello di annusare la carta, quella di
sentire l’odore del libro, e la protagonista del romanzo va oltre.
Adelina non riesce a leggere con naturalezza, forse la causa
potrebbe essere la dislessia, e possiede una magica qualità, lei odorando le
pagine riesce a leggere non con gli occhi ma con l’olfatto. Questo dono la immerge
completamente nella lettura, con l’olfatto legge quello che gli occhi non le
permettono di assaporare, col naso può tuffarsi con naturalezza dentro le
storie, e le Voci stampate nella carta fuoriescono come d’incanto.
Adelina scopre questo dono per puro caso, e si rende conto di
riuscire a leggere con l’olfatto qualsiasi libro, anche in lingua straniera, e
basta affacciarsi in una stanza colma di libri da essere travolta in un solo
colpo da infinite storie, e tutti i personaggi di tutti i volumi si presentano
nella sua mente tanto da farle venire i capogiri.
Ben presto, Adelina si accorge di un difetto nella sua dote, perché per sfruttarla i libri devono aver “vissuto”, pertanto il suo olfatto non funziona con quelli
nuovi e mai letti, perché lei vede col naso quello che è stato toccato da un
altro lettore e perché solo in questo modo si sprigionano i profumi delle
pagine.
Il suo dono è prezioso per le persone che vorrebbero decifrare
libri mai crittografati, e il reverendo Kelley e il notaio Vergnano la
sfruttano per decifrare il manoscritto Voynich, ma Adelina non può leggere in
eterno con l’olfatto, perché più legge con il naso e più le vertigini si
moltiplicano, sfinendola fino a indebolire il suo corpo e la mente.
Se con un semplice gesto Adelina legge con l’olfatto, zia Amalia
pensa a sé stessa, tace sul suo passato e conserva nella sua mente una fase
della sua vita fatta di ristrettezze economiche, scopriamo il suo passato fatto
di lavori da sottrarre alla vista dei chiacchieroni e perciò custodisce le
prove delle sue esperienze in una valigia.
Noi lettori, con i ricordi mai rivelati per troppo tempo,
denudiamo il mondo di zia Amelia, le sue esperienze, i suoi incontri, il momento in cui la
sua strada prende una piega totalmente diversa o quando sposa un uomo che le
dà la ricchezza. Il passato e l’avarizia di zia
Amelia influenza il suo presente e di chi la circonda, e se la nipote non
immagina ciò che è accaduto negli anni Trenta, noi lettori siamo i privilegiati
perché possiamo scoprire le sue avventure direttamente da lei, con i suoi
ragionamenti, con i continui flashback, e di prima mano capiamo qual è l’incontro
che ha trasformato per sempre la sua vita.
Zia Amelia ha passato la vita col timore di sprofondare
nuovamente nella povertà, e pur di non perdere il benessere ereditato dal
marito, passa le sue giornate in ristrettezze economiche e a oleare il
lucchetto del conto in banca, in sostanza non sborsa una lira neanche quando
deve accudire la nipote.
Oltre a Adelina, a zia Amelia, al notaio e al reverendo, il romanzo “L’annusatrice di libri” è ricco di personaggi minori, come un vicino di casa e Luisella. Ma i veri protagonisti del romanzo non sono soltanto uomini e donne in carne e ossa, sono i libri e le storie registrate nei capitoli, e l’amore per la lettura.
Nel romanzo si assaporano libri di ogni genere, opere complesse e i classici della
letteratura mondiale, come i “Promessi sposi”, “Jane Eyre”, “Orgoglio e
pregiudizio”, volumi colmi di pagine da sfogliare.
Il romanzo si legge tutto d’un fiato, la tecnica di scrittura
con i continui flashback non appesantisce la storia, e se nel complesso
incuriosisce il lettore ha un punto debole, il finale, perché scritto in modo
frettoloso, e questo elemento indebolisce l’intero lavoro.
Titolo: L’annusatrice di libri
Autrice: Desy Icardi
Genere: romanzo
Casa editrice: Fazi Editore
Collana: Le Strade
Anno: 2019
Pagine: 407
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