Eredità è una storia
reale romanzata basata sulla memoria e sui ricordi familiari. Attraverso lo
studio di carte, documenti, interviste e testimonianze epistolari, l’autrice
ripercorre le tappe più importanti della sua famiglia, in particolare parla della sua bisnonna Rosa e della sua prozia Hella.
Si approfondiscono e si seguono le sorti di un’intera generazione del Sudtirolo, siamo nel cuore della Bassa Atesina, in un territorio compreso tra Brennero, Salorno e Termeno, la parte centrale di tutta la storia si svolge a Pinzon, in italiano Pinzano. A prima vista, leggendo la prefazione, il libro appare come una storia legata ad una famiglia benestante del Sudtirolo, però sfogliando le pagine con più attenzione ci si accorge immediatamente che la storia narrata non è circoscritta ad un piccolo paesino del nord Italia. Con i fatti vissuti dalla famiglia Tiefenthaler-Rizzolli, si possono analizzare vicende che interessano l’intera nazione, o meglio riguardano una parte della geopolitica europea, si apprendono storie a prima vista locali ma che invece riguardano un territorio più vasto.
La scrittrice, con gli occhi di Rosa, e successivamente della figlia Hella, ripercorre gli ultimi anni dell’ottocento e i primi del novecento, gli anni tra la prima e la seconda guerra mondiale, si analizzano le conseguenze della dissoluzione dell’impero austroungarico fino all’istituzione del potere nazista e fascista. Non si accennano solo questioni familiari, le vicende vissute dalla famiglia Tiefenthaler-Rizzolli, indirettamente riguardano ognuno di noi perché i fatti narrati hanno mutato definitivamente i confini nazionali, la regolamentazione di questioni sociali, amministrative e politiche dimenticate da più parti perché appartenenti ad un periodo storico ormai lontano.
Si approfondiscono e si seguono le sorti di un’intera generazione del Sudtirolo, siamo nel cuore della Bassa Atesina, in un territorio compreso tra Brennero, Salorno e Termeno, la parte centrale di tutta la storia si svolge a Pinzon, in italiano Pinzano. A prima vista, leggendo la prefazione, il libro appare come una storia legata ad una famiglia benestante del Sudtirolo, però sfogliando le pagine con più attenzione ci si accorge immediatamente che la storia narrata non è circoscritta ad un piccolo paesino del nord Italia. Con i fatti vissuti dalla famiglia Tiefenthaler-Rizzolli, si possono analizzare vicende che interessano l’intera nazione, o meglio riguardano una parte della geopolitica europea, si apprendono storie a prima vista locali ma che invece riguardano un territorio più vasto.
La scrittrice, con gli occhi di Rosa, e successivamente della figlia Hella, ripercorre gli ultimi anni dell’ottocento e i primi del novecento, gli anni tra la prima e la seconda guerra mondiale, si analizzano le conseguenze della dissoluzione dell’impero austroungarico fino all’istituzione del potere nazista e fascista. Non si accennano solo questioni familiari, le vicende vissute dalla famiglia Tiefenthaler-Rizzolli, indirettamente riguardano ognuno di noi perché i fatti narrati hanno mutato definitivamente i confini nazionali, la regolamentazione di questioni sociali, amministrative e politiche dimenticate da più parti perché appartenenti ad un periodo storico ormai lontano.
Con la dissoluzione
dell’impero austroungarico, molti nuclei familiari del Sudtirolo, furono obbligate dalle
leggi italiane ad abbandonare la propria lingua (il tedesco), stili di vita, la propria
cultura, il proprio cognome e il nome della propria città; per i sudtirolesi
l’italianizzazione del Sudtirolo fu vista come un'occupazione.
Nelle scuole non si
poteva più insegnare il tedesco, e per questo motivo organizzarono dei
corsi clandestini con il rischio reale di essere scoperti e di conseguenza
arrestati.
Tra le prime file, chi combatté in prima linea contro l’occupazione italiana, ci fu la figlia di Rosa, Hella che, attratta
dalla Germania hitleriana, riuscì nel
1936 a partecipare al Congresso del partito nazista e ad organizzare incontri clandestini, per tale motivo fu arrestata, interrogata, condannata e mandata al confino in Basilicata.
Con l’annessione
dell’Austria alla Germania le speranze dei sudtirolesi sembrarono aumentare, ma con
il patto d’acciaio, con l’accordo tra la Germania nazista e l’Italia fascista,
aumentarono ancora di più le illusioni. La sola aspettativa rimasta fu appesa ad
una firma: entro il 31 dicembre del 1939 le famiglie dovevano scegliere se
restare in Italia o se rinunciare alla cittadinanza italiana, però acquisire la
cittadinanza tedesca significava abbandonare la propria casa e le
proprie terre.
Leggendo il libro, l’attenzione si concentra sul carattere indipendente, forte e all’avanguardia di Rosa, una donna fuori dalle righe e molto colta, successivamente l’attenzione si sposta sulla figlia Hella anch’essa dal carattere forte e ribelle; piano piano conosciamo molte altre figure maschili e femminili, sia della famiglia Tiefenthaler-Rizzolli che di altre famiglie del Sudtirolo.
Nel libro conosciamo e familiarizziamo
nuovi termini come: welscher (cittadino di nazionalità e lingua italiana),
heimat (in italiano non ha un corrispettivo preciso, possiamo tradurla con la parola patria, il territorio della nostra fam., dell'infanzia e delle nostre origini), kaiser
(titolo imperiale germanico).
… “Dovete sapere da dove venite, per poter andare lontano” …
pag. 20
… Il 9 novembre del 1918 l’Impero tedesco cessa di esistere
e al suo posto viene proclamata la Repubblica di Weimar. L’11 novembre la
Germania sceglie di capitolare (…) Il 29 ottobre sarà Vienna a proporre agli
italiani un armistizio. Sarà firmato il 3 novembre a Villa Giusti. Nel giro
di alcuni mesi, nel 1919, verranno
siglati i trattati di pace di Versailles e Saint-Germain-enLaye … pag. 122-123
… L’indomani Rosa verrà a sapere dai giornali di aver
assistito all’assassinio di Franz Innerhofer, un insegnante elementare di
Marling. E’ il primo sudtirolese a cadere vittima della violenza fascista… pag.
144-145
… nel 1926, un regio decreto ha approvato la cosiddetta
re-italianizzazione dei cognomi tedeschi (…) Nel giro di qualche anno, ben
quattromila saranno cambiati forzatamente, in qualche caso con risultati
grotteschi … pag. 180
… Alla fine del 1926, la censura ha messo a tacere tutti gli
organi di stampa sudtirolesi, esclusi quelli cattolici … pag. 181
Scheda del libro:
Titolo: Eredità. Una
storia della mia famiglia tra l’Impero e il fascismo;
Autrice: Lilli Gruber;
Anno: 2012;
Lingua: italiano;
Genere: biografia;
Lingua: italiano;
Genere: biografia;
Casa editrice: Rizzoli;
Prezzo: 18,50 euro;
Pagine: 358.
Pinzon è un minuscolo paese ma una visita la merita.
RispondiEliminaGrazie del commento e benvenuto nel blog 'Il Taccuino delle Voci'.
EliminaLa scrittrice è riuscita a stimolare la curiosità, e credo che meriti una visita per conoscere in prima persona il luogo citato.
Buon proseguimento di serata.