Con questo post, apro una
piccola finestra dedicata alla mia passione per l’uncinetto; ultimamente mi sto
cimentando in piccoli esperimenti da considerare non come dei capolavori ma come
degli azzardi.
Questa volta, con gli
avanzi della lana, ho creato dei comodissimi scaldamani. Sono dei guanti che
danno la possibilità di gestire tranquillamente qualsiasi piccolo oggetto
perché sono sprovviste delle dita.
Non sono difficili, basta
avere un po’ di pazienza, inoltre è più semplice realizzarli che descrivere
tutti i passaggi: tra una pausa e l'altra, una prova e l'altra, ho impiegato 3 pomeriggi.
Il primo passaggio da
compiere è munirsi di un metro da sarta per misurare la circonferenza del
polso, le distanze tra il polso, il pollice e le altre dita. Possiamo iniziare indifferentemente sia dalla mano destra che dalla mano sinistra perché la tecnica è la stessa, i punti sono uguali, per distinguerli possiamo adornarli con dei bottoni, con delle perline o dei fiori fatti all'uncinetto .
Si inizia dal polsino. Ho
avviato delle catenelle tali da avere una lunghezza di circa 7 cm, ho lavorato
a maglie basse in costa (si prende soltanto la maglia esterna dell’altro giro,
quella sottostante, per creare un effetto a coste, tipico della lavorazione a
maglia) fino a coprire tutta la
circonferenza del polso precedentemente misurata con il metro da sarta.
Senza tagliare il filo, ho
appoggiato e accostato i lati esterni del polsino e, prendendo le maglie di entrambi i lati, ho cucito direttamente con
l’uncinetto.
A questo punto, si può
lavorare a cilindro con delle maglie alte ricavate lungo tutta la lunghezza del
polsino. Per avere una maggiore vestibilità e più esattezza nel lavoro, ho
misurato la circonferenza della mano non con il metro ma con un piccolo
campioncino. A parte, con l’altro gomitolo, ho lavorato delle catenelle, le ho contate
e, a questo punto, conoscendo esattamente le maglie necessarie per coprire
interamente la mano, ho proseguito con sicurezza e senza sbagliare tutti i giri
a punto alto in modo circolare, voltando il lavoro al termine di ogni giro. Con questo sistema ho velocizzato il lavoro perché, con il campioncino, si conosce anticipatamente il numero esatto delle maglie e le ho distribuite bene lungo tutto il bordo superiore del polsino.
Arrivata all’altezza del
pollice, ho creato un asola lavorando 5 maglie alte, 7 catenelle e poi ho
proseguito con le maglie alte fino alla fine del giro. Al giro successivo, ho
eseguito 7 maglie alte sopra le 7 catenelle e ho proseguito il giro. In questo
modo, con l’asola ho creato lo spazio per il pollice.
Ho proseguito con i giri
fino a coprire la mano lasciando scoperte le dita e, nell’ultimo giro, ho
rifinito il lavoro con il punto gambero e, finalmente, ho tagliato il filo. Prima
di ultimare il lavoro, ho ripreso i punti dell’asola per rifinire l’apertura del
pollice lavorando due giri di maglie alte e poi l’ultimo giro a punto gambero.
Annotazioni: apportando
delle piccole modifiche, come la lavorazione del pollice, la cucitura del
polsino (ho utilizzato l’uncinetto e non l’ago) e la rifinitura dell’ultimo
giro (ho lavorato con il punto gambero e non con maglie basse), ho seguito le
istruzioni di Multicraft Magazine.
Trovo questo post molto interessante e soprattutto semplice da fare anche per una come me che ha cominciato da poco. Mi chiedo soltanto cosa intendi quando dici di voltare il lavoro alla fine di ogni giro, devo rivoltare il guanto? Grazie mille!
RispondiEliminaSpiegarlo non è semplice speriamo di trovare le parole giuste. La parola “voltare il lavoro” è stato oggetto di attenzione da parte mia e di altre persone perché i manuali non lo prevedono nella lavorazione in tondo.
EliminaIo e la mia cerchia di amici abbiamo capito: quando terminiamo il polsino riprendiamo tutti i punti lungo tutta la lunghezza e lavoriamo a cilindro (in tondo); al termine di ogni riga (in tutti i giri) uniamo la prima e l’ultima maglia con un punto bassissimo; normalmente, quando si lavora a cilindro si prosegue la lavorazione in tondo lavorando la prima maglia che c’è subito a sinistra senza girarlo, invece in questo caso, al fine di ottenere un risultato più pulito, così cita il sito che ho preso come punto di riferimento, si indicava di “voltare” il giro e di non lavorare come normalmente si fa; invece di seguire le maglie che troviamo subito a sinistra, voltiamo il lavoro, o meglio lo ribaltiamo, e proseguiamo il lavoro come si lavora un quadrato, ricordando però di unire l’ultima maglia con la prima con una maglia bassissima altrimenti dobbiamo cucire il guanto. Questo è quanto abbiamo capito.
Sinceramente il risultato ottenuto non mi ha soddisfatta e preferisco la lavorazione classica a cilindro. Ringraziandoti del commento e invitandoti a ritornare e a firmare i prossimi, auguro buon lavoro.