domenica 18 agosto 2019

Un nuraghe quadrilobato

Immergerci in una fitta vegetazione circondati da alberi secolari in compagnia del silenzio, con un’unica Voce che sboccia dalle note della natura incontaminata, e racchiudere in un batter d'occhio un bel paesaggio e un sito archeologico, al solo scopo di avere la certezza di eliminare la monotonia quotidiana.
In cima a un bosco, a un’altezza di circa 800 metri, a pochi km da Villanovatulo (SU) si può ammirare un panorama mozzafiato tale da contenere in un colpo solo la parte meridionale dell’isola, il parco Sette Fratelli e il Gennargentu. E dopo una giornata di trekking, dopo aver percorso un lungo tratto a piedi tra gli alberi e una vegetazione mediterranea, e con una ripida salita non percorribile con la macchina, inaspettatamente spunta un enorme sito archeologico. La fatica della lunga camminata regala un complesso archeologico di notevole importanza oggetto di scavi in diversi periodi: il nuraghe Adoni.
Il luogo si deve visitare e consigliare non perché si trova in cima al bosco con un panorama da cartolina, ma perché si distingue da tutti gli altri presenti nel territorio. Prima di recarmi sul posto, avevo immaginato un piccolo sito nuragico, invece inaspettatamente ho trovato una struttura complessa. Il nuraghe Adoni è stato costruito utilizzando dei grossi massi ed è composta di una torre centrale e quattro laterali, con scale strette e levigate dal tempo e ancora oggi ben conservate, e si possono osservare i ruderi di un villaggio con le capanne, un muro e un cortile.
Il nuraghe di tipo quadrilobato risale tra il 1350 e il 1150 a.C., e la struttura e la posizione geografica (un luogo strategico per controllare il territorio) hanno consentito la presenza dell’uomo per un lungo periodo fino al medioevo. Durante gli scavi sono stati trovati degli oggetti, delle aree riservate ai classici lavori, come la filatura, spazi per la preparazione dei cibi e per la conservazione degli alimenti.
Da vedere e da consigliare a tutti, e naturalmente da rivisitare perché gli scavi non sono stati ultimati.
 
 









 









 

 
 










 
 


2 commenti:

  1. Un post straordinario.
    Complimenti Innassia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giriamo i complimenti agli archeologi che hanno lavorato in un luogo difficile da scavare per la presenza di piante secolari. Buona giornata.

      Elimina

Ricordo ai lettori che il legislatore ha emanato una norma per proteggere i dati personali quando si naviga nei blog, quindi, prima di lasciare un commento, si consiglia la lettura della pagina “Disclaimer, Privacy & Cookie”.