Un gioco di ventagli a punto alto e punto basso per creare un
bordino, proseguendo poi a punto fantasia giocando ugualmente con i due punti e
delle catenelle; un semplice lavoro fatto a mano con l’uncinetto per creare un
capo da indossare nel periodo estivo; una canotta o un top con spalline per le
giornate super calde di questi giorni.
L’ultimo lavoro è stato colmo di imprevisti e intoppi non calcolati
anticipatamente, tali da modificare completamente un apparente e semplice
modello, una scelta determinata da una serie di errori.
Ma proseguiamo per
ordine.
Il modello originale era sagomato e prevedeva la combinazione di due schemi a punto fantasia, e con l’avanzamento del lavoro mi sono resa conto che c’erano i segnali di un imminente disastro, perché gli schemi erano incompatibili e il secondo tendeva a rimpiccolire in modo esponenziale il capo d’abbigliamento. Per alleviare il difetto, come da manuale, ho apportato delle modifiche allo schema incriminato aggiungendo delle catenelle, ma senza ottenere un risultato soddisfacente perché la differenza in larghezza tra il bordo e il resto del capo non è stata eliminata: da una parte un bordo largo ai fianchi e dall’altra parte stretto in corrispondenza del secondo punto a fantasia, fasciando così il corpo in modo non omogeneo. Tra una discussione e l’altro, tra una chiacchierata e l’altra, mi è stato consigliato di apportare ulteriori ritocchini allo schema difettoso, e di usare due uncinetti con due numeri diversi: uno più grosso per lo schema che tendeva a rimpicciolirlo. Ottimo consiglio, peccato che tra smontare, riadattarlo, smontare e riadattarlo, e altri ritocchini vari, il tempo a disposizione stava scadendo. Così ho intrapreso la strada più drastica: per salvare il bordino ho sostituito il secondo schema con un altro. Con una rapidità sorprendente ultimo il lavoro ma non c’era più tempo per le classiche rifiniture a punto ventaglietto se non con il semplice e classico pungo gambero, velocemente scatto una foto, fisso i fili, lo stiro, e finalmente vado a letto a tarda notte, giusto in tempo per aprire la valigia, togliere il capo che doveva sostituirlo, inserire il nuovo top con addosso una storia di interminabili grattacapi.
Il modello originale era sagomato e prevedeva la combinazione di due schemi a punto fantasia, e con l’avanzamento del lavoro mi sono resa conto che c’erano i segnali di un imminente disastro, perché gli schemi erano incompatibili e il secondo tendeva a rimpiccolire in modo esponenziale il capo d’abbigliamento. Per alleviare il difetto, come da manuale, ho apportato delle modifiche allo schema incriminato aggiungendo delle catenelle, ma senza ottenere un risultato soddisfacente perché la differenza in larghezza tra il bordo e il resto del capo non è stata eliminata: da una parte un bordo largo ai fianchi e dall’altra parte stretto in corrispondenza del secondo punto a fantasia, fasciando così il corpo in modo non omogeneo. Tra una discussione e l’altro, tra una chiacchierata e l’altra, mi è stato consigliato di apportare ulteriori ritocchini allo schema difettoso, e di usare due uncinetti con due numeri diversi: uno più grosso per lo schema che tendeva a rimpicciolirlo. Ottimo consiglio, peccato che tra smontare, riadattarlo, smontare e riadattarlo, e altri ritocchini vari, il tempo a disposizione stava scadendo. Così ho intrapreso la strada più drastica: per salvare il bordino ho sostituito il secondo schema con un altro. Con una rapidità sorprendente ultimo il lavoro ma non c’era più tempo per le classiche rifiniture a punto ventaglietto se non con il semplice e classico pungo gambero, velocemente scatto una foto, fisso i fili, lo stiro, e finalmente vado a letto a tarda notte, giusto in tempo per aprire la valigia, togliere il capo che doveva sostituirlo, inserire il nuovo top con addosso una storia di interminabili grattacapi.
Punti impiegati: punto alto, punto basso, catenelle, punto
gambero.
Materiale occorrente: cotone, uncinetto, segnapunti, forbici,
spillini, fermagli, ago da lana con punta arrotondata, un Taccuino per gli
appunti, una gomma da cancellare, matita e penna, e un cartamodello creato con
le squadre da sarta.
Esecuzione:
Ho creato un cartamodello. Ho avviato tante catenelle calcolate
in base al numero delle maglie divisibile per sei, e per creare il bordo ho
seguito lo schema 1 previsto dal modello originale. Terminato il bordo, ho lavorato un
giro a punto basso e le successive seguendo un secondo schema previsto in un
altro modello per sostituire quello difettoso. Dopo un certo numero di giri ho
ripreso il lavoro seguendo il primo schema. Per gli scalfi ho lasciato in
sospeso nel primo giro sei maglie da ambo i lati, e tre maglie per tre giri, e
poi ho proseguito senza diminuzioni fino allo scollo. Per creare lo scollo
quadrato ho contato i punti dividendoli per due al solo fine di non lavorare
alcuni punti centrali per poi proseguire separatamente per lavorare le bretelle
seguendo il secondo schema. La lavorazione del davanti e del dietro sono
uguali, e si distinguono perché lo scollo del davanti è più profondo. Ultimato
la lavorazione delle due parti, ho cucito i fianchi e le spalle con dei punti
bassissimi. Infine ho rifinito lo scollo e lo scavo maniche eseguendo un giro a
maglia bassa e l’ultimo giro a punto gambero, e la parte inferiore a punto
basso lavorando un piccolo spacchetto.
Mi piace molto, ma io dovrò accontentarmi di punti bassi e alti. Ciao Innassia e buon pomeriggio domenicale.
RispondiEliminasinforosa
Ma no, vedrai che andrai oltre. Per iniziare con qualcosina in più ti consiglio di dare un’occhiatina ai diversi tutorial sparsi in rete, ce ne sono parecchi e validi anche per i principianti, e poi trovi diverse riviste specializzate con schemi e spiegazioni molto facili da seguire. Buona domenica.
EliminaGrazie mille:)
Eliminasinforosa
Mi sembra un buon lavoro.
RispondiEliminaCiao Innassia.
Grazie @Gus… e visto l’andamento iniziale del lavoro con troppi intoppi, sono soddisfatta del risultato. Ciao
Elimina