- Buon giorno James,
come ti senti? È del tutto normale essere confuso. Hai trascorso 120 anni in
animazione sospesa.
- Come?
- È tutto ok James.
- Jim
- Jim. Ora respira. È
tutto sotto controllo.
- Dove mi trovo?
- Sei un passeggero
della nave Avalon, l’incrociatore dell’interstellare di punta della Homestead
Company. Hai quasi terminato il viaggio dalla terra verso la nuova dimora: il
mondo colonia di Homestead II. Un nuovo mondo, un nuovo inizio. Uno spazio per
crescere.
- Ok, si.
- L’Avalon è in un
territorio di avvicinamento, nei prossimi quattro mesi godrà di un viaggio
extra lusso nello spazio, sapori, svago, amici.
- I miei amici.
- Esatto Jim. Con il
braccio identificativo accederà alle meraviglie di Avalon. Sei in perfetta
salute Jim. Andiamo nella tua cabina dove potrai riposare.
Una tecnologia di altissimo livello, che abbraccia diversi campi, ha
consentito agli uomini di colonizzare un pianeta e, con degli strumenti
speciali e dei software ultramoderni, sono stati creati delle capsule per
ibernare gli esseri umani perché il lungo viaggio verso il nuovo mondo dura ben 120 anni. La
navicella spaziale Avalon è stata programmata e organizzata con celle e reparti
per contenere gli alloggi d’ibernazione per 258 persone dell’equipaggio e 5000
passeggeri, e le cabine attrezzate con dispositivi super dotati di accessori
super moderne. Tutti gli uomini e le donne
che hanno scelto di far parte dell’equipaggio non si conoscono, e una volta
svegli devono convivere per un breve periodo in uno spazio ristretto, e sono
consapevoli che non potranno mai riabbracciare i parenti e gli amici perché è
improbabile incontrarli di nuovo dopo 240 anni dopo aver raggiunto il nuovo
pianeta e poi ritornare sulla terra.
La nave stellare Avalon è partita trenta anni fa dalla terra per
raggiungere Homestead II, e durante il lungo viaggio entra in
collisione con vari meteoriti che causano dei guasti tecnici mandandola in tilt. Uno dei primi problemi riguarda un’avaria alla
capsula del passeggero Jim Preston che si sveglia novanta anni prima. Jim,
preso dalla disperazione, essendo l’unico passeggero che si è svegliato anticipatamente, e
non potendo ibernarsi per non aver a disposizione gli attrezzi speciali, invia
un messaggio alla terra, ma c’è un primo problema: il messaggio inviato impiega
19 anni per raggiungere il destinatario. Jim prova ad adattarsi, instaura un
rapporto di amicizia con l’androide barista Arthur, gioca, balla, si diverte e usa tutti gli spazi per
rompere la monotonia, ma dopo un anno e tre settimane, il terrore scuote la
solitudine e decide di svegliare la passeggera 1456: la scrittrice Aurora Lane,
una donna benestante e figlia del premio Pulitzer Oliver. Aurora, sconvolta,
inizialmente non si rende conto della realtà ed è indotta a credere al guasto tecnico,
e dopo una chiacchierata con l’androide scopre che Jim l’ha svegliata
anticipatamente per non vivere da solo all’interno di Avalon. Tra i
due, dopo un‘apparentesi di totale cooperazione e di supporto psicologico, sorgono
dei conflitti.
Nel frattempo, l’avaria della nave spaziale peggiora e sopraggiungono
nuovi guasti, come la capsula del tecnico ingegnere, perchè
non sola lo sveglia prima del tempo, ma non è stato in grado di interrompere
l’invecchiamento durante l’ibernazione. Mentre Jim, Aurora e l’ingegnere
cercano le cause del guasto, si scopre che Avalon è in pericolo, come le loro
vite, degli altri passeggeri e dell’intero equipaggio, e solo collaborando
possono interrompere il rischio di non sopravvivere.
Passengers è un film di fantascienza nel quale si assume un
nuovo concetto all'amicizia e alla morte, nella quale il rischio, così come l’avventura, è strettamente legato a una nuova forma di vita.
È un film di fantascienza incentrato sull’incapacità di mutare tutti gli aspetti naturali dell’uomo "mammifero", come forzare la solitudine, il bisogno di sopravvivere, di socializzare, parlare, confrontarsi e di apparire.
È un film con molte pecche e con inesattezze indovinate anche da chi è a digiuno in scienza tecnologica spaziale; si intuiscono le scene e il finale perché anche nello spazio l'istinto primordiale di sopravvivenza non si cancella con un software; e la pellicola si salva per l'interpretazione degli attori e per la voglia di sognare.
È un film di fantascienza incentrato sull’incapacità di mutare tutti gli aspetti naturali dell’uomo "mammifero", come forzare la solitudine, il bisogno di sopravvivere, di socializzare, parlare, confrontarsi e di apparire.
È un film con molte pecche e con inesattezze indovinate anche da chi è a digiuno in scienza tecnologica spaziale; si intuiscono le scene e il finale perché anche nello spazio l'istinto primordiale di sopravvivenza non si cancella con un software; e la pellicola si salva per l'interpretazione degli attori e per la voglia di sognare.
Scheda del film
Titolo: Passengers
Regista: Morten Tyldum
Genere: fantascienza
Musica: Thomas Newman
Sceneggiatura: Jon Spaihts
Scenografia: Guy Hendrix Dias
Anno: 2016
Durata: 116 min.
Interpreti: Jennifer Lawrence (Aurora), Chris Pratt (Jim),
Laurance Fishburne (l’ingegnere), Michael Sheen (il robot Arthur), Andy Garcia
(il capitano).
Se vuoi vedere il trailer, suggerisco il link:
www.youtube.com/watch?v=WvqxcK4gUh0
www.youtube.com/watch?v=WvqxcK4gUh0
Jennifer Lawrence è molto bella.
RispondiEliminaCiao Innassia.
Se hai notato solo quest’aspetto, significa che la qualità del film non è il massimo e l’attrice con la recitazione ha salvato il salvabile. Buona giornata
EliminaL'unico film di fantascienza serio è "2001:odissea nello spazio. Ma riflettendo ho capito che si parla di Dio, del mondo e di Nietzsche, ma anche nulla di tutto questo, quindi non è un film di fantascienza.
EliminaCiao.
Dovrebbe mostrare tecnologie all'avanguardia invece appaiono irreali. Kubrick al contrario riuscì a prevedere e a ottenere una pellicola immortala. Buona domenica
EliminaUn film ansiogeno, così lo percepisco. Buona serata Innassia.
RispondiEliminasinforosa
È una visione di vita oltre i limiti senza ritorno a quella passata messa in mano agli esperimenti non ben collaudati. Buona domenica
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