giovedì 25 ottobre 2018

Il mistero della signora scomparsa

Improvvisamente sentì un dolore violento alla nuca. Non fece quasi a tempo a rendersene conto, che le montagne incappucciate di bianco presero a oscillare, il cielo azzurro diventò nero, e lei sprofondò nel buio. Quando Iris riprese conoscenza, la vista le tornò, dapprima a chiazze. Scorse frammenti di facce sospese nell’aria. Sembravano tutte la stessa: ossuta e giallastra, con gli occhi neri e i denti guasti. Piano piano si rese conto di essere sdraiata su una panca in una specie di capanno buio, attorniata da una cerchia di donne. Erano donne di paese, accomunate dagli stessi tratti etnici, e rese ancora più assomiglianti l’una all’altra dai matrimoni fra consanguinei. La scrutavano con indifferenza apatia, come se fosse un qualche spettacolo di strada: un animale morente o un uomo in preda alle convulsioni. Non c’era traccia di compassione sui loro visi vacui, nessuna luce di curiosità nei loro sguardi ottusi. Così assoluto era il loro distacco, che parevano prive di qualsiasi naturale istinto umano

 
Miss Froy, una governante inglese di mezza età, conosce la giovane e sventata Iris, e la invita a bere un tè nella sala ristorante del treno. Tra un sorso e l’altro, Iris non ne può più delle chiacchere della signora gentile, che indossa uno strano cappello con sopra una piuma azzurra, e si addormenta. Quando si sveglia, nota con stupore che la signora Froy è scomparsa, lo scompartimento del treno è vuoto, non c’è più, nessuna l’ha mai vista, per tutti non esiste, neanche per coloro che erano nella stessa sala del treno, i camerieri non la conoscono, così come tutti i passeggeri del treno. Iris avrà la fama di essere una donna strana, ma non ha mica perso la memoria come vogliono farle credere. Tutti imputano a Iris di aver preso un abbaglio, e di aver avuto un’allucinazione causati dal suo recente malore originata dal colpo di sole. Ma, per Iris, una signora di mezza età non può svanire nel nulla, così, prima che sia troppo tardi, per aiutarla a trovarla, si rivolge a un giovane e scanzonato ingegnere, Maximilian Hare, e a un medico. Dopo un po’, dopo svariati momenti passati tra illazioni e strani discorsi, passando al setaccio tutti i vagoni e intervistando tutti i passeggeri, finalmente Iris riceve la notizia tanto attesa:  la informano che la signora Froy non si è mai allontanata e che si trova in un altro vagone.
Il disguido era sorto sulla nazionalità della signora scomparsa, perché non è inglese ma tedesca, per questo motivo nessuno degli intervistati aveva capito chi stava cercando. Iris è al settimo cielo, però, quando si avvicina nello scompartimento e vede la sua nuova amica del tè, si accorge che non è lei. La signora indossa lo stesso completo di tweed color avena, gli occhi sono inespressivi, con una faccia color olivastro e rigido, in più non la saluta con la stessa voce. Per appianare il malinteso, o forse per nascondere la realtà, la signora inglese, anzi forse tedesca, con sorpresa, riferisce e ripete che non si chiama Froy ma Frau Kummer.
 
 
“Il mistero della signora scomparsa” è un libro giallo alla Agatha Christie, scritto nel 1937 da una scrittrice britannica, Ethel Lina White, e inspiegabilmente è fuori catalogo (risulta una pubblicazione nel 2008 dal titolo "La signora scompare"), cosa stranissima se pensiamo che uscirono due film di successo tratti dal libro, uno di Hitchcock e l'altro nel ’79 diretto da Anthony Page. Il libro è ben scritto, colmo di suspense, di colpi di scena, coinvolge dalla prima riga, stimola la curiosità per il carattere della protagonista e di tutte le persone che con astuzia la seducono e la illudono per soccorrerla mentre cerca la signora misteriosa.
I personaggi sono ben tracciati, iniziando dalla principale, Iris Carr, una viaggiatrice un po’ fuori dal comune; come il giovane ingegnere, Maximilian Hare, che onestamente la aiuta nella ricerca; il medico serio con qualche ambiguità; l’infermiera con tratti inspiegabili; la baronessa appartenente a una famiglia potente; e tutti gli altri viaggiatori.
In tutte le pagine del libro, l’attenzione è riservata al personaggio misterioso, partendo dal nome perché inizialmente la conosciamo come la signora Froy, in seguito, dopo la scomparsa, ritorna con un altro nome sotto le sembianze di un’altra signora, con un altro fisico e un altro tipo di comportamento. Il mistero circonda la figura della signora di mezza età e tra colpi di scena e discorsi vivaci, il libro si legge tutto d’un fiato.
 
 
Scheda del libro
Titolo: Il mistero della signora scomparsa
Titolo originale: The wheel spins
Autrice: Ethel Lina White
Traduttrice: Donata Marciano
Genere: giallo
Anno: 1937
Pagine: 130
 
 
All’inizio del post ho trascritto alcune righe tratte dal libro "Il mistero della signora scomparsa" della scrittrice Ethel Lina White, pubblicato nel 1995, Compagnia del giallo, gruppo Newton, collana Il giallo economico classico, pag. 25.


10 commenti:

  1. I gialli non sono il mio genere, ma tu me li fai amare un po’. Buona serata.
    sinforosa

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    1. Un po' è già un buon inizio. Buona lettura

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    2. Adoro i gialli.
      Ciao Innassia.

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    3. È lo svago puro doc … ma non come i libri noir. Ciao @GusO

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  2. Mi piacciono molto i gialli. Non conoscevo il libro né l'autrice.
    Lo cercherò in biblioteca.
    Grazie!

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    1. Il libro dovrebbe essere fuori commercio; la biblioteca è il luogo ideale per trovalo. Buona lettura

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  3. Io non ho letto il libro ma ho visto il film del '79, molto carino ed intrigante. Vorrei vedere anche quello diretto da Hitchcock prima o poi.
    Sapendo già la storia il libro per me avrebbe scarso mordente... ma non si sa mai, potrebbe venirmi il desiderio anche per quello!

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    1. Io non ricordo di aver visto il film di Hitchcock e anche a me piacerebbe vederlo. Mentre il secondo film è da un po che non lo danno. Il libro è il classico giallo da gustare nei momenti liberi. Ciao @Maris

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  4. Sì, Ignazia, non puoi non aver visto il film di Hitchcock ispirato al libro... che ha come protagonista, credo, la signora in giallo Angela L.
    Rita

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    1. Il film di Hitchcock prima o poi lo recupererò. Ciao

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