domenica 23 settembre 2018

L’eco del campo


Il Festival del cinema arabo e palestinese dell’Associazione cagliaritana si sta arricchendo di nuovi e interessanti particolari.
I film documentari che saranno selezionati per la XVI edizione di Al Ard Doc Film Festival, il Festival del cinema arabo e palestinese organizzato dall’Associazione Amicizia Sardegna Palestina di Cagliari, competeranno per cinque premi più uno: "L'eco del campo". 
 
Con "L'eco del campo", l’Associazione ha previsto un altro interessante premio rivolto ai giovani registi palestinesi che sono nei campi profughi, e prenderà in considerazione sia documentari sia fiction con una durata massima di 15 minuti.
Attenzione, per partecipare alla selezione del Festival e per aggiudicarsi i premi, tutto il materiale deve essere inviato  presso la sede centrale dell'Associazione di Cagliari entro e non oltre il 30 novembre 2018.
In questi giorni ho ricevuto un’e-mail dall’Associazione cagliaritana con cui comunicano a tutti gli appassionati di Al Ard la novità in lingua italiana, inglese e arabo, ed io giro la Voce senza ritocchi a tutti i lettori che apriranno il post.
In bocca al lupo a tutti i registi palestinesi, e buon lavoro agli organizzatori.

lunedì 17 settembre 2018

Donne di Roma


Le donne romane per nascita e per adozione sono il centro del saggio storico scritto a quattro mani da Michela Ponzani e Massimiliano Griner, dal titolo “Donne di Roma”. Capitolo dopo capitolo, conosciamo alcune donne vittime di abusi e maltrattamenti partendo dal II sec d. C. fino alla liberazione dell’Italia fascista; seguiamo episodi gravi e crudeli di tipo culturale, sociale e legislativo. Le fondamenta delle vicende trattate nel saggio sono i documenti, le lettere, i diari conservati negli archivi e le Voci tramandate nel tempo da una persona all'altra.
Gli autori ci raccontano ciò che accadde ad alcune donne, conosciute e ignote, portandoci direttamente nei luoghi dove si consumarono crimini ai danni di mogli, figlie e fanciulle, partendo da semplici tradimenti, vessazioni, fino agli omicidi.

sabato 8 settembre 2018

Il rovescio della medaglia

Il mese di agosto è finito da un paio di giorni, e l’ultimo giorno ho pronunciato la fatidica parola “finalmente”. È stato un mese bizzarro con nubifragi, allagamenti nelle case, con infiniti fulmini e tuoni da rompere i timpani, per non parlare dell'altra faccia, gli incendi. Agosto sarà ricordato per parecchio tempo anche per l’invasione delle zanzare in luoghi improbabili e mai visti. Agosto 2018 sarà ricordato per sempre come il mese travestito da novembre con una spruzzatina d'estate. Nella stessa giornata assorbivamo tutte le temperature: la mattina ci alzavamo con il freschetto, dopo colazione e per tutta la mattina si presentava il caldo tipico del periodo estivo, il pomeriggio avevamo l'appuntamento fisso con la pioggia (infernale) con interminabili tuoni e lampi, e poi umidità, e nuovamente caldo e poi freschetto.
Fortunatamente, per dimenticare e per sopravvivere, esistono distrazioni musicali piacevoli. Così, per allontanare i brutti pensieri, ho incominciato ad ascoltare l’album Day Breaks di Norah Jones.
Nel Taccuino trascrivo la canzone Flipside con relativa scheda, perché non voglio ricordare l’estate 2018 come un disastro; voglio estrapolare il positivo.

lunedì 3 settembre 2018

La porta del mare

All’interno di un parco in un piccolo Comune della Marmilla, a Villanovaforru (SU), sorge un complesso nuragico scavato alla fine degli anni sessanta, ed è collocato in un luogo di straordinaria bellezza perché in un colpo solo possiamo intravedere diversi Comuni, i monti del Gennargentu, la Giara, il Campidano, e sia il golfo di Cagliari sia di Oristano.
Il complesso nuragico si chiama Genn ’e Mari (o Genna Maria) che significa “la porta del mare”, e ha una struttura di tipo polilobato provvisto di spessi muri costruito tra il XV e l’XI sec a.C., e con annesso un villaggio tra l’XI e il IX sec a.C..
Con lo scavo gli archeologi hanno scoperto tracce di un grosso incendio che causò l’abbandono del villaggio; inoltre hanno evidenziato tracce di vita in età punica romana presso la torre centrale e il cortile destinandoli a luogo di culto per la divinità legata al ciclo agrario, e la presenza umano si estende fino all’età altomedioevale.