martedì 1 aprile 2014

Il progetto di Skeeter, Aibileen e Minny. The help

Nella trama prevale il tema: il razzismo negli anni Sessanta nel Mississippi. Dalla lettura si capisce immediatamente che non è l’unico argomento di tutta la storia narrata dalla scrittrice Kathryn Stockett. Nel romanzo si discute anche della condizione femminile, dei rapporti tra le donne bianche e di colore, si evidenziano, in alcuni casi con ironia, le relazioni tra maschi e femmine in una società dominata dal sesso maschile sia nella comunità bianca che nera.
Nel romanzo, le storie sono raccontate in prima persona da tre donne, diversissime per carattere, gli avvenimenti sono seguiti passo dopo passo, si alternano le voci di ciascuna di loro che danno risalto alla loro saggezza e coraggio.

Inizia a raccontare Aibileen Clark, una donna afroamericana, una domestica dal carattere forte che si prende cura dei bambini bianchi spesso trascurati dai genitori, suoi datori di lavoro.
C’è Minny Jackson, amica e collega di Aibileen, vive con i figli e con il marito violento che la maltratta fisicamente, ha la lingua biforcuta e non ha paura di farsi rispettare e per questo motivo colleziona licenziamenti.
E poi c’è la laureanda "Skeeter", Eugenia Phelan, una donna bianca cresciuta in un ambiente dalla mentalità razzista che tratta la comunità non bianca con disprezzo, non ambisce a creare una famiglia come le sue coetanee ma diventare una scrittrice.

Il sogno della Skeeter è diffondere, con la pubblicazione di un libro anonimo, la reale condizione delle donne-domestiche della sua città natale, Jackson; coinvolge tutte le donne di colore della sua zona, all’inizio sono ostili al progetto, successivamente, dopo un brutale e disumano episodio che coinvolge l’intera comunità, decidono di parlare e aprono la bocca elusivamente per dire la verità.


Il suo primo contatto è Aibileen e accade quando la aiuta a scrivere dei pezzi per un noto giornale in una rubrica settimanale di consigli per casalinghe; è in questo momento che si instaura un buon rapporto di reciproca fiducia. Solo successivamente Skeeter si rende conto che nessuno ha scritto un libro o parlato delle condizioni di lavoro delle domestiche nel Mississippi. Chi può aiutarla? Senza indugio pensa di chiedere la collaborazione ad Aibileen, conosce la sua saggezza e riservatezza.



…Mi è venuta un’idea. Qualcosa su cui scrivere, ma ho bisogno del tuo aiuto…vorrei intervistarti. Su cosa significa lavorare come domestica…sto parlando di un libro. Racconti come è lavorare per una famiglia bianca…pag. 125
…Mi piacerebbe mostrare il punto di vista delle domestiche. Delle donne di colore di qui…allevano un bambino bianco, che vent’anni dopo diventa il loro datore di lavoro. E’ paradossale, perché noi vogliamo bene a loro e loro a noi. E poi…noi non permettiamo neppure più a queste donne di usare il nostro bagno dentro casa
Quindi lei vuole mettere in luce un aspetto che non è mai stato preso in considerazione
Si, perché non se ne parla mai. Non si parla mai di niente qui da noi…pag. 130


Il problema centrale del progetto sta nelle parole di Aibileen “Dove la trova una domestica con la testa sul collo disposta a raccontarle la verità”. Ma, riflettendo a lungo, capisce come Skeeter che è fattibile e con pazienza e determinazione coinvolge Minny, anche se, come lei, all’inizio è refrattaria all’idea perchè la considera pericolosa in una società che ha come nemico chi ha la pelle di colore diverso. Minny è cresciuta con il discorso pronunciato da sua madre il primo giorno di lavoro 


…regola numero uno quando si lavora per una Signora Bianca: fatti gli affari tuoi. Non ficcare il naso nei problemi della Signora Bianca, e non rovesciarle addosso i tuoi. Non puoi pagare il conto della luce? Ti fanno male i piedi? Ricorda bene: i bianchi non sono i tuoi amici, non hanno voglia di starti a sentire…regola numero due: non farti mai trovare dalla Signora Bianca seduta sul suo water…regola numero tre: quando cucini per i bianchi, assaggia con un cucchiaio diverso. Regola numero quattro: usa lo stesso bicchiere, la stessa forchetta, lo stesso piatto ogni giorno…regola numero cinque:niente rispostacce…pag. 52-53


Per la stesura del libro e per documentarsi in modo più approfondito, Skeeter decide di recarsi nella biblioteca della sua città. All’inizio non riesce a trovare dei libri specifici su questa materia, ma ispezionando bene e a lungo negli scafali, in luoghi non accessibili, trova degli opuscoli “scottanti”.


…Jim Crow: raccolta di leggi sulla segregazione razziale negli Stati Uniti…un elenco di leggi che stabiliscono cosa possono e cosa non possono fare le persone di colore in un certo numero di Stati del Sud
Nessuno può richiedere a infermiere bianche di entrare in reparti o camere ove siano ricoverati maschi negri.
Per un bianco è contro legge contrarre matrimonio con persone che non siano di razza bianca. I matrimoni che violano questa disposizione verranno annullati.
Ai parrucchieri di colore non è consentito servire donne o ragazze bianche.
L’addetto alle sepolture non può inumare persone di colore nello stesso terreno usato per persone bianche.
Scuole per bianchi e scuole per negri non possono scambiarsi libri, che continueranno a essere usati solo dalla razza che per prima li ha avuti in dotazione…pag. 208


Il materiale trovato in un angolo nascosto della biblioteca è interessante e allo stesso tempo compromettente, Skeeter legge e commenta “…ai negri e ai bianchi non è permesso bere dalla stessa fontanella, né condividere sale cinematografiche, bagni pubblici, campi da baseball, cabine telefoniche, tendoni da circo. I negri non possono servirsi della mia farmacia o comprare francobolli al mio ufficio postale”.


Mentre Skeeter scrive i pezzi, tutte le donne coinvolte nel progetto, compreso chi ha deciso di non collaborare, pur assillati dalla paura di essere scoperti, continuano ugualmente a svolgere il proprio mestiere in silenzio, senza far trapelare nulla all’esterno.
Minny, nuovamente licenziata, ritrova un nuovo impiego presso una signora “fatta come Marilyn ma di sicuro non pronta per un provino”, un po’ matta, gentile, esuberante nel modo di vestire, originale e diversissima dalle sue coetanee del Mississippi e per tale motivo scartata dalle sue amiche; qui ha un grosso problema: deve lavorare di nascosto perché la “tipa” non vuole informare il marito dell’assunzione.
Aibileen, con determinazione, continua ad educare una bambina a non avere paura o pregiudizi solo perché ha la pelle di un colore diverso, a tale scopo racconta delle storie come questa:


… Una volta, tanto tempo fa, c’erano due bambine. Una aveva la pelle nera, l’altra bianca… la piccola nera dice alla piccola bianca: “Com’è che hai la pelle così chiara?” E la bianca: “Non lo so. E tu, com’è che ce l’hai così nera? Secondo te che cosa vuol dire?”. Ma nessuna delle due lo sapeva. così la bianca dice: “Bè, vediamo un po’. Tu hai i capelli, e anch’io ho i capelli”…la piccola nera dice: “Io ho il naso, e tu hai  il naso”…la piccola bianca dice: “Io ho le dita dei piedi, e tu anche ce l’hai”…dunque siamo uguali, però di due colori diversi” dice la bambina nera. La bianca dice che ha ragione e così loro diventano amiche. Fine...pag. 239


The help è un libro bellissimo, commuovente, crudo e allo stesso tempo ironico, come quando Skeeter doveva pubblicare un annuncio per un’iniziativa benefica sul bollettino di Hilly (una sua amica, col pallino di far costruire i bagni separati per i bianchi e per la gente di colore), ma invece di scrivere che si raccoglievano abiti usati per il terzo mondo, scrive …


“…Portate i vostri water usati al 228 di Myrtle Street. Noi saremo fuori città, ma lasciateli comunque davanti alla porta di casa”. Ha sbagliato solo una parola…pag. 341


Portarono 32 water usati davanti alla casa di Hilly al posto degli abiti usati.
Altro episodio pieno di ironia: l’esclusiva torta di Minny…leggete il libro e scoprirete l’ingrediente fondamentale per far tacere il vostro ex datore di lavoro…


Scheda del libro:
Titolo: The help
Autore: Kathryn Stockett
Lingua originale: inglese
Traduzione: Adriana Colombo e Paola Frezza Pavese
Casa editrice: Mondatori
Anno di pubblicazione: 2009
Ristampa: 2013
Prezzo versione cartacea: € 10,50
Pagine: 526
Genere: romanzo

6 commenti:

  1. la stupidità e l'ignoranza sono la benzina della xenofobia e del razzismo. Accade però che queste idee alberghino anche fra chi possiede una cultura medio alta, che si serve dell'ignoranza per coinvolgere una moltitudine di persone affinchè sostengano progetti di segregazione. Dividere per "razze" serve a chi vuole sfruttare manodopera a basso costo. insomma alla base c'è sempre una questione economica, e di classe. Occorre perciò investire maggiormente nel garantire l'accesso alla "cultura" per tutti.

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    1. Nel libro si mettono in risalto questi aspetti, si parte dalla divisione delle persone per razze, all’interno della stessa razza si separano gli uomini e le donne, all’interno dello stesso sesso ci sono ugualmente delle diversità, il tutto condito con una buona dose di ignoranza mentale e culturale. Chi desidera rompere questo schema viene emarginato come sovversivo: succede a Skeeter quando l’amica scopre gli opuscoli dentro la sua borsa: immediatamente viene allontanata dalle sue amiche e dal circolo. Chi si ribella, ad es come Minny, viene immediatamente licenziata senza giusta causa.

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  2. Lavoro di squadra...

    Lorenzo

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    1. La vera passione di tutto il racconto è il coraggio

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  3. Bello Igna!!! Naturalmente questi argomenti mi piacciono....e non per caso il libro te l'ho fatto conoscere io...dovrebbe smettere la gente di dividersi in razze e altro e vivere e basta! Tizi

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    1. E si, proprio bello. Difficile dimenticare le battute di Minny: se escludiamo la torta è sicuramente la cuoca del secolo. Ciao e al prossimo prestito!!!

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