Da parecchi anni seguo la sua musica, non mi stanca mai, ogni volta che
lo ascolto noto nuovi particolari e nuove melodie. Ogni attimo è ideale per
ascoltare la sua voce: se sono stanca, triste, euforica, sempre. Da quando ero
adolescente seguo costantemente la musica di David Sylvian, prima con i Japan
(Gentlemen take polaroids, Tin drum ecc.) e dopo da solista (Secrets Of The
Beehive, Brilliant Trees, The first day, Rain tree crow e tanti altri).
Ottime le sue collaborazioni: Robert Fripp e Ryuichi Sakamoto, per citarne
alcuni.
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domenica 23 febbraio 2014
lunedì 17 febbraio 2014
Si vendono panini con Purpuza
Ultimamente mi chiedono cos’è e come si
prepara sa Purpuza, forse per molte persone è una parola sconosciuta eppure noto
sempre più una curiosità intorno a questo nome; è una pietanza da gustare in
compagnia, appaga i palati più fini, si può servire per dissuadere i più
piccoli a mangiare alimenti industriali e poco genuini, ha un profumo
inconfondibile che trascina tutti, adulti e bambini, è un prelibato spuntino,
se lo provi non lo dimentichi.
E’ un piatto tipico della Sardegna, diffuso principalmente
in Barbagia, si prepara con la carne di maiale macinata grossolanamente con il
tritacarne oppure tagliuzzata finemente col coltello, condita e marinata con
sale, pepe, vino e aceto, preparata per fare le salsicce, ma invece di
insaccarlo con l’intestino tenue si cuoce direttamente in padella e si gusta
quando è ancora caldo. In passato preparare sa Purpuza era una tappa obbligata,
non era una scelta ma una necessità, questo succedeva perché non era diffuso il
budello sintetico e se mancavano le naturali (per trovarle si coinvolgeva tutto
il vicinato), si finiva per cucinare questa squisita pietanza al posto delle
salsicce. Io personalmente uso la ricetta delle salsicce di mia madre.
domenica 2 febbraio 2014
Lettura monsonica: la grande pioggia
Negli anni sessanta
regalarono a mia madre un libro usato pubblicato in Italia il 20 marzo 1942,
editore A. Mondadori, 7°edizione (la 1°edizione è del febbraio 1940), costo
dell’opera L. 34. Non possiamo considerare questo romanzo un libro antico ma,
controllando negli scafali delle librerie, ho notato che è introvabile, almeno
così sembra, inoltre molte biblioteche ne sono sprovviste.
Il libro di cui sto
parlando è “La grande pioggia, romanzo dell’India moderna” (titolo dell’opera
originale The rains came) di Louis Bromfield. Se lo esaminiamo attentamente si
notano i segni del tempo, le pagine sono ingiallite, con molte macchie nella
carta, la copertina è rotta verso l’interno e ai lati è consumato.