Le Voci di oggi provengono dalle terre di TeletubbyLandia, un luogo adatto per i più piccoli di età prescolare. Le Voci sono lente e ripetitive, oltre che unici e genuini come i più piccoli esigono. In questo mondo si possono incontrare dei personaggi simpaticissimi, esattamente quattro. I loro nomi sono buffi e semplici da ricordare. I loro corpi sono paffuti, e nell’addome hanno un monitor che trasmette delle immagini per i nostri bimbi. Gli adulti potrebbero non riconoscerli, ma i piccoli bimbi, o i piccoli degli anni novanta diventati ragazzi, sicuramente sanno che cosa dicono le Voci pronunciati da Tinky Winky, Dipsy, La La e Po.
mercoledì 13 luglio 2022
Immagini dal Festival letterario 2022
L’inizio di luglio è stato coperto da giornate bollenti e roventi, ma il clima super arrido non ha fermato il Festival, e il mio entusiasmo era enorme, soprattutto perché dopo il silenzio causato dall’epidemia non vedevo l’ora di incontrare gli autori nei vari appuntamenti sparsi per le vie e le piazze del piccolo centro barbaricino. Il caldo infernale ha stimolato a trecentosessanta gradi la mia pazienza, perché, visto l’aumento dei casi, anche se non sono più previsti una serie di obbligazioni dal punto di vista legale, ho rimesso la mascherina, però, e ancora però, è stato un disastro… costretta dal caldo bollente, per respirare ho dovuto toglierla diverse volte. Tolto l’inconveniente del super caldo, ho impresso nella mia mente dei bei ricordi, e oggi voglio imprimere nel Taccuino virtuale alcune immagini.
Mia cugina Rachele. Il Film
‘Ho trascorso tutta la mia vita sulla costa inglese di Cornovaglia. Là, da più di cento anni sorge la casa solida e accogliente nella quale sono vissuto fin dall’infanzia, sotto le cure di mio cugino Ambrose. I miei genitori morirono quando non avevo che pochi mesi, e da allora, per quanto ho vissuto, Ambrose non fu solo cugino e tutore, ma padre, fratello, amico, tutto ciò che avevo al mondo, poi appena due anni fa nella notte più tempestosa che possa ricordare, la ruota del destino girò per spararci. Trascorso l’inverno, a primavera avanzata, ancora non si parlava del suo ritorno, ed io mi sentii agitato da strani vaghi timori completamente ingiustificati, ma insistenti, angosciosi, e adesso lo so, premonitori’